Non tutti i colori sono innocui.
Alcuni avvelenavano, altri costavano quanto un diamante. Altri ancora… erano vietati dalla legge.
Ma gli artisti li cercavano lo stesso. Perché il colore, si sa, è una tentazione.
Il verde smeraldo? Veleno puro
Uno dei verdi più usati nell’Ottocento era il verde di Schweinfurt, noto anche come verde smeraldo. Un pigmento brillante, perfetto per paesaggi e vestiti nei ritratti.
Peccato fosse fatto con arsenico.
Sì, proprio l’arsenico.
Quello che uccide.
Tante modelle che indossavano abiti tinti con quel verde si ammalavano senza sapere perché.
Eppure, quel verde tornava sempre. Perché era irresistibile.
Il blu più costoso del mondo

Nel Medioevo, il blu oltremare era considerato sacro.
Veniva ricavato dal lapislazzuli estratto in Afghanistan, lavorato a mano per settimane.
Costava più dell’oro. Per questo, si usava solo per una cosa: la veste della Madonna.
Nient’altro era degno.
C’era un messaggio in quel colore. Un valore. Una scelta spirituale.
Oggi un tubetto di vero blu oltremare costerebbe centinaia di euro. E nessuno se lo può davvero permettere.
Il giallo che veniva… dalle mummie
Non è una leggenda.
Nel XVIII secolo esisteva un pigmento chiamato mummy brown.
Era una miscela ottenuta polverizzando… resti umani mummificati.
Veniva usato per le ombre calde della pelle nei ritratti.
Ma anche per dare “profondità spirituale” alle scene religiose.
Solo nel tardo Ottocento gli artisti si resero conto (o ammisero) che stavano letteralmente dipingendo con i morti.
Il colore del potere? Il porpora proibito
Il porpora di Tiro, noto fin dai tempi dei Fenici, era così raro da essere riservato solo ai sovrani.
Chi lo indossava senza permesso poteva essere punito con la morte.
Il motivo?
Veniva ricavato da una conchiglia marina che produceva una sola goccia di tintura. Ci volevano migliaia di molluschi per tingere un solo mantello.
Il colore, in pratica, vale sangue e privilegio.
Oggi tutto è più sicuro… ma meno poetico?
Oggi usiamo pigmenti sintetici. Sicuri, riproducibili, standardizzati.
Ma ogni tanto, viene da chiedersi:
non abbiamo perso qualcosa?
La follia. Il rischio. Il valore simbolico.
Oggi un colore è solo un codice Pantone. Ieri, era una scelta di vita.
E tu? C’è un colore che ti attira anche se non sai perché?
Scrivilo nei commenti.
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