Pia de’Tolomei viene collocata da Dante Alighieri, del quale quest’anno ricorrono i 700 anni dalla morte, nella sua Divina Commedia nel V Canto del Purgatorio, dove il sommo poeta colloca le anime morte violentemente.
E Pia de’Tolomei è certamente tra queste anche se le vicende della sua vita reale appaiono tutt’ora incerte e benché in molti abbiano provato ad approfondire l’argomento, questo rimane parimenti fumoso per molti tratti.
Non risulta incerto invece il motivo della morte che, ed è voce univoca, avvenne per mano umana per motivi che probabilmente riconducono all’idea di un uxoricidio.
Sembra una vicenda come tante, calata negli anni di fine 1200 quando il buio delle sere nei grandi manieri sembrava ricalcare passo passo quello di certi misteriosi eventi perpetrati all’interno di quelle stesse mura.
Narra la storia infatti che Pia de’Tolomei, senese di nascita, fu condotta da adulta in una remota rocca in terra Maremmana, individuata forse negli odierni ruderi di Castel di Pietra, e proprio in una di quelle stanze, trovò la fine, pervenuta anzitempo per mano violenta.
Circa settecento anni sono passati dunque da quando Pia de’Tolomei subì quanto di più atroce una donna possa patire, la morte per mano del marito.
La leggenda di Pia de’Tolomei
E da allora, narra la leggenda, la sua anima aleggia inquieta nei dintorni, in cerca di quella agognata pace che tali anime bramano ardentemente in ogni racconto ma che sembra tanto difficile da trovare.
Nelle notti di luna piena, il dolore di queste anime raminghe sembra accentuarsi e il loro vagare in cerca di pace sembra diventare più tumultuoso, tanto da essere quasi ingovernabili, ed ecco che testimonianze accertate via via, raccontano di anime erranti comparire sempre negli stessi luoghi quasi a voler raccontare qualcosa di sé che proprio in un determinato luogo più che in altri, pensano possa emergere e finalmente liberandoli dal tormento.
Anche l’anima di Pia de’Tolomei sembra avere il suo luogo, quello in cui apparire misteriosamente nelle notti di luna piena, alla ricerca di un’espiazione che ancora non è evidentemente arrivata.
E non è proprio solo una leggenda quella legata alla Pia che nelle zone di Castel di Pietra, gli abitanti de posto, ancora si tramandano, a volte con toni scherzosi ma neanche poi tanto poiché, qualunque sia il commento o l’effettiva interpretazione del racconto, nessuno vuole trovarsi per sbaglio allo scoccare della mezzanotte nei pressi del ponte della Rosia.
Di giorno è anche un grazioso e vecchissimo ponte, di quelli chiamati dal popolo a schiena d’asino, realizzati in pietra locale e formati da una sola volta, sopra il letto di un ruscello che varia la sua capienza con il susseguirsi delle stagioni.
Non è così di notte invece e non lo è soprattutto in certe notti, tanto da essere rinominato il ponte di Pia de’Tolomei perché nelle notti di luna piena, sembra non sia così difficile intravedere da lontano, qualcuno che vestito di bianco lo attraversa, più e più volte, in modo inquieto e soprattutto con una chiara andatura non riconducibile ad un normale passo.
Il fantasma di Pia de’Tolomei, è stato visto fluttuare sul ponte della Rosia nei pressi di Castel di Pietra.
Un mistero questo sul quale non è facile far chiarezza ma lo è senz’altro non farsi trovare da quelle parti quando il favore della luna sembra propiziare l’evento.
Non sembra aver fatto mai male a nessuno il misterioso fantasma di Pia de’Tolomei con il suo apparire e magari è un modo per attrarre curiosità sul suo caso anche a distanza di secoli poiché la sete di giustizia non si placa nei giorni, nei mesi negli anni nei secoli.
Tutto sommato ingenera curiosità anche per quello che nella letteratura italiana è uno dei più grandi momenti di poesia: l’incontro tra Dante e Pia de’Tolomei:
Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via,
seguitò ‘l terzo spirito al secondo,“Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata priadisposando m’avea con la sua gemma
( Purgatorio V 130-136 )
Al prossimo plenilunio potresti armarti di coraggio ed appostarti nei pressi del ponte della Pia e dirci se magari indossa un paio di calzari rossi.
Allora come oggi, Pia de’Tolomei non fu certo la prima ma purtroppo neanche l’ultima.