Poi un giorno ti svegli, scorri distrattamente le notizie dell’ultim’ora e in quella che si prevede essere una giornata come tante di calura estiva, scopri, da un trafiletto d’agenzia, all’apparenza due righe semplici che rimandano alla scoperta di alcuni affreschi in un’isola della Laguna veneziana, che c’è da rivedere l’origine di una città, ma non una qualunque, c’è da riscrivere la storia di Venezia.
A Torcello di Venezia una scoperta sensazionale
Un ritrovamento come tanti, al quale in Italia siamo fin troppo abituati che si verifica quasi ad ad ogni scavo di qualsiasi natura, sia esso di edilizia urbana o privata, non fosse che a leggere con attenzione, andando a schiudere quei cassetti della memoria che tanto aiutano a volte, si arriva ad una conclusione che ha del sensazionale: Venezia non ha origini Bizantine come affermato fin d’ora ma Carolinge, quindi antecedenti e a dimostrarlo sono dei preziosissimi frammenti di affreschi spuntati sotto una volta ricolma di detriti, segno che a volte a essere curiosi si rischia di dover far riscrivere i libri di storia.
E di curiosità l’archeologo Diego Calaon deve averne avuta proprio tanta e da sempre, come vedremo in seguito, supportata come spesso in questi casi dall’ esperienza, motore primo di ogni grande traguardo e un briciolo di fortuna che lo ha spinto a guardare in quell’angolino incastrato tra la volta decorata a mosaici e il tetto, nell’abside destra della Cappella del Diaconico nella Basilica di Santa Maria Assunta in Torcello.
Un progetto per salvaguardare Venezia e i pericoli dell’acqua alta
La scoperta degli importanti affreschi rinvenuti a Venezia, nell’isolotto di Torcello, all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta, sono stati possibili grazie agli interventi di verifica e consolidamento degli edifici che più hanno mostrato di aver sofferto l’inaspettata acqua alta che nel novembre 2019 ha colpito la Laguna di Venezia, fenomeno certamente d’abitudine nella città lagunare ma che nell’autunno scorso ha avuto risvolti drammatici.
Grazie a questi interventi che hanno portato alla sensazionale scoperta, l’archeologo Diego Calaon, ha potuto finalmente supportare con dati di fatto, le teorie dello storico Vladimiro Dorigo, il quale, fin dagli anni novanta, formulò la tesi per cui Venezia avesse origini Carolinge e non Bizantine, indicando i primi insediamenti nell’isola di Torcello come momento di migrazione della popolazione di Altino, oggi Quarto d’Altino, la quale decise a più riprese lo spostamento, in un momento in cui la laguna sembrava rendere sempre più paludose ed inospitali le rive della terraferma affacciate su di essa, rendendo impossibili tutte le operazioni legate ai commerci, vero fulcro dell’economia di zona.
La teoria formulata sulla base degli ultimi importantissimi ritrovamenti, fa leva soprattutto sulle iscrizioni presenti sotto gli affreschi, dipinte con grafia inequivocabilmente Carolingia, individuabile in altri esempi solo nell’area veneta e solo nel IX secolo con punti di similitudine più con altre espressioni d’arte più europea che orientale.
Nello specifico, dai frammenti degli affreschi rinvenuti nella Basilica di Santa Maria Assunta di Torcello a Venezia, si individua la rappresentazione da un lato di Maria con un’ancella e dall’altro San Martino in buono stato di conservazione.
Oltre alle iscrizioni è lo stile stesso dei frammenti degli affreschi a indicarne la datazione; mostrano infatti una tecnica di realizzazione chiara e definita, con l’uso di colori vivaci e il bisogno messo in pratica di riempire tutti gli spazi disponibili, espressione questa che si contrappone nettamente allo stile bizantino che si presenta con più rigore e ostentata solennità.
Siamo di fronte agli affreschi più antichi mai rinvenuti in area veneziana
Alla luce di quanto emerso, si leggeranno in chiave diversa le risultanze degli studi e le teorie dello storico e accademico Wladimiro Dorigo il quale, come detto, fin dai primi anni novanta aveva affermato anche che probabilmente, il primo edificio della Basilica di San Marco a Venezia, risalente al IX secolo , aveva ampi tratti stilistici in comune con la Cattedrale di Aquisgrana, capolavoro di architettura carolingia.
Teoria sul cui sentiero, in seguito, l’archeologo Diego Calaon, ha mosso i suoi passi, facendosi guidare dall’esperienza di archeologo e iniziando i suoi primi scavi proprio dall’isola di Torcello, da tempo la “Cenerentola” delle “grandi” della Laguna, ma che all’alba della nuova grande scoperta, forse farà quel balzo in avanti che la relegherà per sempre a reginetta della Laguna di Venezia, però con tiara di foggia Carolingia.