Caro iCrewer filonipponico, ti sei mai ritrovato a completare una griglia con alcuni numeri? Sto parlando proprio del Sudoku, vediamo insieme le origini del gioco e gli effetti sul nostro cervello.
Il nome completo è Sūji wa dokushin ni kagiru, che in italiano vuol dire “sono consentiti solo numeri solitari”. È un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota.
La griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, 9 colonne verticali e in 9 “sottogriglie” di 3×3 celle contigue. Queste sottogriglie sono delimitate da bordi in neretto e chiamate regioni. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero.
Lo scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9 in modo tale che in ogni riga, in ogni colonna e in ogni regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9, quindi senza ripetizioni. In tal senso lo schema, una volta riempito correttamente, appare come un quadrato latino.
Origini del Sudoku
La storia del sudoku risale a un gioco matematico svizzero del XVIII secolo chiamato “Quadri latini” e alcuni dei primi puzzle numerici apparsi sui giornali furono pubblicati in Francia nel 1895. L’inventore è il matematico Eulero. Successivamente, il gioco è stato modificato, come lo conosciamo oggi, da Howard Garns, un inventore di puzzle freelance, ed è stato pubblicato sulla rivista Dell Pencil Puzzles and Word Games.
Il gioco è apparso per la prima volta in Giappone nel 1984, dove gli è stato dato il nome attuale, che, come abbiamo visto, è l’abbreviazione di un’espressione più lunga in giapponese. Per il mondo del sudoku, l’inventore è Maki Kaji, recentemente scomparso a causa di un cancro.
La casa editrice per cui lavorava era la Nikoli, che ha dichiarato:“Kaji era conosciuto come il maggior referente del Sudoku, e amato dai giocatori di puzzle di tutto il mondo”.
Uno dei motivi per cui i puzzle di incastro dei numeri sono così amati in Giappone è perché la lingua giapponese non funziona molto bene per i cruciverba, quindi un puzzle numerico ha avuto molto più successo nella cultura giapponese.
Inoltre, il Giappone tende ad amare i puzzle, poiché è un paese in cui milioni di persone fanno lunghi spostamenti in treno o in autobus e hanno bisogno di distrarsi per passare il tempo, in attesa della fermata successiva.
I motivi per giocare con i numeri e completare le griglie
Giocare a Sudoku fa bene al cervello, perché lo tiene in allenamento e lo mantiene giovani, prevenendo le malattie mentali come l’Alzheimer. Vediamo alcuni motivi:
- Calma e ordine. Se hai una vita frenetica, basta dedicare 5 minuti della tua giornata a completare una griglia numerica e immediatamente ti ritroverai rigenerato e carico di energia per affrontare altri problemi e nuove sfide.
- Via di fuga. Distrarsi con questo gioco ti permettere di rompere la routine quotidiana, che può anche trasformarsi in una sana dipendenza.
- Sostegno per la salute mentale. L’American Alzheimer’s Association ha sostenuto il Sudoku come gioco del cervello, che potrebbe aiutare a ridurre il rischio di malattia di Alzheimer. Alcuni ricercatori ritengono che giocare a giochi mentali e puzzle come il Sudoku possa essere un buon modo per ridurre il rischio di demenza invecchiare.
Tipologie di Sudoku
Esistono diverse varianti del gioco. Vediamo velocemente le modifiche apportate al gioco classico.
Oltre al classico, la variante più diffusa è la Killer. La griglia, oltre ad essere divisa in regioni, presenta dei raggruppamenti di celle al cui interno troviamo un numero, che può essere la somma o la moltiplicazione di due o più numeri, compresi sempre tra 1 e 9.
La versione X, invece, presenta le due diagonali messe in risalto, le quali devono, anche esse, contenere i numeri da 1 a 9 ripetuti una sola volta.
Abbiamo anche la variante Y, la variante ideata nel 2008 dal campione italiano Gabriele Simionato. Nella griglia sono evidenziate due zone di nove caselle, disposte in modo da formare la lettera “Y”. Il gambo della Y è composto da 5 caselle che sono in comune tra le due zone, mentre ciascuno dei due rami è costituito da altre 4 caselle. Si noti che i numeri da inserire lungo i due rami sono gli stessi.
Esiste anche la variante Multi, che consiste in due o più griglie di sudoku sovrapposte tra di loro, solitamente condividendo uno dei settori, ma sono possibili molteplici configurazioni. Il metodo di risoluzione è lo stesso che si applica ai Sudoku classici.
Esiste una variante simile al Multi, definita Samurai, in essa si incrociano schemi 9×9, quello centrale ha in comune con gli altri le celle 3×3 poste agli estremi.
Adesso che conosci alcune varianti e i benefici per il cervello, non ti resta che trovare una rivista da comprare oppure giocare online, dove troverai molti schemi e diversi livelli di difficoltà.
Non sapevo esistessero così tante varianti!!! A me piace moltissimo come gioco! Sull’app dove gioco io… C’è un’ulteriore variante: 16X16… Oltre ai numeri dall’1 al 9, ci sono anche le lettere dalla A alla G!!!