E’ così, Vittorio Gassman, rimarrà immortale. Attore, regista, sceneggiatore e scrittore italiano, attivo in campo teatrale, cinematografico e televisivo. Soprannominato “il Mattatore”, nato a Genova nel 1922 è considerato uno dei migliori e più rappresentativi attori italiani, ricordato per la professionalità, grande versatilità e il magnetismo. Fa parte della categoria del teatro più “impegnato”. Una lunga carriera e collaborazioni con i grandi nomi della commedia italiana, tra cui Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi. Nel ventennale dalla sua morte noi di Arte.icrewplay.com, ripercorriamo la carriera teatrale di Gassman.
Vittorio Gassman e l’avvicinamento al teatro
Da quanto ne sappiamo, in casa Gassman si respirava l’aria del teatro, la mamma Luisa nutriva una grande passione verso l’arte, ma il piccolo Vittorio, nella sua infanzia sembra esserne poco interessato. Preferisce lo sport, a cui si dedica insieme al padre. E’ lo stesso Vittorio a dire che: “Tutte le domeniche la famiglia si biforcava: mia madre e mia sorella andavano a teatro, io e mio padre uscivamo in gita o andavamo allo stadio”.
Vittorio frequenta il Liceo Classico “Tasso” a Roma dove entra in contatto con la letteratura e la poesia. In seguito si iscrive alla facoltà di Legge, ma non abbandona lo sport. Nel 1939 inizia a giocare a pallacanestro per la società sportiva Parioli, giungendo in serie A e giocando alcune partite nella Nazionale universitaria.
Nello stesso periodo prende parte in una compagnia di recitazione vicina al suo gruppo sportivo, per accontentare la madre, e fu lei stessa a spingerlo ad iscriversi nel 1941 all’Accademia d’Arte Drammatica, che il figlio frequenta con perplessità, pensando che il suo futuro non fosse la recitazione. In realtà la mamma di Vittorio ci aveva visto lungo:
“Un anno, per Natale, Vittorio e sua sorella ricevono in dono un teatro delle marionette. I due fratelli decidono quindi di mettere in scena “La partita degli scacchi” e Toto mostra subito le sue grandi doti recitative, sebbene fino ad allora non avesse mai provato a recitare niente, se non qualche poesia a scuola.”
L’Accademia Di Arte Drammatica e l’incontro con i suoi nuovi compagni teatrali
Vittorio Gassman è subito catturato dalla visione del teatro di Silvio D’Amico. E così, con il passare del tempo, riesce a trovare la sua dimensione teatrale e la sua espressione artistica. Gassman, all’interno dell’Accademia ha incontrato vecchi e nuovi amici. Con lui si era iscritto il compagno liceale Luigi Squarzina e proprio all’Accademia è nata la sua solida amicizia con il futuro regista Luciano Salce.
Qui si approccia in modo significativo all’arte del teatro, tant’è che, all’interno dell’Accademia si viene a creare la compagnia teatrale chiamata “Gruppo”, formata da undici allievi. Vittorio ha potuto conoscere svariate personalità che già lavoravano assiduamente nel teatro e perciò, avuta la prima possibilità di un ingaggio, inizia la sua grande carriera.

Vittorio Gassman e i primi lavori a teatro
Al termine del secondo anno dell’Accademia, si presenta da Silvio D’Amico chiedendo di poter mettere in scena uno spettacolo a Milano. Non gli venne concesso il permesso, così lascia l’Accademia e non volendo rinunciare a questa occasione, debutta a Milano, assieme ad Alda Borelli nello spettacolo La Nemica di Nicodemi nel 1943.
La prima soddisfazione, Gassman l’ha ottenuta con l’ingaggio nel 1944 nella Compagnia Laura Adani, dove ha la possibilità di imparare “il mestiere nei suoi più pratici e minuti dettagli.” (Settimo giorno autobiografia di Vittorio Gassman). Tra il 1945 e il 1947 collabora con differenti compagnie teatrali, soprattutto nella città di Roma. Tra queste, decisive sono state le sue prime esperienze nelle regie teatrali di Luchino Visconti, che lo vuole nel suo Oreste di Vittorio Alfieri. Questa sua esperienza, sebbene sia durata appena il tempo di una stagione teatrale, assieme a quelle con l’Adani, hanno contribuito alla nascita di un primo progetto professionistico di Vittorio, la “Compagnia Maltagliati, Gassman”.
