Via Libera anche al Museo Nazionale del Bargello, che si presenterà in nuova veste.
Riapre le sue porte il bellissimo contenitore della “scultura rinascimentale fiorentina”: detto “il tempio della scultura”, per le innumerevoli opere scultoree presenti al suo interno attribuite a grandi artisti del tempo. Parliamo di Michelangelo, Verrocchio, Donatello, I Della Robbia, Giambologna, Ammannati, Cellini, Bernini..
Nel centro storico di Firenze, martedi 4 agosto alle ore 10,30, una fila di turisti hanno assistito alla tanto attesa inaugurazione di riapertura al pubblico del Museo Nazionale del Bargello, dopo la fase di lockdown e restauro. La responsabile del Museo della scultura rinascimentale per eccellenza, direttrice Paola D’Agostino, nonché appassionata e studiosa di scultura, munita di mascherina in osservanza delle regole vigenti, ha accolto i visitatori, turisti e giornalisti in uno scenario del tutto spettacolare, all’interno del cortile del museo davanti alla vista delicata ma imponente del complesso statuario della Fontana della Sala Grande dell’Ammannati, con le sue sei sculture allegoriche, tra i quali Giunone e i Pavoni, lasciando sin dal primo momento i fruitori, che la ascoltavano, esterrefatti.
I tesori del Bargello, come i capolavori di Michelangelo, le ceramiche dè I Della Robbia, le sculture raffinate di Cellini e Giambologna, l’arte di Donatello e del Verrocchio, i corpi sinuosi e statuari dell’Ammannati si possono visitare tranquillamente e in perfetta autonomia, dato che il museo è dotato di ampi spazi per muoversi liberamente, senza avere un percorso specifico da seguire, rispettando, però, le ormai consuete misure di sicurezza, evitando affollamenti secondo le limitazioni adottate anche agli ingressi.
La direttrice Paola D’Agostino e l’architetto Valenti, hanno informato i presenti, nonché i giornalisti, sulle specifiche tecniche riguardanti il nuovo prospetto transitorio che assumerà il museo e, riguardanti, anche, le regole da rispettare come il contingentamento ingressi (misurazione di temperatura all’entrata e non più di 150 visitatori all’ora) e sull’uso obbligatorio delle mascherine, ma anche innovazioni come lo sviluppo dell’app “The Right Distance” insieme all’app di guida autonoma all’interno del Museo.
Il Museo Nazionale del Bargello fa parte del complesso dei Musei del Bargello, ed è il penultimo in ordine graduale di riapertura a ritornare fruibile al pubblico.
La riapertura del polo museale è stata progressiva, avviata lo scorso 2 giugno con Palazzo Davanzati e Cappelle Medicee e il 4 luglio con la riapertura della Chiesa e del Museo di Orsanmichele, giunge, per il momento, al culmine, in questo mese, e precisamente il 4 agosto con la ripresa del museo più rinomato del complesso: Il Museo Nazionale del Bargello, che sarà visitabile tutti i giorni, tranne il martedi, (ad eccezione del giorno di riapertura) dalle 08.45 alle ore 13.00, (eccetto il 16 e al 30 agosto), non ultimo in quanto Casa Martelli facente parte del complesso resta temporaneamente chiuso in ossequio alle disposizioni governative per emergenza epidemiologica.
Il Museo Nazionale del Bargello si mostrerà in forma nuova. Cosa sarà cambiato? Capiamolo subito.
