Immagina di camminare tra i boschi della Val di Sella, in Trentino, e di imbatterti in un’opera d’arte che non solo cattura la vista, ma racconta una storia secolare di scambi culturali e connessioni profonde. A partire dal 31 agosto, questo sogno diventa realtà grazie all’installazione “Sabìr” di Velasco Vitali, un’opera che arricchisce il circuito di Arte Sella, il famoso museo a cielo aperto immerso nella natura di Borgo Valsugana.
Un museo naturale che continua a stupire
Arte Sella non è solo una semplice esposizione d’arte, ma un vero e proprio dialogo tra natura e creatività umana. Da 38 anni, questo museo a cielo aperto rappresenta un punto di riferimento per gli amanti dell’arte contemporanea, grazie alle sue installazioni che si fondono armoniosamente con il paesaggio montano circostante. Ti sei mai chiesto come l’arte possa trasformare un semplice cammino nei boschi in un’esperienza spirituale? Arte Sella offre proprio questa possibilità, permettendo ai visitatori di esplorare opere d’arte immerse in un contesto naturale unico.
“Sabìr”: un ponte tra culture diverse
La nuova installazione di Velasco Vitali, “Sabìr“, è un omaggio alle connessioni culturali tra Oriente e Occidente che da secoli si incontrano nelle acque del Mediterraneo. Ispirata alle cupole mediterranee, l’opera emerge scenograficamente da una duna di sale, circondata da abeti e rocce, creando un contrasto visivo e concettuale potente. Ti sei mai chiesto come un’opera d’arte possa raccontare storie di popoli e culture diverse? “Sabìr” lo fa attraverso un linguaggio universale che unisce passato e presente.
Il titolo stesso dell’opera, “Sabìr”, si riferisce a una lingua franca utilizzata dai corsari nel Mediterraneo, un ponte verbale che permetteva a persone di culture diverse di comunicare. Questa metafora è perfettamente incarnata nell’installazione, che unisce elementi della cultura orientale e occidentale attraverso l’uso di materiali e simboli carichi di significato.
Un tributo alla memoria e all’accoglienza
L’opera non è solo una celebrazione dell’incontro tra culture, ma anche un tributo alla memoria. Le 6000 scandole di larice che decorano la cupola sono state dipinte con i colori vibranti tipici delle ceramiche mediterranee del XV secolo, ma tra queste, 20 scandole di legno grezzo raccontano una storia più profonda. Queste scandole, ricavate da un’imbarcazione naufragata nel 2013 sulle coste di Lampedusa, commemorano le vittime del tragico evento, avvenuto esattamente dieci anni fa, il 3 ottobre 2013. Come può un’opera d’arte farci riflettere su tragedie passate e presenti? Velasco Vitali riesce a farlo con delicatezza e potenza, trasformando un dramma in un simbolo di ricordo e speranza.
Arte Sella e Sabìr un invito a esplorare e riflettere
“Sabìr” non è solo un’opera d’arte, ma un’esperienza che invita a riflettere sul nostro passato e sulle connessioni che ci legano come esseri umani. E tu, cosa provi quando ti trovi di fronte a un’opera che parla di culture lontane e vicine allo stesso tempo? Questo è il potere dell’arte, capace di unire tempi e luoghi diversi in un’unica emozione.
L’installazione di Velasco Vitali è solo l’ultima di una lunga serie di opere che rendono Arte Sella un luogo imperdibile per gli amanti dell’arte e della natura. Se non hai ancora visitato questo straordinario museo a cielo aperto, ora è il momento perfetto per farlo.
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