Il poeta Guido Catalano ha recentemente rilasciato il suo ultimo lavoro letterario intitolato “Cosa fanno le femmine in bagno?”. In una recente intervista su La Stampa, ha condiviso pensieri profondi sulla sua lotta personale contro la mascolinità tossica, un argomento che permea molte discussioni odierne sul genere e l’identità.
Guido parla apertamente di come la sua esperienza di aver vissuto molto tempo come vergine lo abbia inaspettatamente protetto da atteggiamenti e comportamenti tossici tipici di una certa espressione di mascolinità. “Se fossi diventato avvocato,” scherza il poeta, “non avrei mai avuto le esperienze di vita che ho ora.“
Guido Catalano non solo esplora i temi della sessualità e del genere ma lo fa con un’onestà che risuona profondamente nei suoi lettori.
Il titolo stesso del libro, “Cosa fanno le femmine in bagno?”, evoca curiosità e apre un dialogo su cosa significhi realmente vivere esperienze femminili, spesso misconosciute o fraintese.Questa intervista è un invito a riflettere su come le nostre esperienze personali influenzino la percezione di noi stessi e degli altri, e come, talvolta, le situazioni che ci sembrano limitanti possano trasformarsi in potenti lezioni di vita.
Guido Catalano continua ad attrarre un pubblico vasto e variegato, dimostrando che la poesia può ancora essere un mezzo potente per esplorare e discutere questioni contemporanee.
E tu, hai mai pensato a come le tue esperienze personali abbiano plasmato la tua visione del mondo?