Per la prima volta in Sardegna, l’Impressionismo francese arriva con una grande esposizione dedicata alla luce, alla natura e alla libertà espressiva.
Dal 28 novembre 2025 al 1° febbraio 2026, il Polo Museale Padiglione Tavolara di Sassari ospita la mostra Luce, Natura, Libertà. I Pionieri del Paesaggio: da Barbizon agli Impressionisti, a cura del critico d’arte Alberto Bertuzzi.
Prodotta da Aurea Natur Associazione Culturale, in collaborazione con Fondazione Sardegna e Comune di Sassari, la mostra intende esplorare le origini e l’evoluzione di un movimento che ha trasformato per sempre il modo di guardare il mondo e di rappresentarlo sulla tela.
Un viaggio dalle foreste di Barbizon alle marine di Monet
Il percorso espositivo accompagna il visitatore attraverso oltre un secolo di storia dell’arte, dai precursori della Scuola di Barbizon (1830–1860) fino all’influenza esercitata dall’Impressionismo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.
Le sessantasei opere originali in mostra, tra dipinti, disegni, acquerelli, litografie e tecniche miste, provengono da collezioni private italiane e francesi.
Tre le sezioni che scandiscono il percorso: Prima di Barbizon, La Scuola di Barbizon e L’Impressionismo e oltre.
Tra i protagonisti figurano Eugène Isabey, Théodore Rousseau, Jean-Baptiste Camille Corot e Charles-François Daubigny, i maestri che prepararono il terreno per la nuova pittura “en plein air”.
Accanto a loro, artisti come Eugène Boudin e Johan Barthold Jongkind, veri traghettatori verso l’Impressionismo, fino a Claude Monet, di cui sarà esposto il celebre olio Tempète à Saint-Adresse (1857 ca), uno dei primi esempi della sua ricerca sulla luce e sull’atmosfera marina.
Ritratti e libertà: da Renoir a Boldini
L’esposizione non si limita al paesaggio, ma approfondisce anche il tema del ritratto, centrale nella poetica impressionista.
Tra gli artisti in mostra spiccano Henri Gervex, Berthe Morisot, Pierre-Auguste Renoir e Paul César Helleu, interpreti di una nuova sensibilità nella rappresentazione della figura umana.
In questo dialogo tra Francia e Italia trova spazio anche Giovanni Boldini, tra i pittori italiani più vicini allo spirito impressionista. Il suo pastello su carta Donna seduta con ventaglio (1890) sarà uno dei punti focali della mostra, testimone del fascino e dell’eleganza di fine secolo.
“Luce, Natura, Libertà” intende così raccontare l’Impressionismo come rivoluzione antiaccademica, capace di rompere con le convenzioni e restituire alla pittura il respiro del vero.
Un movimento libero, istintivo, in cui la luce diventa protagonista e la natura il luogo della scoperta.