Museo Nazionale del Bargello in “veste” nuova
Come ben sappiamo anche i musei e i luoghi della cultura hanno subito un duro colpo per l’emergenza ancora in atto, dato che a partire dall’8 marzo 2020 ci sono state delle misure di contenimento per l’emergenza epidemiologica su tutto il territorio nazionale, cosicchè da essere sospesi non solo spettacoli , manifestazioni, eventi ma anche, per ordinanza del MIBACT, Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo, la sospensione dell’apertura dei musei e dei luoghi della cultura,(art.. 101 del D. Lgs 42/2004, Codice dei Beni culturali e del paesaggio)
Tutti i musei sono, dunque, stati messi a dura prova anche se il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini ha cercato di portare la cultura verso una strada digitale e quindi fruibile a livello social e tv :
“Da oggi in tutta Italia saranno chiusi cinema, teatri, concerti, musei. Una scelta necessaria e dolorosa. Ma la cultura può arrivare nelle case. Chiedo alle tv di programmare musica, teatro, cinema, arte e a tutti gli operatori culturali di usare al massimo i loro social e siti”
Da oggi in tutta Italia saranno chiusi cinema, teatri, concerti, musei. Una scelta necessaria e dolorosa. Ma la #cultura può arrivare nelle case. Chiedo alle tv di programmare musica, teatro, cinema, arte e a tutti gli operatori culturali di usare al massimo i loro social e siti.
— Dario Franceschini (@dariofrance) March 8, 2020
E’ stata una lenta e progressiva ripresa, ma, dopo la fase lockdown, musei e luoghi della cultura hanno iniziato a riaprire le porte.
Ed è l’ora del Museo nazionale del Bargello.
La direttrice Paola D’Agostino parlò di:
“un’apertura graduale, perché i Musei del Bargello sono un organismo molto diverso e molto delicato in quanto costituito da cinque singoli edifici monumentali che hanno già problematiche in tempi di accessi normali. Stiamo studiando percorsi unici con numeri di visitatori ridotti, e gli orarî sono ancora in fase di elaborazione.
Non saremo tra i primi a riaprire,. riapriremo più avanti ad inizio di agosto il Museo Nazionale del Bargello… per la sicurezza del patrimonio, che prevede l’avvio di una revisione conservativa degli stemmi podestarili del cortile, della facciata esterna e della torre medievale, che è la seconda torre più alta di Firenze. Quindi, per motivi burocratici, i lavori potranno iniziare solo dopo la metà di giugno, ma ne abbiamo approfittato per avviare un’altra importantissima opera indifferibile, e cioè il rifacimento dei servizi igienici per il pubblico, che erano ormai desueti e assolutamente inadatti alle prescrizioni di emergenza sanitaria”
Quindi , la veste nuova di cui si parla riguarda proprio lo stato di manutenzione del museo, lavori di tutela e di messa in sicurezza finanziati dal Mibact. La chiusura al termine della prima fase del lockdown, ha interessato contemporaneamente al rifacimento dei bagni, una revisione conservativa del cortile interno del museo, delle facciate esterne e della torre medievale.
Per consentire la riapertura accelerata al pubblico bisognava urgentemente intervenire, durante il periodo pre- lockdown e post-lockdown, con il rifacimento dei servizi igienici, per poter consentire di trovare ambienti salubri e igienizzati ed assicurare il rispetto delle raccomandazioni sanitarie nei luoghi pubblici, e, conclusi suddetti lavori, si è potuto pensare di riaprire le porte del Museo Nazionale del Bargello, il quale si presenta sotto un nuovo aspetto.
La visuale del bellissimo cortile interno del Museo Nazionale del Bargello, sorprenderà sicuramente i visitatori, i quali, potranno notare intorno al pozzo ottagonale, un’ampio ponteggio, che sarà velato nei giorni successivi, una struttura metallica che nasconde zone architettoniche, che permetterà ai restauratori , nel pomeriggio e, quindi, dopo le visite di ingresso al museo, di poter effettuare opere di manutenzione dell’edificio e di restauro degli stemmi podestarili, si presenterà successivamente come una struttura velata, appunto, tale da poter sembrare un inizio di un’installazione artistica, dato che anche i lavori nel Bargello assumono il loro fascino e lasciano spazio all’immaginazione. Rimangono, invece, inalterate le sale espositive con le opere di Michelangelo, Donatello, i Della Robbia, Cellini, Giambologna e Verrocchio.
