Oggi è la festa degli innamorati, e in questo momento molte coppie si starano scambiando doni e cioccolatini. Ma pochi conoscono le origini di questa festa e la storia legata al santo protettore degli innamorati, San Valentino.
La festa del 14 febbraio, celebrata quasi ovunque nel mondo, assume accenti diversi da una regione all’altra: onora le coppie in Europa, e più in generale l’amicizia negli Stati Uniti, è un rito femminile in Giappone e assume un aspetto sovversivo in Paesi musulmani.
Le origini della festa di San Valentino
La tradizione di San Valentino, festa degli innamorati risale all’epoca romana, nel 496 d. C., quando l’allora papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco.
I Lupercalia erano feste di radice arcaica legate al ciclo di morte e rinascita della natura, alla sovversione delle regole e alla distruzione dell’ordine per permettere al mondo e alla società di purificarsi e rinascere. Queste feste erano accompagnate da vari rituali, mascherate, cortei, e giornate in cui i servi prendevano il posto dei padroni e viceversa, con l’intento di innescare un processo appunto di rinascita rimettendo in atto il caos primigenio. Parte di queste manifestazioni ritualistiche è sopravvissuta fino a oggi, mediata dalla morale cristiana, nelle tradizioni del Carnevale.
Ma come si è passati da una festa pagana ad una cristiana dedicata all’amore? I precedenti Lupercalia furono sostituiti da Gelasio I con l’intento di istituire una giornata dedicata all’amore romantico, seppur sempre fertile e fruttuoso. E la associò idealmente alla protezione del martire Valentino.
Chi è San Valentino?
Sappiamo benissimo che il protettore degli innamorati è San Valentino e che si festeggia il 14 febbraio, ma le origini di attribuzione sono controverse. Esistono diversi Santi di nome Valentino e ad ognuno di loro viene denominato protettore degli innamorati.
Valentino era un vescovo martire, nato a Interamna Nahars, l’attuale Terni, nel 176 d.C. e muore a Roma il 14 febbraio 273. Secondo la leggenda, fu scelto come patrono degli innamorati perché fu il primo a celebrare l’unione tra un legionario romano e una donna cristiana.
Si racconta che Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. La cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata. E i due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi intervenuto il martirio del celebrante.
Un’altra leggenda, meno attendibile ma che si può trovare in giro per il web, vuole che Valentino abbia curato la figlia del suo carceriere dalla cecità e che il giorno prima del suo martirio le abbia fatto scivolare un biglietto firmato “il tuo San Valentino”.
Un’altra leggenda intitolata La rosa del perdono racconta che Valentino passeggiava nel suo giardino quando sentì due fidanzati litigare. Uscì dal giardino con una rosa in mano e chiese ai due giovani di fare pace stringendo il gambo, ma facendo attenzione a non pungersi. Poi disse loro di chiedere perdono a Dio per la lite. A inizio febbraio celebrò la loro unione e da allora il 14 febbraio divenne la festa degli innamorati e la rosa un dono tipico della ricorrenza.
Curiosità e tradizioni
Per festeggiare il 14 febbraio, oggi siamo soliti regalare un biglietto, dei cioccolatini o tanti altri tipi di regali, oppure con un invito a cena o per un weekend romantico. Alla fine del Medioevo, in Inghilterra e Francia, venivano praticate le lotterie per gli innamorati, che associavano la scrittura di dolci biglietti alle celebrazioni di San Valentino. Sotto Luigi XIV, lo scrittore francese Gabriel de Guilleragues descrive questo gioco come segue:
Devi mettere i nomi di trenta uomini e trenta donne in sessanta pezzi di carta, copiare separatamente sessanta madrigali. Dopo aver disegnato separatamente il nome di un uomo. e quello di una donna, disegniamo due madrigali, per vedere cosa si dicono.
In Inghilterra i biglietti si trasformano in “valentines“, dolci parole rivolte ai giovani innamorati per il 14 febbraio. Lo sviluppo dell’ufficio postale nel XIX secolo diede impulso a questi scambi.
A metà del XIX secolo e negli Stati Uniti, San Valentino diventa una festa commerciale, grazie all’invenzione di cartoline confezionate da spedire per posta all’amato. Il successo di questa celebrazione è immediato. L’idea delle cartoline si estende non solo agli innamorati, ma si rivolge ad una popolazione più ampia di genitori, figli, amici o vicini di casa. Oggi, la versione americana di questa festa è simile a una grande celebrazione dell’amore, dell’amicizia e dell’affetto, in cui vengono spesi 20 miliardi di dollari ogni anno (dati della Federation of American Trade, NRF).
In Giappone, lo scoppio della festa degli innamorati risale durante il secondo dopoguerra, quando i produttori di dolciumi ebbero l’idea di rendere il 14 febbraio un giorno in cui le donne regalavano cioccolatini. Mezzo secolo dopo, la tradizione è ben consolidata: milioni di donne giapponesi offrono praline o cioccolatini a San Valentino in segno di affetto, amicizia o rispetto professionale, con codici ben precisi.
La celebrazione del giorno degli innamorati è vietata o minacciata in una trentina di paesi. Si tratta principalmente di paesi musulmani che considerano il giorno di San Valentino una “festa cristiana pagana”. Questo è stato a lungo il caso dell’Arabia Saudita. In Iran la festa è molto apprezzata ma le associazioni di commercianti vietano espressamente la vendita di palloncini rossi a forma di cuore a febbraio.
Sono tante altre le curiosità e le tradizioni legate alla festa degli innamorati, e sarebbe infinito raccontarle. Ma le tradizioni che abbiamo più a cuore sono sicuramente le tradizioni che si portano avanti con il proprio innamorato o con la propria anima gemella.