Il 14 luglio di 159 anni fa nasceva Klimt, un bambino prodigio che da sempre maturò una profonda passione e amore per l’ arte. Discendente da una famiglia dotata di dote artistica, padre orafo e madre cantante lirica, Klimt si distinse dai 7 fratelli, tutti lanciati nel mondo dell’ arte, per la sua innovativa visione artistica del mondo.
Le sue opere sono piene di energia e carica emotiva data dalla brillantezza dei colori soprattutto pigmenti utilizzati in quello che è stato chiamato successivamente dai critici d’ arte e studiosi “periodo aureo”, un nuovo modo di trasfigurare ed interpretare la realtà, un momento contraddistinto dalla luce dell’ oro utilizzato per far esaltare i suoi soggetti prevalenti: il bellissimo ed elegante erotismo del nudo femminile.
Klimt era attirato dalla bellezza e dall’ armoniosità del corpo femminile, soggetti principali immersi in una realtà bidimensionale e aurea, quasi divina. Attraverso le sue tele molto simboliche e cariche di significato, Klimt ci ha lasciato delle testimonianze di inestimabile valore.
In questo anniversario della sua nascita, omaggiamo attraverso il ricordo della sua arte, parlando soprattutto di una delle sue opere maggiori rimasta nel cuore e nella mente della gente per l’ amore puro che traspare: Il bacio.
Klimt: Il bacio, dal periodo aureo alla Belle Époque
Uomo e donna che si incrociano in un abbraccio tenero e sensuale, in estasi, concentrati soltanto sul loro sentimento, è questo quello che Klimt volle rappresentare nel bacio, l’ esaltazione del sentimento d’ amore.
Il tema dell’ amore è uno dei più utilizzati nelle sue composizioni ma nel “Il bacio”, Klimt, supera se stesso riuscendo ad ottenere ciò che aveva sempre cercato di realizzare, la rappresentazione stilistica e grafica del sentimento caricato di significato da forme e colori.
Il dipinto è stato realizzato nel 1907, ben cinque anni dopo l’ inizio del suo “periodo aureo” iniziato nel 1903, quando Klimt entrò a contatto e venne influenzato dai mosaici bizantini conosciuti a Ravenna.
Il pittore austriaco è famoso per avere partecipato ed aver preso parte alla fondazione della secessione viennese, periodo in cui vari artisti differenti per stile (naturalismo, simbolismo ecc) si opposero ai canoni e alle rigide regole accademiche per aver un “florilegio” dell’ arte, una rinascita stilistica.
Proprio qui si distinse per il suo stile quasi orientale del suo periodo aureo, ispirandosi all’ arte antica. Colpito dai mosaici bizantini per i fondo oro e la loro bidimensionalità schematica, Klimt se ne innamorò ed ebbe un flash- back d’ infanzia: quell’oro era eco delle creazioni orafe del padre. Riuscì, così, ad ottenere una propria resa stilistica.
Nel suo periodo aureo a quasi quarant’ anni d’ età, l’ artista austriaco trovò una nuova ispirazione, dopo un periodo di inattività dovuto a gravi perdite familiari, ed è proprio qui che inizia la sua più grande realizzazione di capolavori d’ arte.
Nel “Il bacio” simboli geometrici e colorati come tessere di mosaici giocano con il fondo dorato materializzato dalla foglia oro applicata su tela che va ad incontrare la linea marcata e bidimensionale dei soggetti che dolcemente la scavalca per inglobare in quel caldo oro i due amanti.
Klimt riesce a sintetizzare la sua visione dell’ amore nell’ arte. Una coppia che presa dalla passione non carnale ma del sentimento profondo, appare come una figura congiunta, unita, leggermente pendente dal lato della dama per la forza tenera dell’ abbraccio e del bacio sentito e delicato di lui sulla guancia di lei.
Ciò che risalta di più sono i volti dei due innamorati in particolare il colore diafano della bella ragazza che accoglie il gesto d’ affetto del ragazzo, lasciando trasparire il suo sentimento dagli occhi chiusi e le labbra leggermente sorridenti. Con foglie tra i capelli lui e fiori tra i capelli lei, i due si fondono con i giochi di colori e forme. A far risaltare le loro vesti, infatti, sono figure delle tessere musive geometriche, come rettangoli sulla veste del ragazzo e cerchi su quella della ragazza.
I vari simboli come anche i colori hanno un forte significato simbolico. L’ oro è divino, il cerchio rappresenta la perfezione e l’ unione. Klimt è nato nello stesso periodo di Kandinskij, precursore e fondatore della pittura astratta e colui che scrisse lo Spirituale dell’ Arte, in quell’ epoca dove il simbolo assumeva forme e significati diversi rispetto al passato, soprattutto grazie all’uso espressivo del colore che anch’esso celava un significato.
Inginocchiati su di un prato fiorito che aumenta la leggiadria dei due, quasi come se fossero sospesi nell’ aria, “tra le nuvole”, vivendosi il tenero momento in maniera riservata e senza distrazioni.
Dopo il periodo aureo Klimt essendo a contatto con diversi artisti appartenenti ad altri stili ebbe una visione più amplia dell’ arte. Venne anche a contatto con lo stile della nuova era della Belle Époque e dello stile Art Nouveau o Liberty in Italia, conoscendo artisti come Toulouse Lautrec. Fu influenzato anche dall’ espressionismo di Van Gogh e dall’ impressionismo di Monet, due correnti che sono ben distanti e opposte tra loro, ma Klimt riuscì a vedere in tutte queste forme stilistiche una nuova comunicazione della sua arte.
Si mise in discussione avvicinandosi sempre più alla moda del momento. Da qui inizia il suo “periodo maturo” caratterizzato da una fusione di tutte queste influenze stilistiche. Iniziò a scomparire l’ uso dell’ oro e di quelle linee marcate per andare alla ricerca di uno stile più naturale, più spontaneo. È chiaro che fu influenzato da tutte le correnti artistiche che si andavano ad accavallare nel tempo, soprattutto dalle nuove appena nate della sua epoca.
Riecheggia il dramma che visse Klimt e tutti i cittadini nel 1918, quando egli stesso fu colpito dal virus dell’ influenza spagnola che gli provocò ictus e polmonite. Un grande artista che ci fa sognare ma con la sua malaugurata vicenda ci fa restare con i piedi ben saldi in una realtà che ci unisce al passato.