In mostra fino al 10 ottobre 2021 Senzamargine. Passaggi nell’arte italiana a cavallo del millennio – progetto ideato dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e curato da MAXXI Arte a cura di Bartolomeo Pietromarchi.
Protagonisti nove esponenti dell’arte contemporanea italiana: Carla Accardi, Luciano Fabro, Luigi Ghirri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Paolo Icaro, Jannis Kounellis, Anna Maria Maiolino, Claudio Parmiggiani, Mario Schifano.
Senzamargine | MAXXI di Roma
Le opere scelte di questi nove maestri, che rappresentano la vitalità e la diversità della scena artistica in Italia, espressione di una ricerca indipendente e originale e punto di riferimento per le generazioni successive. L’ingresso in Collezione consolida il prestigio, la forza, l’identità, la missione di conservazione, studio, ricerca e sperimentazione del museo e nel contempo ne rafforza la fruibilità – commenta Bartolomeo Pietromarchi.
Al piano terra del Museo – negli spazi della Galleria 1 – si snodano quelle che sono state definite stanze, ciascuna destinata ad un artista di cui sono esposte grandi installazioni. Opere ideate e realizzate negli anni a cavallo del millennio. Opere senzamargine.
La successione di ambienti immersivi valorizza la carica rivoluzionaria, la forza e la monumentalità, nonché il rapporto con lo spazio delle opere, facendo emergere il loro carattere attuale e ponendo al centro tematiche attualmente al centro riflessioni artistiche.
Senzamargine | il percorso in mostra
Senzamargine si apre con la stanza dedicata a Luigi Ghirri – maestro della fotografia di paesaggio italiana. Esposte 30 fotografie pubblicate nel 1989 nel volume Paesaggio italiano per la collana I Quaderni di Lotus. Immagini accomunate da un leitmotiv che attraversa tematiche, spazi e oggetti; una geografia sentimentale, dove gli itinerari non sono segnati e precisi, ma ubbidiscono a strani grovigli del vedere.
La seconda stanza è dedicata all’artista Mario Schifano – esponente fondamentale della pop art italiana. Tra le opere esposte citiamo i dipinti Segni e Ritracciato. L’artista riflette sul potere anestetizzante della televisione insieme feticcio e ossessione personale. Una overdose di immagini sempre più svuotate di significato.
E ancora, Luciano Fabro – scultore italiano, tra i fondatori del movimento dell’Arte Povera. Le opere esposte sono Enfasi (Baldacchino) e Italia all’asta. Enfasi – sorta di baldacchino sospeso in alto, in lamiera di rame e allumino, con 18 tondi metallici su cui sono sbalzati dei volti – rimanda a una antica copertura dagli echi sacrali.
Italia all’asta – opera appartenente a una delle serie più famose del maestro. Si tratta di una riflessione sull’identità nazionale. L’opera raffigura due sagome della Penisola, una delle quali capovolta, entrambe appese a un’asta e messe all’angolo.
Le tele della pittrice Carla Accardi Bianco argento e Bianco argento 3 invitano ad una riflessione sul segno – leitmotiv dell’artista – semplificato e geometrico. Pittura, architettura e simbolo diventano un tutt’uno e la trasparenza stessa diventa spazio tridimensionale.
Sono opere che dialogano con l’installazione Casa Labirinto (esposta per la prima volta a Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone nel 2000): un parallelepipedo in perspex su cui sono stati tracciati segni neri e grigi.
Jannis Kounellis – pittore e scultore greco, maestro dell’Arte Povera è in mostra con l’installazione Senza titolo (2014). Kounellis racconta – attraverso il suo lavoro – della condizione umana e delle sue ferite. L’opera fu esposta per la prima volta a Todi e poi a Londra ed è tra le ultime realizzate dall’artista.
Spiette (1991) di Paolo Icaro (qui per la prima volta allestita a dimensione ambientale) punteggia lo spazio con 36 piccole forme di gesso nelle quali sono incastonati frammenti di vetro specchiante. Collocate con differenti prospettive, le Spiette si riflettono l’una con l’altra e sembrano tessere una invisibile trama di sguardi.
Claudio Parmiggiani – considerato uno dei protagonisti dell’avanguardia artistica internazionale – ha ideato Senza titolo, una delle sue famose delocazioni. Si serve nell’ausilio del fuoco, del fumo e della fuliggine che rivelano la sagoma di oggetti assenti.
In mostra anche i lavori di Anna Maria Maiolino, artista di origine italiana che vive e lavora in Brasile. Esposte una serie di opere che riflettono la commistione di linguaggi, tra sculture, fotografie e disegni, di diversa provenienza, che narrano il percorso artistico e personale dell’artista, molto sensibile e impegnata nell’indagare il ruolo sociale della donna.
Il percorso di Senzamargine termina con la stanza dedicata al duo formato da Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, capisaldi della ricerca sull’immagine in movimento negli ultimi decenni. Dal Polo all’Equatore comprende un film, un grande rotolo disegnato e altri lavori su carta.
Sono particolarmente orgogliosa di questo progetto. La collezione di arte, architettura e fotografia è l’anima del MAXXI, la sua identità. Incrementarla, conservarla e renderla fruibile è la principale missione del Museo. In questi primi 10 anni, è stato fatto molto per ampliarla e valorizzarla, solo la collezione Arte è più che raddoppiata, e altrettanto e di più faremo nei prossimi 10 – afferma Giovanna Melandri.