Il Museo Fisogni, prende il nome dal suo fondatore, Guido Fisogni, che nel 1966, ebbe l’idea di aprire questo luogo, dove si contano più di 5000 mila oggetti, raccolti nel corso degli anni, legati ai distributori di benzina, compresi alcuni di fine ottocento. Si tratta della storia e dell’evoluzione del rifornimento, che, oltre la necessità, possiede un design e quel fascino vintage, inclusi i gadget promozionali e i prodotti degli automobilisti. Il Museo è stato citato nel Guinness World Records, per la più grande collezione al mondo di pompe di benzina 1882-1990 e di attrezzature per le stazioni di servizio utilizzati dalle automobili e dai veicoli a motore.
Il Museo Fisogni, come nasce l’idea
Il Museo è situato in un antica cascina, restaurata, in un parco secolare di 15,000 mq. Il suo ideatore, Guido Fisogni nasce come imprenditore. Sul sito ufficiale, è raccontato come nei primi anni sessanta, per lavoro, Fisogni vide una vecchia pompa di benzina Bergomi, in una cava di sabbia. Subito, l’idea di recuperarla e di raccogliere altri reperti storici che hanno dato vita ad una collezione che è diventata parte di un museo molto ricercato e rinomato. Oltre i distributori di benzina, all’interno troviamo latte di olio, targhe, materiali pubblicitari, insegne e disegni tecnici.
Il Museo è luogo di eventi e raduni
I Museo Fisogni è collocato in una location che si presta, oltre che per l’attività di cultura, anche per vari eventi. Infatti, è luogo di eventi business o di sponsorizzazione per nuove automobili e nuovi prodotti legati ai servizi per gli automobilisti. E’ stata adibita una sala conferenze molto ricercata, fatta di distributori di benzina che risalgono a fine Ottocento, con un tavolo di cristallo che contiene oggetti, per lo più giocattoli d’epoca.