“La singolarità di questi monumenti ha bisogno di una manutenzione costante, noi dobbiamo essere custodi consapevoli dell’importanza e della valenza di questi edifici architettonici, che sono anch’esse opere d’arte . Restaurare e fare opere di manutenzione del Bargello è come restaurare un ciclo di dipinti o un’opera di scultura, anche gli edifici architettonici fanno parte di quelle che sono le mission dei musei: la tutela, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio”
– afferma la direttrice Paola D’Agostino, che con queste dolci parole, che sottolineano l’importanza e l’attenzione del curare con mano amorevole l’intero Museo, aggiunge anche informazioni importanti riguardanti la fine dei lavori di restauro e consolidamento
“ abbiamo iniziato dal cortile perché gli stemmi podestarili dovevano essere messi in sicurezza e consolidati da restauratori esperti che lavoreranno tutti i pomeriggi perché siano rivisti mattone per mattone, stemma per stemma e ci auguriamo, che , nel corso della prossima primavera il cortile interno sia completato e che per l’autunno 2021 siano completati anche quelli esterni, compresa la torre”
qui, l’intervista del primo giorno di riapertura, di Toscanatv.
Il Museo Nazionale del Bargello, infatti, risiede in uno dei palazzi più antichi di Firenze, Il Palazzo di Podestà, ecco perché la presenza di stemmi podestarili e comprende la seconda torre più alta dopo Palazzo Vecchio, anch’essa necessaria di interventi di consolidamento.
Ma abbiamo parlato anche di un’innovazione digitale.
L’app di”guida autonoma” e “The Right Distance” del Museo Nazionale del Bargello
Un’innovativa che il concessionario ha sviluppato è proprio l’applicazione per il distanziamento sociale , “The Right Distance”, “La Giusta Distanza”, che si basa sulla tecnologia Bluetooth e fa si che scaricandola gratuitamente sul proprio cellulare, questo diventi strumento di sicurezza iniziando a vibrare quando il distanziamento con gli altri visitatori non viene rispettato e quindi scende al di sotto della soglia impostata nell’app. ed, inoltre , sempre con il sistema bluetooth è possibile scaricare un’ app guida che consente ai turisti di visitare in completa autonomia il Museo Nazionale del Bargello con i suoi capolavori.
Modalità di visita e fascia oraria di apertura del Museo Nazionale del Bargello
Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 8.45 alle 13.30, con chiusura settimanale di martedi , e chiusure speciali della terza e quinta domenica del mese, esattamente il 16 agosto e il 30 agosto.
Le modalità sono predisposte in base alle regole vigenti in materia epidemiologica, e cioè, è obbligatorio l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale di almeno un metro, (aiutandosi magari anche con l’ app “The Right Distance” messa a disposizione) ed un’entrata di massimo 150 visitatori ad ora con precedente controllo della temperatura all’ingresso distribuiti così:
- massimo 50 persone nel pianoterra (Cortile e Sala di Michelangelo),
- massimo 60 persone al primo piano,
- massimo 40 persone al secondo piano
info dettagliate: http://www.bargellomusei.beniculturali.it/
La scultura del “Museo Nazionale del Bargello”
Il Museo Nazionale del Bargello si trova a Firenze in via del Proconsolo ed è situato nell’antico Palazzo di Podestà uno dei più antichi edifici di Firenze con costruzione risalente alla metà del Duecento. Contiene numerosissime sculture e anche arti minori, ma è il museo simbolo per eccellenza della scultura, si dice, infatti, che:
“Il Bargello sta alla scultura come gli Uffizi stanno alla pittura”.
