Tema pricipale: The Sound of Beauty, il suono della bellezza.
Città: Torino, Italia.
Logo Eurovision 2022 ispirato ai Giardini all’italiana e alla cimatica.
Ma cosa significa?
L’emittente Rai ha svelato il significato del logo Eurovision 2022 scelto dal festival musicale per esprimere al meglio il tema che ruota attorno alla bellezza del suono e della musica e del paesaggio che è stato scelto quest’anno per la gara canora in eurovisione.
Per omaggiare l’Italia che ospiterà dopo ben 30 anni il festival mondiale, il progetto ha preso in considerazione quattro elementi fondamentali: Il suono, il sole la cimatica e i Giardini all’italiana.
Una sfida che ha visto nascere dalla forma astratta a quella visiva il logo Eurovision 2022 ispirandosi all’Italia e utilizzando una palette di colori che richiamano il verde, bianco e rosso della bandiera italiana.
Lo studio del logo Eurovision 2022
Si è pensato all’Italia, alla sua bellezza e al sole e a ciò che collegherà la citta di Torino all’evento canoro: il suono, la musica. Come rappresentare, quindi, il suono in maniera visiva? È qui che vengono in aiuto la cimatica e i Giardini all’italiana.
La cimatica è la scienza del suono, significa letteralmente “studio riguardante le onde sonore”, coniato dal medico svizzero Hans Jenny.
Come facciamo a vedere un’onda sonora? Attraverso la vibrazione.
Il musicista Chladni notò che mettendo della semplice polvere, farina o sabbia su una membrana di uno strumento musicale, o su una lastra liscia di violino, questa nel momento in cui avviene il suono che genera la vibrazione, assume delle forme, dei disegni geometrici perfetti che furono chiamati “figure di Chladni”.
Hans Jenny studiò così gli effetti della vibrazione proprio riprendendo gli studi del musicista Chladni e notò che la polvere o la sabbia sono attratte da una specie di campo vibrazionale manifestando la forza invisibile della vibrazione e generando varie forme geometriche unite tra loro. Forme molto simili ai mandala e che ricordano anche delle forme già esistenti in natura.
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Cosa c’entrano allora i Giardini all’italiana come fonte di ispirazione del logo Eurovison 2022?
Non tutti sanno che proprio il Giardino all’italiana ha una struttura simile alle figure di Chladni. Vengono, infatti, così chiamati quei giardini simili tra loro che sono caratterizzati da forme geometriche simmetriche o da spazi simmetrici e da una geometria assiale delle forme, cioè identiche tra loro.
Nel giardino all’italiana notiamo come spesso siepi, aiuole ecc vengono progettate in base a delle forme geometriche che riprendono le forme di Chladni e quindi sono rappresentativi della cimatica, del suono, delle onde sonore e del loro campo vibrazionale geometrico che diventa visibile.
Uno studio davvero eccellente ed una intuizione ed idea degna di nota, non futile, che ha visto la realizzazione del logo Eurovision 2022.
Ma non solo forma, anche colore. I colori tenui che si notano nel logo sono tutte tonalità della palette dei tre colori identificativi della bandiera italiana.
E poi il sole.. Un cerchio al centro, con la scritta Eurovision dove la V diventa un cuore verde, bianco e rosso, cosparso da onde sonore dalla palette tutta italiana, disegnati come raggi solari. Il sole che è stato inserito nella scenografia del palcoscenico dell’Eurovision Song Contest 2002. (Vediamo nel prossimo articolo)
La cimatica nell’arte tematica suggerisce visivamente sia il sole che un portale cosmico che può essere aperto sull’idea del suono della bellezza.
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Importante è anche la tipografia (processi di composizione e stampa) legata all’illustrazione. Il font della scritta scelto è Arsenica, un carattere serif che è stato disegnato per Zetafonts da Francesco Canovaro con la collaborazione della progettazione di Mario De Libero, Andrea Tartarelli e Cosimo Lorenzo Pancini.
Non è un font scelto a caso ma trae ispirazione sempre dal tema dell’arte italiana, in particolare dai manifesti di sensibilità Art Nouveau o Decò, soprattutto dalla pubblicità italiana del 20° secolo dove artisti come Giorgio Muggiani e Marcello Dudovich disegnarono i manifesti di Cinzano, Pirelli e Rinascente.
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