Rossini
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Rossini alla conquista della Cina

Semiramide fu l'ultima opera composta dal Maestro per un teatro italiano. In seguito il compositore si trasferì a Parigi, dove i suoi lavori furono accolti quasi sempre in modo trionfale. Ora è la volta dell'estremo oriente

Il Rossini Opera Festival, che abitualmente si svolge in quel di Pesaro, città natale del maestro, precisamente nel Teatro all’italiana intitolato già dal 1855 proprio allo stesso compositore, approda in Cina.

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Con il nome di “Rossini Opera Festival in Cina: The Magic and Mystery of Gioachino Rossini” sarà ospitato nella Stazione Metropolitana Middle Longhua Road di Shanghai, che giornalmente è percorsa da circa centomila passeggeri.

Appena qualche zero in più della capienza massima del Teatro Rossini di Pesaro che come detto è l’abituale sede della manifestazione.

Due importanti record dunque, quello legato alla temporanea migrazione in estremo oriente e l’evidente impatto di pubblico dettato dai numeri.

L’evento in questione, è organizzato dalla Fondazione del Festival assieme al Consolato Generale d’Italia a Shanghai, all’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, dall’Associazione dell’Amicizia tra i Paesi di Shanghai e Shanghai Metro.

E’ stato appena  inaugurato, proprio venerdì 26 maggio e sarà ospitato nella metropolitana della metropoli cinese per tre mesi, sino quindi al 26 agosto prossimo.

Il design della mostra è  curato  di Cibic Workshop e OH10-6, le foto sono di Amati Bacciardi e i video di Unitel.

All’inaugurazione hanno partecipato il presidente Daniele Vimini, vice sindaco di Pesaro, presidente del Rossini Opera Festival e il direttore generale sempre del Rof, Cristian Della Chiara.

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Tra le numerose autorità presenti citiamo Tiziana D’Angelo, console generale d’Italia a Shanghai; Francesco D’Arelli, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai; Fu Jihong, ispettore di primo livello della Shanghai Friendship Association; Jin Lei, vicedirettore dell’Ufficio municipale della cultura e del turismo di Shanghai; Feng Lei, vicepresidente del Conservatorio di musica di Shanghai; Ge Shiping, vicesegretario del comitato del partito di Shentong Metro Group; e Zhao Lei, segretario del comitato del partito e vicepresidente esecutivo della Shanghai Opera House.

Il lungo percorso del Rossini opera Festival dall’Adriatico al Mar Giallo

Il percorso espositivo parte ovviamente dalla città di Pesaro nel suo recente ruolo di prossima Capitale Italiana della Cultura 2024 e racconta la storia del Festival attraverso testi, video e immagini del processo di realizzazione di uno spettacolo: i laboratori, le prove, i teatri e la scena.

La musica e l’opera sono elementi caratterizzanti in parte della cultura e della tradizione italiana, nonché definite spesso un elemento fondamentale e di cruciale interesse negli scambi culturali fra il nostro paese e la Cina.

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Importante veicolo per questi scambi è proprio la diplomazia culturale, spinta profonda  che movimenta e promuove le relazioni e la comprensione reciproca tra le due civiltà nello specifico ma essenzialmente motore di ogni scambio in tal senso a prescindere dai protagonisti del momento.

La mostra che omaggia in primis il maestro Rossini, è allestita presso lo Shanghai City Second Space è un altro esempio di questo processo di condivisione e scambio culturale tra l’Italia e la Cina.

La musica e soprattutto l’opera sono espressioni uniche e profonde della cultura e della tradizione italiane”, osserva la console generale Tiziana D’Angelo

In questa occasione, che ci vede presenti in uno dei più innovativi spazi per la condivisione e la divulgazione dell’arte e della cultura, la tradizione operistica italiana e il genio creativo di Gioachino Rossini diventano un ulteriore essenziale momento di aggregazione umana negli scambi culturali fra l’Italia e la Cina

Gioachino Rossini non solo rinnovò il teatro musicale italiano, ma segnò la via anche di quello europeo

ricorda Francesco D’Arelli, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai

Egli riuscì, sin dalle sue opere giovanili, a diffondere irresistibilmente il suo stile dinamico e semplice, animato da un ritmo nuovo, caldo e pervadente, tanto da attrarre in teatro un nuovo pubblico: il popolo, che continua tuttora a essere pervaso dalla forza della sua musica e dall’incanto delle sue trame

Il Festival dedicato al grande Rossini ha in effetti però da sempre intrattenuto e ravvivato nel tempo, stretti legami con l’Estremo Oriente fino ad intensificare in questi ultimi anni tutte le opportune attività di promozione proprio in quest’area

aggiunge Daniele Vimini, in qualità di Presidente del Rossini Opera Festival.

Il pubblico del nostro Festival è da sempre in prevalenza internazionale e l’evento in programma nella metropolitana di Shanghai ci consentirà di far conoscere Gioachino Rossini e le sue opere ad una platea potenziale di quasi dieci milioni di persone

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