Nonostante la stravagante idea di far interpretare i versi dell’Infinito di Leopardi dalle voci dei grandi nomi della musica leggera italiana, in provincia di Roma, precisamente ad Albano laziale, meglio conosciuta come l’antica Albalonga, nostra progenitrice, uno dei più importanti poeti contemporanei, autore de La sagra degli Ominidi, Aldo Onorati, dialoga e ci apre gli occhi sul poeta recanatese.
Affiancato dal professor Carmelo Ucchino [cugino di Nino Ucchino], insegnante ed intellettuale molto attivo, all’interno della splendida cornice della Sala Nobile di Palazzo Savelli, sede del Comune di Albano laziale, Onorati classe 1939, forte nell’arte oratoria e nella presenza scenica come un ventenne di altri tempi, introduce il pubblico nell’epoca di Leopardi con un’importante premessa: L’Illuminismo e il Romanticismo al di là delle definizioni storiche e letterarie rappresentano il fluire dell’animo umano che “non si può in alcun modo frammentare”. Ciò vale soprattutto per il Romanticismo secolo più pessimista rispetto al precedente. Mentre il secolo dei Lumi esaltava la razionalità, l’ingegno umano, rifiutava il discorso religioso, il Romanticismo raccoglie il fallimento della ragione che ha portato alle più grandi rivoluzioni, ma pagandone un caro prezzo: spargimento di sangue, il tradimento di Napoleone Bonaparte che si autoproclamò imperatore, l’involuzione degli ideali rivoluzionari con la Restaurazione. Da un punto di vista artistico e letterario il Romanticismo è percorso da varie e numerose correnti e a maggior ragione è impossibile pensare di suddividere l’animo umano in settori. Basti pensare al Neoclassicismo, allo Sturm un drang, solo per citare le più importanti correnti. All’interno di questa grande reazione al fallimento della ragione, si collocano i tre importanti poeti ed intellettuali dell’epoca ossia Foscolo, Manzoni e Leopardi. Spesso la critica più superficiale commette l’errore di guardare a Manzoni e a Foscolo come degli ottimisti e a Leopardi come l’unico pessimista. Onorati afferma che in realtà i tre poeti partono da posizioni pessimistiche, ma è diversa la loro risposta alla vita e alle contingenze storiche.
Pertanto come sottolinea anche Carmelo Ucchino, lo scopo di queste Giornate Leopardiane che sono state inaugurate il 16 gennaio e si concluderanno il 30 marzo seguendo una cadenza quindicinale, è quello di portare in luce un Leopardi diverso dalla visione di Croce che rinchiudeva la sua poetica nei confini dell’idillio e del bozzetto paesaggistico.
Uno dei punti di partenza è invece il libro di Antonio Ranieri, Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi, pubblicato nel 1880, libro non accettato dalla critica, che si svolge tra il 1830 e il 1837 e narra dei sette anni in cui lo scrittore Ranieri si prese cura della salute del suo amico Giacomo Leopardi viaggiando con lui tra Firenze, Roma e infine Napoli dove il poeta ebbe modo di esprimere la sua grandezza e maturità artistica con La Ginestra. Un libro che ha ispirato anche il regista Mario Martone e il bravissimo attore Elio Germano ne Il giovane favoloso.
Fu proprio con La Ginestra che emerse un Leopardi solidale e combattente. Un altro tema fortemente dibattuto è stato quello della malattia. Da questi incontri verrà approfondito questo aspetto come fonte di conoscenza per il poeta, poichè corrispondeva a quanto egli stesso rispondeva ai suoi detrattori.
Altro tema che verrà affrontato nel ciclo di questi incontri sarà il tema del corpo che emerge con forza nell’Ultimo Canto di Saffo. La tragica contraddizione di un’anima grande rinchiusa in un corpo deforme, destinata a spargere semi di conoscenza, ma a non essere ascoltata nel suo tempo.
Verrà inoltre rivalutato il pensiero filosofico attraverso lo studio delle Operette morali che affascinò molto il filosofo Schopenhauer. Altro complesso trattato di filosofia politica, molto attuale è il Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani.
Tutto ciò verrà trattato, approfondito e sviscerato nei prossimi appuntamenti a Palazzo Savelli ad Albano laziale il 30 gennaio, il 12 febbraio, il 26 dello stesso mese, alle ore 17. Inoltre presso la sala Conferenze del Museo “M.Antonacci” di Albano laziale ci saranno due appuntamenti, uno il 16 marzo e uno il 30 alle ore 17 che andranno ad approfondire Lo Zibaldone, i Pensieri e il periodo napoletano di Leopardi.
“All’inizio del terzo millennio, si pensa sempre di meno, si ragiona sempre di meno, chi ha fortuna? Chi asseconda la mediocrità, ed ecco che noi siamo in un tempo oscuro, in “Etade grossa” come afferma Dante” , conclude Aldo Onorati.
Partecipare a questi incontri significa nutrirsi e sviscerare l’universalità dell’animo umano in ogni tempo per poter guardare con distacco e spirito critico il nostro tempo superficiale, oscuro e caratterizzato dalla falsità.