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Lettura: “Trionfo di Galatea”, Raffaello utilizza il blu egizio creando il primo colore artificiale della storia
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“Trionfo di Galatea”, Raffaello utilizza il blu egizio creando il primo colore artificiale della storia

Barbara Percivalle 5 anni fa Commenta! 5
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Da studi condotti sui materiali utilizzati per la realizzazione dell’affresco Trionfo di Galatea di Villa Farnesina a Roma, è emerso che il colore degli occhi della ninfa, del cielo e del mare è il blu egizio.

Questo colore non era più in uso dalla fine dell’Impero Romano, ma  Raffaello lo ricreò nel suo laboratorio per mezzo di un esperimento diventando così l’inventore del primo colore artificiale della storia.

Dal 6 ottobre 2020 al 6 gennaio 2021 si terrà la mostra “Raffaello in Villa Farnesina, Galatea e Psiche”

In occasione della mostra Raffaello in Villa Farnesina, Galatea e Psiche che si terrà a Roma presso Villa Farnesina a cura di Antonio Sgamellotti e Virginia Lapenta, verrà presentata la ricerca condotta sui materiali utilizzati per l’affresco il Trionfo di Galatea.

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Lo studio si è svolto sotto la guida dell’accademico dei Lincei (l’Accademia Nazionale dei Lincei è una delle istituzioni scientifiche più antiche d’Europa) Antonio Sgamellotti e compiuto da ENEA, IRET-CNR, Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali di Spoleto, CGLab-Bruker.

Questa straordinaria scoperta arriva proprio nell’anno Raffaellesco in cui si celebrano i 500 anni dalla sua morte misteriosa. L’affresco, databile all’anno 1512, misura 295cm X 225cm.

L’uso del blu egizio si era perso dopo la fine dell’Impero Romano, quando si cominciò ad utilizzare il blu di lapislazzulo (o d’oltremare perché proveniente dall’Oriente). Le costosissime pietre venivano frantumate e miscelate con azzurrite o terre verdi.

Le analisi non invasive sono state fatte su diverse parti dell’affresco. Si è scoperto che il cinabro (vermiglione o rosso vermiglio) tipico di Pompei è stato utilizzato per il drappo che avvolge i fianchi della ninfa. Questo pigmento è stato utilizzato spesso nei dipinti ma inadatto all’affresco, infatti Raffaello lo applica solo come finitura.

Il curatore ha dichiarato: ” È la prima volta che si ritrova in un’opera di Raffaello questo pigmento, il cui uso per Galatea, non a caso un soggetto mitologico, può essere nato proprio dagli studi e dal grande interesse dell’urbinate per il mondo antico”.

Cosa rappresenta il Trionfo di Galatea: la ninfa del mare in fuga dal Ciclope Polifemo il quale, invidioso del giovane Aci amato dalla bella Nereide, lo uccide scagliandogli addosso un macigno e trasformandolo in un fiume.

Raffaello riuscì a catturare in una immagine la struggente storia della ninfa, rendendola suggestiva e vorticosa come una danza, con la veste rossa gonfiata dal vento come una vela, le braccia tese a guidare i delfini che trainano la conchiglia-cocchio. Attorno alla figura principale vi sono amorini, nereidi e tritoni che celebrano il trionfo di Galatea. La ninfa si innalza sulla superficie del mare con una classicità mitologica, altra testimonianza della grande conoscenza da parte di Raffaello della pittura classica antica.

In occasione della mostra si potranno ammirare per la prima volta i disegni, la cui scoperta risale agli anni Settanta, nella parte inferiore delle pareti su cui sono raffigurati Galatea e Polifemo, solitamente nascosti da finti drappi ottocenteschi.

Villa Farnesina si trova a Roma in via della Lungara al numero 230. Gli orari di vista ai musei è il seguente: dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 14.00 con orario continuato, la seconda domenica del mese dalle ore 9.00 alle 17.00, con visite guidate. È possibile richiedere una apertura straordinaria con almeno 15 giorni di anticipo.

Per informazioni, prenotazioni ed acquisto biglietti si può contattare Villa Farnesina tramite e-mail scrivendo a farnesina@lincei.it oppure telefonando al numero (+39) 0668027268. Ricordiamo che, viste le norme anti-Covid atte ad evitare ogni tipo di assembramento e dettate dal particolare periodo, è buona norma contattare in anticipo enti e musei per evitare di restare esclusi dalle visite.

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