Con l’egemonia medicea nel Cinquecento, il palazzo, divenne sede del Bargello , ossia del Capitano e per quasi tre secoli fu adibito a carcere, ma nel 1840 fu effettuata una meravigliosa scoperta, venne riportato quasi del tutto alla luce un antico dipinto murale che si ipotizza fosse stato realizzato da Giotto dove si intravede la raffigurazione di Dante Alighieri (l’affresco che noi oggi troviano nella Cappella di Maria Maddalena).
Da allora, precisamente nel 1865 divenne sede dell’attuale Museo Nazionale del Bargello e vennero allestite delle sale che percorrono tutti i tre piani del palazzo, contenenti oggetti provenienti dall’armeria medicea e sculture provenienti dal Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio. Successivamente si adornò anche di arti minori, le bellissime maioliche, cere, avori, oreficerie, smalti, bronzetti e ambre e di sculture di bronzo e marmo giunti dagli Uffizi.
La sua imponente e maestosa costruzione conquista i visitatori che restano ammaliati ed entrando si lasciano trasportare dalla sua storia. Varcando la soglia si arriva al suggestivo cortile interno porticato dove è situato un pozzo ottagonale e alzando lo sguardo ci si lascia confondere dai vari stemmi podestarili posti sulle quattro mura che racchiudono il cortile. L’unione dell’architettura medioevale dell’edificio e la scultura rinascimentale rende l’incontro armonioso.
Le opere si estendono per tutti i tre piani a cominciare dal cortile per poi passare ai successivi attraverso un’ antica e maestosa scalinata che li collega. E’ possibile visitare tutte le Sale del Museo, sono tante e ancor più infinite le opere d’arte al loro interno.
Iniziando dal cortile porticato decorato, già di per sè opera d’arte, sotto i portici ci accolgono varie sculture, la più gettonata è La Fontana della Sala Grande di Bartolomeo Ammannati , con le sue sei sculture allegoriche (Firenze, l’Arno, l’Arbia, la Terra, la Temperanza e Giunone), l’Oceano di Giambologna , l’Arte di Benedetto da Maiano e opere d’arte di vari altri artisti.
Protagonista indiscusso è Michelangelo nella Sala di Michelangelo e della scultura del Cinquecento, dove troviamo opere anche di Cellini, Giambologna, Ammannati. E poi ancora, la Sala di Donatello e della scultura del Quattrocento, dove si può comprendere la genesi del Rinascimento fiorentino, soprattutto osservando opere a noi molto note come il David, e la sua trasformazione negli anni , la diversa interpretazione degli artisti, vedendo il David di Donatello in bronzo, poi il David del Verrocchio e poi ancora il David di Donatello in marmo. Possiamo ammirare anche le ceramiche decorate, i capolavori di Luca della Robbia, le due diverse interpretazioni delle due formelle della seconda porta del Battistero di Brunelleschi e Ghilberti.
E ancora la Sala del Verrocchio e del secondo Quattrocento, la Sala di Andrea e Giovanni Della Robbia, dell’Armeria, della scultura barocca, dei bronzetti, il Verone adornato delle sculture del Giambologna e la Cappella di Maria Maddalena con la raffigurazione sulla parete d’ingresso dell’Inferno, mentre, sulla parete di fondo il Paradiso, dove fra gli eletti è rappresentato anche Dante Alighieri con in mano la Commedia.
Inglobata nel palazzo è anche l’antica torre Volognana, la seconda più antica dopo quella di Palazzo Vecchio, sulla cui sommità si trova la campana detta “montanina” che, secondo un particolare annedoto, suona ogni secolo.
Insomma, le opere sono innumerevoli e non ci resta che scoprire questo meraviglioso mondo lasciandoci guidare dalle opere, dalla sua storia, dall’arte.
Vi lascio con un video emozionante e riassuntivo del Museo Nazionale del Bargello e di tutti i suoi capolavori. Solo guardandolo resterete in estasi per la bellezza delle opere, un’ estasi che ti colpirà ancor di più ammirando questi “masterpiece” dell’arte italiana dal vivo.