Se sia per davvero il Bosco di Biancaneve, non sta a Noi e qui stabilirlo, però si tratta certamente di un luogo a dir poco incantato di cui vale davvero la pena approfondire la conoscienza.
Per giunta, il freddo o comunque l’aria frizzantina sembrano essere finalmente arrivati a bussare alle nostre porte evocando profumi di caldarroste e con essi scenari attinenti.
Ecco dunque avventurarci alla scoperta di questo luogo e per saperne di più bisognerà addentrarsi nel cuore della Tuscia, nel piccolo Borgo di Torre Alfina che già da solo merita il posto che occupa nell’ambita classifica dei borghi più belli d’Italia.
C’è però di più, un territorio ricco di tradizioni e bellezze naturali che racchiude al suo interno proprio quello che in zona ormai chiamano il Bosco incantato e che ai più fa ormai pensare al Bosco di Biancaneve.
Proprio quello in cui la protagonista della favola dei Fratelli Grimm, si perde ingenuamente alla ricerca della salvezza ed incontra i 7 nani, i quali per davvero e con nuovo spirito la porteranno a vivere una grande esperienza.
I tratti peculiari sono senz’altro quelli di un Bosco ma, lo si percepisce fin dai primi istanti, si tratta di un bosco molto particolare; certamente un piccolo polmone lussureggiante di vegetazione che, con i suoi alberi secolari che assumono naturalmente le forme più bizzarre, i suoi sentieri silenziosi e la fitta vegetazione, sembra proprio uscito da un libro di fiabe.
Ecco perché tutti lo definiscono ormai il Bosco di Biancaneve.
Il Bosco incantato di Torre Alfina tra finzione e realtà
Uno degli slogan dell’associazione turistica è proprio l’invito a vivere pienamente la visita nei luoghi del Bosco di Sasseto, come un’avventura fuori dal tempo, ritagliandosi la possibilità di tornare bambini a quel disincanto che solo la prima età sa dare.
A dirla tutta, l’appellativo di Bosco di Biancaneve non deve essere attribuito ad una vivace interpretazione del territorio da parte dei locali residenti ma tutt’altro, tale appellativo, decisamente altisonante va ammesso, è risultanza di un’autorevole voce quella del National Geographic che ha voluto così sugellare l’incanto di quei luogo.
Siamo proprio a ridosso del Castello di Torre Alfina, dove per altro, sembra avere residenza permanente una misteriosa dama ormai fantasma.
Un luogo magico per molti aspetti dunque che rende incerta a questo punto una corretta etimologia riguardante gli albori delle leggende ad esso legate; rimane quindi il dubbio se a questo punto sia nato prima il mito del bosco incantato o della dama fantasma.
Riteniamo però che forse non abbia importanza eccedere nell’indagine in entrambi i versi, se ne trarrebbe forse un surplus di informazioni a scapito dell’incanto che a volte serve più della realtà nuda e cruda.
Nel Bosco del Sasseto, questo il nome topografico del Bosco di Biancaneve, oltre ad essere una realtà dai contorni magici, è un vero e proprio microcosmo di biodiversità che non ha eguali, su un terreno ricoperto di rocce vulcaniche che affondano le loro radici in oltre 300000 anni di storia.
Si tratta di un vero e proprio Monumento Naturale, di nome e di fatto, nonché area protetta della regione.
Qui la natura regna incontrastata da secoli, ed è stata proprio lei a creare uno degli scenari più suggestivi della Tuscia e di tutto il Paese.
Numerosi gli esemplari floristici che qui vivono e convivono, ospitando altrettante specie faunistiche. Ci sono i faggi, gli olmi e gli aceri, e poi ancora più di 30 esemplari di arbusti che si aggrovigliano tra di loro, che si sfiorano e che incorniciano incredibili sentieri che attraversano la radura.
L’atmosfera è surreale, lo è perché gli alberi assumono forme inedite, bizzarre e incantate, mentre si intrecciano tra di loro creando dei veri e propri labirinti fatati. Ai loro piedi, invece, una distesa di muschi e felci, incornicia quelli che sono i sentieri da seguire per esplorare il bosco progettati da Henry e Achille Duchêne, paesaggisti francesi.
L’area è meravigliosa in ogni stagione dell’anno. Sia quando il sottobosco fiorisce in primavera, sia quando gli alberi si tingono degli straordinari colori dell’autunno.
Passeggiando nel Bosco di Biancaneve, tra profumi, colori e suoni della natura, le sorprese dunque sembrano non finire mai. All’interno dell’area, infatti, è presente un mausoleo in stile neo gotico che rende l’atmosfera ancora più straordinaria. Si tratta della tomba del marchese Edoardo Cahen che, proprio all’interno di questo bosco incantato, volle far costruire la casa del suo eterno riposo.