Si è spenta ieri Juliette Gréco, nella sua casa di Ramatuelle, caratteristico villaggio nel dipartimento francese “du Var”, nella regione Provence-Alpes-Côte d’Azur che dall’altura dove è situato guarda il Golfo di Saint Tropez.
Un ritiro tranquillo quello scelto dalla famosa cantante e attrice francese Juliette Gréco per vivere in serenità la sua vita dopo l’abbandono forzato delle scene avvenuto solo da qualche anno.
Novantatrè anni sono tanti per tracciare in poche righe le fasi di una vita vissuta intensamente sulle scene e quella di Juliette Gréco è stata una vita artistica molto intensa, portata avanti da un amore totale per l’arte che l’ha resa popolare in Francia e nel mondo.
Nasce Montpellier Juliette Gréco, da padre Corso e madre originaria del distretto di Bordeaux ma ben presto la vita le mette davanti il primo grande dolore, la separazione dei genitori che la costringe in qualche modo ad adattarsi a questa nuova situazione creando forse fin da qui in lei, le basi per quell’ecletticità e forza interpretativa che per tutta la sua carriera artistica porterà con sé in ogni espressione artistica..
Dopotutto quale miglior palcoscenico se non quello della vita stessa che ti pone davanti ad imprevisti e volti da sovrastare talvolta o talaltra imitare.
Così forse nasce un artista completo e Juliette Gréco ha modo di dimostrarlo ben presto.
Conclusa l’esperienza adolescenziale con i nonni, dopo la partenza per l’Indonesia della madre, Juliette Gréco si stabilisce nel borghese e vivace quartiere parigino di Saint Germain des Prés, a due passi dal Louvre, Pont Neuf e Notre Dame de Paris. Dove l’esperienza teatrale la formerà lasciandole un’impronta indelebile, per sempre guida in futuro delle sue interpretazioni artistiche.
Fu lo stesso Marcel Marceau, durante una pausa teatrale a dirle che i movimenti delle sue mani uniti a quelli naturali del corpo mentre si esibiva, avrebbero certamente potuto fare di Lei un eccellente mimo e Juliette Gréco ebbe sempre a vantarsi di queste parole.
Ed è in questo vivace quartiere parigino che Juliette Grecò iniziò nel primissimo dopoguerra a cantare
Erano gli anni della rinascita a Saint Germain des Pres, così come in tutta Europa, dopo un’occupazione nazista le cui piaghe erano destinate a rimanere aperte per sempre.
In questo clima di ritorno alla libertà dopo un forzato periodo di paura, silenzi e di orrore che a detta della stessa Juliette Gréco mai lasceranno definitivamente il suo cuore, esplode l’animo artistico della giovane che in molte interviste mai mancò di raccontare quegli anni come i più liberi che la capitale francese abbia mai conosciuto mettendo Parigi proprio al primo posto per quanto riguarda lo spirito ed il profumo di libertà che vi si poteva respirare.
Juliette Gréco fu un vero modello anche di stile, con l’iconico caschetto e una linea di matita nera sugli occhi, dall’innato fascino, per quel modo di cantare sensuale, sempre avvolta da abiti attillati ed esclusivamente neri:
«perché è l’unico colore che mi difende e protegge, con un altro qualcuno potrebbe vedermi»
Erano queste le credenziali racchiuse nel suo biglietto da visita che mai barattò neanche con l’incedere inesorabile degli anni, tanto che su questo argomento amava dire:
«E’ il tempo che invecchia, non io»
Un vero e proprio esempio il suo, progressista e femminista che la vide senza indugio schierarsi a favore del divorzio e contro le discriminazioni verso gli omosessuali, le prostitute e gli emarginati in genere.
Un donna libera Juliette Gréco che dopo averla assaporata alla fine della seconda guerra mondiale, non rinunciò mai a vestire quella libertà che tanto le era mancata e che aveva permesso il fiorire di un nuovo modo di vivere, pensare, fare arte in ogni sua forma.
Juliette Gréco famosa in Italia per Belfagor
In Italia Juliette Gréco ebbe un grande successo nel 1966 quando furono trasmesse in televisione le sei puntate dello sceneggiato Belfagor ovvero il fantasma del Louvre che ebbe un eccezionale riscontro di pubblico tanto che i vertici Rai decisero di cambiarne in corsa la programmazione, dando spazio alla serie sulla rete principale e in un giorno della settimana più favorevole.
Si spengono per sempre i riflettori sulla vita terrena di Juliette Gréco, musa ispiratrice degli esistenzialisti, cantante raffinata e attrice di rara movenza scenica.