Si dice che i tre quarti del patrimonio artistico mondiale sono nel nostro piccolo paese, la nostra criticata, mazzolata e tuttavia tanto amata Italia.
Oggi l’Europa ci tratta da fanalino di coda del continente, sorda alle nostre richieste di aiuto, soprattutto in questo periodo di emergenza, ma gli italiani, che non saranno certo amanti delle regole, che non saranno ligi al loro dovere, che avranno tutti quei “terribili difetti” che tanto ci fanno apparire “terribili” agli occhi degli altri, hanno qualcosa che gli altri paesi sognano: una immane creatività.
L’arte in Italia è nascosta in ogni più più piccolo paese, pullula per le strade. Noi non ce ne accorgiamo, per noi è scontato gironzolare e vedere un reperto dell’antica Roma, o una chiesa rinascimentale, un affresco di un pittore sconosciuto, che a ben vedere è un capolavoro indiscusso del suo tempo.
Ricordiamo la frase del generale Dwight David Eisenhower quando l’America era in procinto di invadere l’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale:
«Stiamo per invadere un Paese ricco di storia, di cultura e d’arte come pochissimi altri. Ma se la distruzione di un bellissimo monumento può significare la salvezza di un solo G.I., ebbene, si distrugga quel bellissimo monumento.»
La consapevolezza delle meraviglie del nostro paese è diffusa, sono in molti nel mondo a desiderare di vedere Roma, Napoli, Firenze e molte altre città.
L’Italia risponde all’emergenza con un flash-mob
Ti chiederai: ma cosa c’entra tutto questo preambolo con un flash mob? Sicuramente anche tu sei tra coloro che non potranno muoversi da casa a causa dell’emergenza per il coronavirus [puoi usare questi strumenti per passare il tempo 1, 2, 3, 4]
Be’ qualcuno ha pensato di mettersi in balcone e suonare tutti, oggi, proprio oggi. Dimostrarci che ci siamo, tutti per tutti, che siamo vivi, che siamo un popolo che sa reagire, che non si abbatte e che non vede l’ora di ripartire e tutto questo verrà trasmesso attraverso la musica: quale forma d’arte è più uiversale della musica?
L’arte veicolo di vita, l’arte come risposta, l’arte come sostegno e come messaggio, per un’Italia che lotta per la sopravvivenza, l’arte è una grande e valida alleata.
Quindi anche tu, oggi alle 18:00 mettiti alla finestra, se sai suonare prendi uno strumento, se non lo sai fare metti uno stereo, se non puoi prendi un qualcosa che possa fare rumore e che si trasformi in ritmo.
Il mondo forse è sordo a quanto sta accadendo nel nostro paese, non risponde come avremmo voluto, come noi italiani spesso abbiamo fatto, ma facciamo capire a noi stessi che ci bastiamo noi.
I francesi ci hanno derisi, i tedeschi ci hanno osservati in silenzio, gli americani ci hanno cacciati in malo modo. Arriverà il tempo per trarre le somme e leccarsi le ferite, oggi è il giorno per reagire con gioia a questa paura e al dolore che ha provocato. Piangiamo più di 1000 morti per covid19, ma gioiamo per altri 1000 guariti che hanno superato una triste prova.
Coraggio Italia!
Fanfaroma raccoglie l’idea delle Tamurriate in balcone di Benevento , si tratta di un gruppo di ragazzi che con strumenti musicali veri o di fortuna si sono messi in balcone e suonato una Tamurriata (una danza tradizionale campana).
Fanfaroma propone all’Italia di seguire l’esempio beneventano quindi questa sera tutti a fare musica, anche i bambini, che sono in casa reclusi e come piccoli leoni in gabbia sono carichi di energia accumulata. Diamo loro la possibilità di canalizzare le emozioni attraverso la musica, smorziamo in loro la paura, perchè molti di loro la percepiscono, anche se non la mostrano. Del resto sono giorni che i televisori sono sintonizzati sugli stessi canali, perchè noi adulti amiamo torturarci con le stesse notizie, per sapere di ogni nuovo caso e ogni nuova decisione.
A volte alcuni italiani non ricordano come si chiami l’attuale Presidente del Consiglio, non sarà certo il caso dell’odierno premier Giuseppe Conte, che certamnente rimarrà nella storia per aver gestito questa emergenza.
Oggi abbiao la possibilità non di fare la storia, ma di fare in modo che tra qualche anno potremo dire: l’Italia ha reagito alla paura con la musica, rispettando le regole, suonando ognuno alla finestra della propria casa.