Tra pochi giorni sarà il giorno di San Valentino, la festa degli innamorati. Una festa che non viene festeggiata solo in Italia, ma anche in altri parti del Mondo, anche in Giappone. Nel Paese del Sol Levante, le tradizioni sono diverse e i ragazzi ricambiano i doni ricevuti dopo un mese, il 14 marzo, giorno in cui ricade il White Day.
Il giorno di San Valentino in Giappone: il coraggio delle ragazze
Per noi italiani, il giorno di San Valentino è l’occasione per programmare un appuntamento romantico o una cena con il proprio Amore. Un’occasione per ribadire il proprio amore, regalando cioccolatini, fiori e peluche personalizzati. In Giappone quest’occasione ricade il giorno di Natale, che viene vissuto come festa romantica. Invece il giorno di San Valentino è visto come una festa prettamente commerciale, dove le ragazze e le donne regalano cioccolato a colleghi e amici, oltre che al proprio amato o al colui che vorrebbero a fianco.
La festa occidentale di San Valentino è stata resa popolare negli anni ’50, a causa di alcune importanti campagne commerciali. In particolare, una pasticceria iniziò a produrre cioccolatini a forma di cuore, con una campagna pubblicitaria che incoraggiava le donne a comprarli per regalarli all’amato. Oggi le donne regalano cioccolatini anche a colleghi, amici e familiari. Per distinguere il grado e il genere d’affetto, esistono tre tipi di cioccolatini:
- Giri-choko, cioccolata dell’obbligo, che è semplice cioccolata, comprata nei negozi e regalata in confezioni normali, senza spendere molto, che viene regalata dalle ragazze a persone come i propri compagni di classe o colleghi di lavoro. Spesso questa cioccolata viene regalata per la solita motivazione che condiziona i giapponesi in molti aspetti della loro vita, il seguire ciecamente le convenzioni sociali;
- Tomo-choko, cioccolata dell’amico, che è un regalo più sincero, regalato agli amici a cui si vuole bene davvero, talvolta anche tra ragazze;
- Honmei-choko, cioccolata del prediletto, che viene regalata alla persona che si ama, quindi al proprio fidanzato o marito, o a qualcuno di cui si è innamorati e a cui ci si vuole dichiarare o comunque far capire i propri sentimenti. Questa cioccolata viene preferibilmente preparata in casa con le proprie mani e confezionata con cura, oppure comprata nei negozi scegliendo però qualche marca pregiata e costosa e avvolta in confezioni particolari.
Vivendo in una società e in un mondo che basa il suo essere sul consumismo, anche il popolo nipponico si è fatto travolgere da esso. L’industria dolciaria ha iniziato a produrre nuovi tipi di cioccolato per comprendere più categorie possibili. Non è difficile trovare i seguenti tipi di cioccolatini:
- Jiko choco, cioccolato per me. Ovviamente sono i cioccolatini che si comprano per sé, sia che uno li abbia ricevuti o meno, sia perché magari si ha davvero voglia di mangiarli;
- Gyaku choco, cioccolato al contrario. Si usa quando sono gli uomini a regalare cioccolato alle donne, significa infatti “invertito”. Questa tendenza è nata ultimamente a causa dell’influenza occidentale dove in questo giorno sono gli uomini a regalare cose alle donne;
- Homo Choco e Yuri Choco, Cioccolato regalato da un uomo a un uomo e da donna a donna. Il fatto stesso che esistano questi termini indica come il Giappone stia sdoganando l’esistenza di coppie LGBT;
- Neta Choco, cioccolato “simpatico” per parlare di qualcosa. Il termine Neta significa in Giapponese “argomento”. La quantità di cioccolato e cioccolatini messi in vendita per San Valentino comprende anche delle forme simpatiche o accattivanti o dei sapori/accostamenti inusuali oppure delle versioni speciali a tiratura limitata che qualcuno magari vorrebbe comprare e mangiare insieme a famigliari e amici.
Un mese dopo: White Day
Festeggiato San Valentino, donati cioccolatini e dolcetti al cioccolato, ecco che dopo un mese, il 14 marzo, i ragazzi e gli uomini dono chiamati a ricambiare la cortesia. Questo giorno è chiamato White Day, il giorno bianco, è una festa inventata come un giorno per gli uomini per fare regali e mostrare apprezzamento alle donne che avevano dato loro regali il mese prima.
Gli uomini che ricevono il cioccolato sono tenuti a ricambiare con un dolce o del cioccolato che abbia circa tre volte il valore di quello che è stato ricevuto. Ultimamente non si regala cioccolato ma un vero e proprio regalo, che può non consistere specificatamente in dolci, purché sia bianco.
Si ritiene che il White Day abbia avuto origine negli anni ’70 da un’azienda dolciaria con sede a Fukuoka, Ishimura Manseido. Un dirigente aveva letto una lettera su una rivista femminile che lamentava il fatto che gli uomini ricevono il cioccolato dalle donne il giorno di San Valentino, ma alle donne non viene restituito il favore.
Il White day si chiama così perché il “white” sta per il colore bianco dello zucchero dei dolci che vengono consegnati, mentre un’altra fonte dice che è un colore che ricorda la purezza dell’amore che si celebra in questo giorno, piuttosto di scomodare il rosso della passione.
Se si regalano dolci, bisogna sapere che ogni tipo di caramella o cioccolato ha il suo messaggio segreto. Ad esempio:
- Marshmallow: “Mi dispiace, non sono interessato a te!”
- Biscotti: “Sei il mio buon amico!”
- Caramelle: “Ti amo anch’io!” Le caramelle sembrano essere quelle che mostrano il vero amore a una donna speciale.
San Valentino e White Day sono due feste romantiche, anche se basate sul consumismo. Ma dietro ad un cioccolatino o ad una caramella possono nascondersi dei messaggi d’amore inaspettati.