Era il 21 settembre 1995, equinozio d’autunno, quando il Ligabue nazionale uscì con il suo quinto album musicale che rappresentò un vero e proprio cambio di rotta per il cantante di Correggio.
Il titolo del tutto eloquente richiamava in modo palese a ciò che di più importante quell’anno il mondo della musica stava festeggiando: il sessantesimo compleanno del mitico Elvis.
Un tributo certamente ma che per il cantante emiliano rappresentava di fatto un vero momento di rottura verso ciò che fino a lì egli stesso era stato.
Qualche cambiamento significativo ci fu anche per ciò che riguardava i suoi più stretti collaboratori ma questo aspetto diciamo che balzò meno nell’immediatezza agli onori delle cronache musicali quanto piuttosto un vero e proprio assestamento di stile verso altri orizzonti.
Più nel dettaglio fu il primo album che Ligabue registrò senza il supporto musicale dei Clan Destino, gruppo rock che lo aveva affiancato fin dagli inizi ma che per la prima volta in questo album, Ligabue sostituisce con un nuovo gruppo il cui nome semplicemente fu: la banda.
Il successo fu pressoché immediato e Ligabue con la sua evoluzione di stile piacque al vasto pubblico che non mancò di sottolineare il proprio apprezzamento.
Uno stile dunque decisamente diverso dai precedenti, molto e volutamente influenzato dal rock a stelle e strisce con una sapiente contaminazione di blues.
Cambio di direzione questo di Ligabue certamente coraggioso che lo ha però premiato con l’effettiva consacrazione nel panorama della musica italiana.
Il titolo come detto è un atto celebrativo nei confronti del mito americano Elvis Presley per il suo 60º compleanno, ma in maniera più ampia, Ligabue fa tale richiamo come celebrazione del rock in quanto tale.
Le citazioni riferite ad Elvis sono davvero molte in tutto l’album e successivamente all’uscita, durante il Buon compleanno Elvis! Tour, durante l’esecuzione di alcuni brani fu messo sul palco anche un enorme pupazzo gonfiabile raffigurante il cantante statunitense mentre per le restanti canzoni, Ligabue preferì esibirsi indossando lui stesso una giacca nello stile tipico dell’artista di Memphis.
Il 4 dicembre 2008 viene pubblicata una versione rimasterizzata del CD che presenta in allegato un libretto di 40 pagine nel quale viene raccontata la storia e altre curiosità sul disco.
Le canzoni dell’album in cui Ligabue celebra il rock attraverso il ricordo si Elvis
Vivo morto X
In questo pezzo rock con venature di blues che apre l’album, Ligabue canta su come ci si senta a vivere in una vita decisa da condizionamenti esterni.
Il brano è caratterizzato dall’introduzione della batteria di Roberto Pellati, basata su una ritmica composta dallo stesso cantante; l’armonica è suonata da Max Lugli.
Seduto in riva al fosso
Ballata in cui l’autore rivendica il diritto di vivere coi propri tempi.Musicalmente si distingue per i due assoli eseguiti con chitarre acustiche ed elettriche insieme e per l’Hammond di Pippo Guarnera.
Buon compleanno, Elvis!
Title track e brano rock pieno di riferimenti a Elvis, visto sia come simbolo delle contraddizioni sia come nume protettore del rock’n’roll, genere sulle cui sensazioni si basa il viaggio illustrato nel testo.
La forza della banda
Ligabue parla di quel che capita suonando in una band, sognando miti come Brian Jones, Janis Joplin, Jimi Hendrix e Jim Morrison,tutti citati nel testo, ma evitando gli obblighi morali e gli stereotipi di “genere maledetto” che comporterebbe il fatto di suonare musica rock.
Hai un momento, Dio?
Ballata in cui l’autore immagina un dialogo diretto con Dio, senza intermediari.
Curiosità: in questa canzone Ligabue cita la squadra dell’Inter, di cui è un grande tifoso, chiedendo a Dio quali giocatori stia acquistando la società.
Rane a Rubiera blues
Breve pezzo strumentale in cui la chitarra acustica di Ligabue accompagna il gracidio delle rane, che si trovavano nei pressi dello studio di registrazione, situato nel paese di Rubiera, da cui il titolo. Ligabue omaggia gli anfibi, che più volte avevano complicato la vita ai tecnici durante la registrazione dell’album, obbligando questi ultimi ad usare stanze non insonorizzate per l’incisione.
Certe notti
Ballata rock, probabilmente il pezzo più famoso del repertorio del cantante emiliano.
Del testo, che descrive le notti passate in giro, Ligabue dirà che è una sorta di continuazione di quanto scritto in Sogni di rock ‘n’ roll e di essersi ispirato al libro di Pier Vittorio Tondelli Altri libertini.
Viva!
Altra ballata il cui il testo è una dichiarazione d’affetto del cantante nei confronti della donna che all’epoca era la moglie.
I “ragazzi” sono in giro
Rock piuttosto andante, introdotto da una citazione di un monologo da Amarcord di Federico Fellini.
Quella che non sei
Il testo narra le vicissitudini di una ragazza, che, non accettandosi per quello che è, cerca di uniformarsi a canoni estetici per lei inarrivabili, con tutte le conseguenze, dalla frustrazione all’anoressia, che ne derivano.
Non dovete badare al cantante
Brano in tre quarti con influenze soul, eseguito con l’accompagnamento prevalentemente delle chitarre acustiche suonate da Mel Previte e dal produttore Fabrizio Barbacci, che si conclude con l’assolo all’Hammond di Pippo Guarnera, sempre presente nelle parti strumentali del pezzo.
Il testo riflette sulla professione del cantante e sul come venga percepita.
Un figlio di nome Elvis
La passione di un tale per Elvis Presley è così grande, che prima ne diventa un emulo, poi chiama suo figlio proprio come il mito di Memphis; il tutto visto come metafora degli estremi del fanatismo musicale.
Il cielo è vuoto o il cielo è pieno
Il testo tratta del senso della vita e del rapporto di esso con la religione, attraverso le posizioni contrapposte dei due protagonisti descritti nel brano, Remo e Cico, e con quella di Ligabue che si colloca a metà strada tra le due.
Leggero
Ultima canzone dell’album, è in gran parte un pezzo per chitarra acustica e voce, con qualche piccola concessione alle chitarre elettriche nel primo ritornello.
Il brano prosegue in crescendo sino all’ingresso di tutta la band nel secondo ritornello, dove il pezzo assume sonorità rock, per volgere alla conclusione con l’assolo di chitarra elettrica di Mel Previte.
Il testo, pieno di riferimenti ad altri pezzi e personaggi presenti in questo e in altri album, rappresenta la sensazione della leggerezza intesa come stato d’animo.