Teatro rider: sembra una strana parola. Il rider è colui che ti consegna un bene a domicilio, ordinato a piacimento e di solito si tratta di cibo o perlopiù di beni materiali. Ebbene sì, da poco più di un mese è possibile “ordinare” a domicilio arte e teatro.
Una performance fatta da un artista sotto forma di rider, un modo per fronteggiare la chiusura dei teatri e lo stop di tutte le attività culturali cercando di dare nuove forme allo spettacolo e mantenere viva la creatività e l’esigenza per un artista del contatto umano, come si fa col pubblico.
Ispirata al “Barbonaggio teatrale delivery” di Ippolito Chiarello, in realtà è una pratica antica, ma l’attore salentino ne ha fatta un’esperienza di spettacolo di strada con la bici in giro della città.
Teatro rider: come nasce?
Il 4 dicembre subito dopo il nuovo DPCM, con la maggiore libertà di movimento e la possibilità di stare in spazi aperti, l’attore Ippolito Chiarello fa nascere il progetto “Barbonaggio teatrale delivery”. Sotto un compenso (si parte da 20 euro), offre dei menù di spettacolo per tutte le età.
Si ritorna un po’ all’arte in piazza, come nelle epoche in cui erano occupate da chi esibiva, liberamente, la propria arte e chi aveva piacere si fermava a guardare, donando qualche moneta o semplicemente un semplice applauso finale. Ma adesso chi ha voglia di assistere ad uno spettacolo può fare una telefonata e il teatro rider arriverà. Affacciandosi dalla finestra o scendendo in cortile si prenderà parte allo spettacolo.
Il teatro rider anche in futuro
Ippolito Chiarello ha invitato anche i suoi colleghi a fare rete e a organizzarsi con iniziative analoghe, permettendo loro di utilizzare il suo format e suggerendo loro di dotarsi di una bici, un palchetto con uno zaino sulle spalle per trasportarlo, un costume di scena e un menù digitale. Non bisogna perdere la speranza, neanche quando tutto sembra remare contro.

“Prima ero io ad aspettare per strada che voi passaste per offrirvi dei racconti, ora passo io”. L’attore Chiarello è convinto che anche dopo la pandemia il progetto deve restare in piedi.
La compagnia teatrale Kepler-452 e il suo “teatro rider”
Uno spettacolo teatrale in live streaming portato a casa direttamente dall’attore nei panni di un rider. È “Consegne”, l’opera pensata dalla compagnia teatrale Kepler-452
Un’altra iniziativa della compagnia si chiama “Coprifuoco, spedizioni notturne per città deserte”, che ha debuttato questo giovedì a Bologna. Il teatro rider, in sella alla bici, dopo aver suonato a diversi campanelli, incontra un personaggio con cui dialoga su identità, spazi pubblici e luoghi di memoria.
Allo spettacolo digitale prenderanno parte attori che fanno parte del mondo dello spettacolo di vari ambiti.
Dopo il primo spettacolo on line, ci saranno altri tre appuntamenti nel mese di dicembre con gli attori protagonisti che saranno: Enzo Vetrano e Stefano Randisi a Imola, il musicista Lodo Guenzi e l’artista Marco D’Agostin a Bologna e la coreografa e danzatrice Francesca Pennini a Ferrara.
Ogni spettacolo, in forma digitale, in cui la produzione:
“vuole essere un gesto ideale e concreto, per sostenere gli artisti e esprimere vicinanza ai cittadini” (la direttrice artistica Elena Di Gioia)
In questo periodo di pandemia, l’arte, che si è dovuta fermare per poi andare avanti con grandi difficoltà, ha cercato di trovare un modo per sopravvivere. Questa idea del teatro rider, credo che sia geniale. Oltretutto è un momento di creatività e di svago e tiene in vita qualcosa che per le nostre vite, è indispensabile.
Vorrei poter usufruire della bella possibilità,ci sono a Napoli iniziative così?