Nel 1948, in occasione di una tournée della Biennale di Venezia a Parigi e a Londra, incontra per la prima volta il teatro classico greco con l’Edipo Re di Sofocle. Un’opera che ha ammaliato fin da subito Gassman e a cui farà riferimento più di una volta nel corso della sua carriera. Nell’anno successivo, accumula esperienze lavorative una dietro l’altra, prendendo come riferimenti Shakespeare e altre tragedie greche. Recita così nel Troilo e Cressida di Shakespeare a Firenze al Giardino dei Boboli per il Maggio Musicale. Poi interpreta Dioniso nella messinscena delle Baccanti di Euripide al Teatro greco di Siracusa ed è poi il Messo nei Persiani di Eschilo. A Verona invece interpreta Romeo in “Romeo e Giulietta”
Vittorio Gassman e il sodalizio con Luigi Squarzina
Agli inizi degli anni ’50, il nome di Vittorio Gassman inizia ad essere noto negli ambienti teatrali come il più famoso e più giovane “Primo attore” italiano. Il suo obiettivo principale era di fare un teatro culturalmente impegnato. Entra in scena il suo amico di sempre, Luigi Squarzina. Nel 1952 Vittorio e Luigi fondano insieme il “Teatro D’Arte Italiano”, attraverso messinscene di testi classici di autori nazionali e internazionali. L’attività dei due artisti inizia mettendo in cartellone l’Amleto di Shakespeare, autore con cui si era già confrontato. Gli intenti di Gassman e Squarzina sono stati così scritti dagli stessi:
“Nel proporre una nuova edizione dell’ “Amleto” sulle scene italiane, primo scopo e determinante, era di restituire alla tragedia la sua integrità; rotto un uso secolare di mutilazioni o di divulgazioni malintese, il teatro doveva apparire non soltanto nella sua vastità, ma nel suo linguaggio, nel suo ambiente naturale, nel suo ritmo, nella sua struttura, affinché il personaggio, svincolato dai luoghi comuni romantici e post-romantici, potesse ritrovare la sua coerente funzione di specchio di un’età in crisi”
Un’altra importante opera è sicuramente quella del testo scritto da Squarzina, Tre quarti di luna, terzo spettacolo della compagnia, con la regia di Vittorio. Per lui è stato un modo speciale per ringraziare sua mamma, affidandole una parte nello spettacolo e realizzando il suo piccolo sogno di attrice.
Con l’amico mette in scena un’opera che è tra le più importanti per Gassman: Kean, l’opera di Dumas, sfruttando la sua popolarità per portare avanti un tipo di teatro culturalmente impegnato, facendo però anche attenzione ai gusti del pubblico italiano.
La compagnia Gassman e l’opera “Edmund Kean”
Nel 1955 fonda la Compagnia Gassman. Tra le varie messinscene, Edmund Kean, genio e sregolatezza. L’opera di Dumas è la storia di un grandissimo interprete del primo Ottocento inglese. Un divo che è benvoluto e carismatico, ma anche violento e spesso volgare. Una sorta di antieroe, pieno di luci e di ombre. Edmund Kean ama il buon vino, è un dongiovanni, è generoso e pieno di debiti, gareggia con il suo amico di avventure, il principe del Galles, nella conquista di Elena, affascinante moglie dell’ambasciatore di Danimarca. Per il suo Kean gli viene assegnato il premio teatrale San Genesio. Della stessa opera esce un film nel 1954.
Vittorio Gassman e Salvo Randone: Otello
Fitta di importanti appuntamenti è poi la stagione 1956/1957. Parliamo ancora di un’opera di Shakespeare, l’Otello in cui Gassman si alterna con Salvo Randone nelle parti di Otello e Jago.
https://youtu.be/f9GtUaVO3YA
Tuttavia il successo arriva enorme e inaspettato nel 1959 con il programma televisivo “Il Mattatore” che fece conoscere e amare Vittorio dal grandissimo pubblico televisivo.
Ed è proprio grazie a questo programma che Vittorio Gassman è diventato “Il Mattatore” che noi tutti amiamo.
Adoro Gassman sia a Teatro che al Cinema.