L’atmosfera onirica del felliniano Amarcord, resa ancora più intensa dalla colonna sonora di Nino Rota, rivive nella pubblicazione del 3 dicembre a cura della CAM Sugar in collaborazione con Decca Records che lanciano la collana Heritage dedicata alle colonne sonore più celebri del cinema italiano.
Amarcord esce come doppio LP in vinile restaurato e rimasterizzato e con 15 brani inediti. L’edizione comprende anche un poster delle dimensioni di 30×75 cm con riproduzione degli spartiti originali di Nino Rota.
Poster Amarcord con spartiti di Nino Rota
Nino Rota e Fellini
“La musica per i film di Fellini la facciamo talmente velocemente che per decenza sarebbe meglio non farlo sapere a nessuno perché potrebbero pensare che la facciamo non con facilità ma con faciloneria“
Questo riportava il musicista Nino Rota a proposito della sua lunga collaborazione con Federico Fellini. Il sodalizio tra i due artisti era già cominciato con Lo sceicco bianco nel 1952 e proseguì nel 1973 con Amarcord.
Il film è del 1973, ma è ambientato nel cuore degli anni 30. In un periodo di film ideologici, Amarcord di Fellini affronta la tematica del Fascismo con lo spirito dell’incoscienza adolescenziale. Amarcord è infatti la traduzione dal romagnolo a m’arcord (io mi ricordo) e descrive i ricordi di un gruppo di giovani in un’intensa primavera riminese.
Dietro al titolo Amarcord, oltre all’espressione dialettale, si celava anche l’Amaro Cora, come ci svelava lo sceneggiatore Tonino Guerra:
“Tutti pensano che sia solo il riferimento al dialetto ‘mi ricordo’: è vero, ma solo per assonanza, perché in realtà deriva dalla comanda dei ricchi che entravano al bar chiedendo l’amaro Cora. Da amaro, amaro Cora, è nato Amarcord”.
Amarcord ha ottenuto il premio Oscar come Miglior film straniero nel 1975, due David di Donatello, come Miglior film e Miglior regia, 4 Nastri d’argento nelle categorie Regista del miglior film, Miglior soggetto originale, Miglior sceneggiatura e Miglior attore esordiente.
Al centro ci sono personaggi clowneschi e donne formose come la Gradisca o la Tabaccaia, che risvegliano gli appetiti sessuali degli adolescenti. Magistrale l’interpretazione di Ciccio Ingrassia nel ruolo dello zio folle.
I critici definiscono Amarcord, come uno dei film più autobiografici di Fellini, poichè il regista per descrivere una realtà usa la cifra stilistica del ricordo e del sogno. Particolarmente significativo è la nota critica di Gian Luigi Rondi che sul quotidiano Il Tempo del 19/12/1973 scrive:
“Amarcord, in romagnolo “A m’arcord”, mi ricordo, la chiave di tutta la poetica felliniana, la cifra di un autore che, da quando fa cinema, nei suoi momenti più alti è sempre andato alla “ricerca del tempo perduto”, trovando nei ricordi, nella memoria, la fonte più viva della sua ispirazione, unico Poeta nella cultura italiana, che abbia saputo trasporre dalle lettere al cinema il mirabile congegno di Proust.”
Nino Rota compone delle musiche in linea con la nostalgia felliniana ed esalta così il carattere onirico della pellicola. Tra le musiche indimenticabili La fogaraccia, che fa riferimento ad una tradizione romagnola che si svolgeva durante la notte di San Giuseppe a Rimini. Essa consisteva in un falò in cui si bruciavano legna e mobili vecchi; Le manine di primavera, il nome con il quale veniva chiamata la lanugine dei pioppi che veniva lasciata dagli alberi in primavera. Il fenomeno chiamato “Neve dei pioppi” veniva accolto con gioia dal paese. Lo struscio rappresenta invece il tema principale di Amarcord.
Il cinema e Nino Rota
La collaborazione di Nino Rota con Fellini si estese anche con Otto e mezzo, La strada, La dolce vita, i Vitelloni, Roma, Casanova, i Clowns, Le notti di Cabiria.
Per Luchino Visconti scrisse la musica di Rocco e i suoi fratelli del 1960 e Il Gattopardo del 1963. Nel 1968 compose la musica per Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli e successivamente la colonna sonora del film Il Padrino di Francis Ford Coppola. Nel 1974 vinse l’Oscar per le musiche originali de Il Padrino-parte II e nel 1977 il David di Donatello come migliore musicista per Casanova di Federico Fellini.
Successivamente collaborò anche a Film d’amore e d’anarchia di Lina Wertmüller, Ragazzo di borgata, regia di Giulio Paradisi , Fantasmi a Roma, regia di Antonio Pietrangeli, La grande guerra, regia di Mario Monicelli.
Per la televisione compose su un testo di Lina Wertmuller, la canzone Viva la pappa col pomodoro cantata da Rita Pavone per Il Giornalino di Gian Burrasca.
La Cam Sugar e il cinema
La Cam Sugar, fondata nel 1959, ha da sempre concentrato la sua attenzione e prodotto le più importanti colonne sonore per il cinema. Tra gli artisti più rappresentativi, oltre Nino Rota, ricordiamo Ennio Morricone, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Piero Umiliani, Stelvio Cipriani, Fiorenzo Carpi, Philippe Sarde.
Uno degli ultimi progetti che ha segnato l’avvio della collaborazione con la Decca Records, è stato proprio legato all’indimenticabile Ennio Morricone. Morricone segreto è dunque il frutto di una ricerca negli archivi storici della Sugar.
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