Passeggiate tra i boschi, escursioni in alta quota, camminate per respirare l’aria fresca e incontaminata delle Dolomiti per ripulire l’organismo dallo stress accumulato, soprattutto dopo la quarantena forzata. Non è solo questo il Trentino, ma anche arte immersa nella natura, come il Parco RespirArt.
Parco d’Arte RespirArt a Pampeago
RespirArt è uno dei parchi d’arte più alti al mondo, tra i 2.000 e i 2.200 metri di quota, si trova a Pampeago, in Val di Fiemme, fra le Dolomiti del Trentino, ed ospita 27 immense sculture.
Nato nel 2011 da un progetto della giornalista e curatrice d’arte Beatrice Calamari e dell’artista Marco Nones, accompagna alla scoperta di installazioni artistiche lungo un percorso ad anello di tre chilometri. Le opere, create da artisti di fama internazionale, si fondono naturalmente con le guglie dolomitiche del Latemar, dichiarate dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità.
Il Parco d’Arte RespirArt nasce con il gesto creativo di “lasciare andare” opere d’arte nella natura ed invita ad affidarsi ai mutamenti e, quindi, alla vita stessa che è continua trasformazione. Gli agenti atmosferici non rovinano le opere, tutt’altro, essi le completano, plasmandole e mutandone i colori. RespirArt invita a rilassarsi nella continua mutevolezza della natura.
RespirArt 2020: natura da indossare e leggere
Il Parco d’Arte riaprirà al pubblico il 27 giugno, e si potranno ammirare le 27 installazioni che si fondano perfettamente nella natura, come il Guerriero di Pace delle Dolomiti di Thorsten Schütt, un maestoso gigante che protegge la bellezza del paesaggio.
Dal 18 al 25 luglio 2020, si aprirà la Manifestazione internazionale d’arte ambientale RespirArt che ospita Patrizia Giambi, artista di fama internazionale che vive e lavora in Romagna, e della coppia artistica di Pordenone formata da Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Sponga, fondatori dell’Humus Park.
Ogni estate, la Manifestazione internazionale d’arte ambientale RespirArt, condotta dalla giornalista del TG2 Maria Concetta Mattei, invita artisti internazionali e artisti emergenti ad esprimere il loro pensiero accanto al gruppo dolomitico del Latemar. Una manifestazione nata per accrescere il bisogno di riavvicinarsi alla natura e ai suoi spettacoli, attraverso le opere, che non la deturpano, ma si fondano con essa.
Patrizia Giambi, dal 1985 al 1991 ha creato progetti artistici ed editoriali con Maurizio Cattelan, e per il parco realizzerà l’installazione Reggia barbarica. L’opera sarà composta da legni di scarto e feltro lavorato a mano. La piccola costruzione, povera in apparenza e priva di tetto, al suo interno avvolgerà i visitatori in un fertile abbraccio, grazie alla presenza di figure gravide, umane e animali, che affiorano dalle pareti di feltro. La natura si trasformerà così in una dimora sicura, in una veste da indossare, in una reggia lussuosa per qualsiasi ceto sociale di appartenenza.
Patrizia Giambi ha vissuto a Los Angeles dal 1991 al 1997, dove ha esposto mostre personali con Shoshana Wayne Gallery, Carl Berg, Sue Spaid Fine Arts e molti altri musei e gallerie. In Francia ha esposto al Musèè de La Villette a Parigi.
L’artista ha diretto progetti sugli spazi abbandonati con la Regione Emilia Romagna e il gruppo di giovani artisti “Spazi indecisi”. In Italia ha esposto a Milano con Riccardo Crespi, Viafarini, Emi Fontana e con Neon di Bologna.
L’installazione di Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Sponga, intitolata Punto e virgole, sarà creata con ferro, rami e zolle di muschio. Con l’introduzione della punteggiatura sul prato, i due land artist friuliani cercano di favorire la lettura e, quindi, la comprensione della natura e dei suoi paesaggi.
I land artist Meneguzzi e Sponga, entrambi di Pordenone, collaborano dal 1974. Sono i più importanti land artist italiani e hanno l’onere e l’onore di rappresentare l’Italia nelle manifestazioni di land art più note nel mondo, collezionando premi internazionali. Dal 2008 al 2018 hanno curato Humus Park, una manifestazione biennale di Land Art che ha portato a Palù di Livenza artisti da tutto il mondo e studenti di scuole d’arte e accademie di belle arti.
Sono artisti poliedrici ai quali non si possono nascondere le più raffinate tecniche di lavorazione di qualunque tipo di metallo. Sono esperti di serigrafia, fusioni d’argento e lavorazioni del metallo in piastra sottile (repoussé), trascorrono buona parte del loro tempo a raccogliere materie naturali nei boschi e nei corsi d’acqua per donare alla natura gesti di land art. Meneguzzi, maestro di Rock Balancing, sfida anche la forza di gravità con i suoi azzardati equilibri di pietre.
“Pic-nic ad arte” e “Concerti per solo mucche”
Dal 27 giugno 2020 sarà possibile gustare piatti e spuntini, ispirati ai grandi artisti italiani, sulle panchine artistiche progettate da Marco Nones. Queste sedute, disposte fra 27 opere d’arte, sono realizzate con un design contemporaneo, assemblando tavole e sezioni di cirmoli, della Magnifica Comunità di Fiemme, schiantati al suolo dalla tempesta Vaia del 2018.
A Pampeago, lo Chalet Caserina sorprenderà sia per i suoi menù Trentino-Italian Style da gustare sulla terrazza, sia per i nuovi cestini dei Pic-nic ad arte che possono essere accompagnati da bollicine Ferrari. Ci sarà il cestino Caravaggio con tacos di polenta alla carne, raviolo di patate, insalata di canederlo e torta RespirArt con marmellata di mirtilli rossi di Pampeago, mentre il cestino Arcimboldo è dedicato ai vegetariani. Il Rifugio Monte Agnello, oltre ai suoi menù tipici da gustare in terrazza, proporrà cestini con panini artistici, dolci e frutta. Dal Pic-nic ad arte Segantini, che profuma di montagna, altramezzino e la tagliata di fruttadedicati a Fontana, fino al cestino Ligabue, sincero, immediato e genuino.
La novità per l’anno 2020 è l’introduzione di singolari concerti per solo mucche, organizzati dall’orchestra di RespirArt. I pacifici animali, con il tintinnio delle loro campane, accompagnano i visitatori, rendendo più piacevole e rilassante il tour nel parco artistico.
Lasciati andare anche tu alla natura e all’arte. Abbandona la città e rigenerati nell’immensità che offrono insieme le Dolomiti e le opere artistiche, che si fondono in essa. Lasciati andare alla natura, come le maestose sculture, in continua evoluzione e trasformazione.