Il Museo Internazionale delle Ceramiche (Mic) di Faenza è tra i sei progetti italiani selezionati dal Bando Pnrr M1C3 del Ministero della Cultura per interventi legati all’accessibilità museale. All’istituzione romagnola sono stati assegnati 80mila euro, parte di un finanziamento complessivo di 1,2 milioni di euro.
Una nuova sezione dedicata alla ceramica dell’Asia Orientale
Il contributo sosterrà il riallestimento della sezione dedicata alla ceramica dell’Asia Orientale, la cui inaugurazione è prevista il 13 dicembre. Qui saranno esposti circa 300 manufatti dal VII secolo a oggi, testimonianze di una tradizione che ha influenzato profondamente la storia mondiale della ceramica e che ha lasciato un segno duraturo anche in Europa, affascinandola con i suoi canoni estetici.
Accessibilità come diritto alla cultura
Il progetto si distingue per l’attenzione all’accessibilità universale, intesa non solo come abbattimento delle barriere fisiche, ma anche cognitive e sensoriali. Il nuovo allestimento comprenderà:
- percorsi tattili e introduzioni in braille,
- audioguide per persone con difficoltà visive,
- un percorso video in Lingua dei Segni Italiana (Lis) per visitatori sordi,
- pannelli con info-grafiche realizzate secondo il metodo Caa (Comunicazione Aumentativa e Alternativa),
- apparati didattici accessibili e tecnologie multimediali avanzate.
L’obiettivo dichiarato è garantire il “diritto alla cultura”, offrendo a tutti la possibilità di fruire del patrimonio e favorendo un dialogo inclusivo tra le culture del mondo.
Faenza, capitale mondiale della ceramica

Il Mic non è un museo qualsiasi: fondato nel 1908 dopo l’Esposizione Internazionale di Faenza, è oggi uno dei più grandi musei al mondo dedicati alla ceramica, con una collezione che spazia dall’antichità all’arte contemporanea. Non a caso, il termine “faience” con cui in molte lingue si indica la maiolica prende proprio il nome dalla città romagnola.
Faenza è da secoli un punto di riferimento per la produzione e lo studio della ceramica. Il Mic custodisce opere che vanno dai reperti archeologici del Mediterraneo alle ceramiche islamiche, dalle porcellane cinesi e giapponesi fino ai capolavori delle manifatture rinascimentali italiane. Un percorso che permette di leggere la storia della civiltà attraverso l’argilla.
Innovazione e inclusione come valori fondanti
Il nuovo riallestimento si inserisce in una tradizione che non è solo conservazione, ma anche sperimentazione. Negli anni, il Mic ha ospitato mostre dedicate ai grandi maestri contemporanei, come Picasso o Matisse, accanto a esposizioni di ceramica popolare e artigianale. L’accessibilità diventa quindi un tassello ulteriore per riaffermare il ruolo del museo come luogo aperto, innovativo e inclusivo.
Le parole della direttrice
«Siamo molto soddisfatti di questo risultato inaspettato» ha commentato Claudia Casali, direttrice del Mic. «Grazie a questi 80mila euro potremo completare una sezione cruciale per la storia della ceramica internazionale e arricchirla con supporti multimediali che renderanno la fruizione più completa. Lo storytelling che introdurremo sarà indispensabile per comprendere civiltà lontane nel tempo».
Un museo che guarda lontano
Con questo nuovo traguardo, il Mic di Faenza conferma la sua vocazione a essere un ponte tra culture, unendo il sapere artigiano locale con la dimensione globale della ceramica. Un museo che non solo custodisce, ma dialoga, racconta e rinnova il suo legame con il presente.
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