Le piramidi di Giza, oggi immerse nel deserto, erano un tempo affacciate su un vivace ramo del Nilo. Un nuovo studio ha rivelato che questo corso d’acqua, chiamato “ramo di Ahramat,” era una vera e propria “autostrada” per l’antico Egitto.
Oggi le piramidi si ergono isolate, ma circa 4.500 anni fa, erano accanto a un ramo del Nilo che consentiva il trasporto di materiali pesanti e operai. Questo corso d’acqua, largo oltre 700 metri e profondo più di 25 in alcuni punti, era cruciale per la costruzione delle piramidi.
satelliti e sabbia
L’esperta Eman Ghoneim ha utilizzato immagini satellitari per mappare il ramo di Ahramat. Le foto multispettrali e i dati radar hanno svelato un tratto di circa 65 chilometri del fiume scomparso, ora coperto dalle sabbie del deserto.
La regione del Nilo si trasformò da un ambiente desertico a uno simile alla savana circa 12.000 anni fa. Solo intorno al 2700 a.C. i rami del Nilo divennero abbastanza stabili da permettere la fondazione dell’Antico Regno e la costruzione delle piramidi.
Il ramo di Ahramat era essenziale per trasportare materiali e operai ai siti delle piramidi. Questa via d’acqua passava a poche centinaia di metri dalle piramidi, con templi sulle rive che fungevano da approdi e porti.
Le piramidi di giza: traffico bidirezionale
Il ramo di Ahramat iniziò a spostarsi e insabbiarsi intorno al 2000 a.C. Le piramidi del Medio Regno furono costruite più a est, probabilmente per avvicinarsi al fiume migrante. La costruzione delle piramidi potrebbe aver accelerato il processo di insabbiamento.
I ricercatori ora vogliono datare al radiocarbonio i resti nei sedimenti per fissare la cronologia del ramo di Ahramat e mappare ulteriormente il corso d’acqua.
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