Ogni 19 Marzo, le case degli italiani, specialmente nelle regioni meridionali, riempiono le tavole con tipici dessert dedicati alla festa del Papà, Le Zeppole di San Giuseppe.
Molte sono le regioni dove questa tradizione è in uso, ma la storia attribuirebbe la paternità di cotanta dolcezza alla città partenopea. La prima ricetta ufficiale infatti si trova nel trattato di Cucina Teorico-Pratico del noto gastronomo Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, che nel 1837 la trascrisse nel suo libro in dialetto napoletano.
Si tratta comunque di una ricorrenza festeggiata in tutto il mondo e nella maggior parte dei casi in date diverse poichè in altre nazioni la festa dei papà assume un significato civile o simbolico.
Per quanto riguarda invece la tradizione Europea di cui l’aspetto religioso ne è tipico, la scelta della data non è affatto casuale: secondo la credenza popolare, la data del 19 marzo coincide con la morte di San Giuseppe, padre putativo di Gesù considerato simbolo della figura paterna.
I primi a rendere omaggio a questo culto religioso furono alcuni ordini della Chiesa. Secondo alcune testimonianze già nell’anno mille circa i monaci Benedettini erano soliti dedicare al Santo delle celebrazioni in suo onore.
Successivamente i Servi di Maria nel 1324 presero ad onorare il padre putativo di Gesù. A loro si unirono anche i Francescani a partire dall’anno 1399.
La diffusione della festa di San Giuseppe successivamente si estese in tutto il paese e divenne molto popolare. A questo culto religioso venne poi associata la festa del papà il 19 marzo. Ecco che quindi in Italia prende piede questa ricorrenza che vede ogni anno i padri protagonisti indiscussi per un giorno.
La popolarità dell’evento è tale che fino al 1977 la festa del papà era una ricorrenza civile tanto da assumere i connotati marcati derivanti da una società di impronta patriarcale.
Storia della festa del papà e curiosità dal mondo
Secondo la tradizione americana la prima a chiedere che fosse ufficializzata una ricorrenza da dedicare ai papà, fu Sonora Smart Dood nel 1908.
La giovane mentre ascoltava un sermone in occasione della festa della mamma, ebbe l’idea di dedicare anche ai papà una giornata in cui poter festeggiare.
E così in America nella piccola cittadina di Fairmonth, prese a festeggiarsi per la prima volta questa ricorrenza. Era il 1909 quando fu festeggiato il primo Father’s Day, il giorno 19 giugno.
La data fu scelta dalla stessa Sonora perchè coincideva con la nascita del suo adorato Babbo.
Ma la storia della festa del papà conosce origini diverse per ciascuna nazione. Ad esempio in Russia coincide con la festa dei difensori della patria.
In Thailandia invece vien festeggiata il giorno del compleanno di Rama IX, defunto sovrano, particolarmente amato dalla nazione.
In Danimarca i papà festeggiano il 5 giugno che è la festa della costituzione.
Anche in Germania alla ricorrenza viene dato un significato civile, e nel corso degli anni è diventata un’occasione di festa per tutti gli uomini in generale.
Ma qual è la correlazione tra il Santo e il nome del dolce dedicato a questo evento?
Ricorrendo in coincidenza con la fine dell’inverno, la celebrazione di San Giuseppe si è anche sovrapposta ai riti di purificazione agraria di tradizione pagana.
In molti paesi del Mezzogiorno era infatti consuetudine festeggiare la fine della fredda stagione con grandi falò accompagnati dalla preparazione di grosse quantità di frittelle.
Ed è grazie all’intercessione della primavera che questa ricorrenza ha ereditato le Zeppole di San Giuseppe come l’indiscusso dolce in onore dei nostri padri.
Semplici ingredienti e molto risultato, per festeggiare con delizia la Festa del Papà: ruolo sociale fondamentale da sempre, tanto quello di una madre, ma ancor piu indispendabile oggi, in una società che sembra andare alla deriva, traghettata da stereotipi fatti di scarni valori, improntati su una vuotezza che ridonda l’apparenza e troppo poco la sostanza.
Ma da quale padre dei padri dei figli discende quest’implacabile involuzione? O da quale madre delle madri delle figlie? la forza motrice piu travolgente di tutte resta da sempre il buon esempio, consiglio che sorge spontaneo nell’osservare deviazioni quotidiane in una società che non risparmia alle cronache atti criminali, fatti di prepotenza e infamia generati proprio dove dovrebbe nascere il paradigma rappresentativo della bellezza di stare al mondo.
Ed è proprio la cucina, come ci insegna la tradizione ad ogni ricorrenza utile, che dovrebbe essere il vero luogo di culto di ogni casa, l’ambiente dove poter sperimentare nuove o vecchie ricette e la parola insieme, colorata di verbi come friggere, impastare, infornare, setacciare… festeggiare e festeggiarsi ogni giorno senza il pretesto di alcun santo.