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Arte giapponeseNotizie

La gigantesca zucca di Yayoi Kusama danneggiata da un tifone

Ileana Picariello 4 anni fa Commenta! 4
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L’isola giapponese di Naoshima è stata travolta da un tifone, tra i danni rientra anche il danneggiamento della Zucca creata da Yoyoi Kusama. La Yellow Pumpkin era situata su un molo che si affaccia sul mare interno di Seto a Naoshima.

Il Benesse Art Site, proprietario dell’opera, ha recuperato l’enorme zucca e gli esperti stanno cercando di capire se sia possibile ricostruirla, poiché danneggiata mentre nell’acqua sbatteva contro il molo.

Alcuni pezzi più piccoli sono andati persi in mare, ma abbiamo conservato tre grandi pezzi principali – ha dichiarato un portavoce dell’azienda. – Intanto stiamo lavorando con lo studio di Kusama per valutare cosa fare dopo. Se ripararla e reinstallarla nella posizione originale; ricostruire la struttura della gigantesca zucca richiederebbe l’aiuto dell’artista, ultranovantenne, e sarebbe alquanto complicato.

La Zucca di Yayoi Kusama: ineguagliabile, ma non l’unica

La Yellow Pumpkin di Yayoi Kusama è stata installata su un molo dell’Isola di Naoshima nel 1994. È un’enorme zucca gialla a pois neri, caratteristica di tutte le opere dell’artista nipponica.

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Tutte le zucche della Kusama nascono dalle allucinazioni che hanno invaso la mente dell’artista fin da bambina. Nelle sue allucinazioni, l’artista vede lampi di luce, campi di fiori, punti e zucche che le parlavano.

In Occidente, e negli Stati Uniti in particolare, i pois sono stati a lungo associati ad aspetti femminili dolci e sensuali. Infatti i pois sono stati utilizzati sugli abiti di diverse icone come: Minnie Mouse e Marylin Monroe.

Per Kusama, i campi di pois, che lei definisce “reti infinite“, hanno un significato molto più profondo connesso alla sua filosofia di “auto-cancellazione”. I punti hanno avuto origine nelle sue allucinazioni, in cui tutto intorno a lei sembrava essere coperto da motivi o punti, incluso il suo stesso corpo, che poi sembrava scomparire nel nulla. Per superare la sua paura di queste visioni e capire cosa potrebbero significare, le ha ricreate nei suoi dipinti.

Zucca di yayoi kusamaPer Kusama, il processo è stato liberatorio e potenziante. Volevo esaminare l’unico punto che era la mia vita. Un pois: una singola particella tra miliardi, ha scritto nella sua autobiografia del 2013, Infinity Net. Con il semplice punto, ripetuto all’infinito e ritmicamente per formare una superficie monocroma, ha scoperto e cancellato immediatamente se stessa, liberando il suo spirito creativo e prendendo posizione nel mondo dell’arte.

I punti ricoprono non solo semplici tele o pareti, ma l’artista è arrivata anche a ricoprire intere sale museali e molte stanze. Anche le sue zucche sono arricchite e in qualche modo impreziosite dai pois neri. Ma alcune zucche di Yayoi sono zucche sfortunate, proprio come la Yellow Pumpkin di Naoshima.

Recentemente, la tedesca Angela Gulbenkian è stata incarcerata per aver venduto in modo fraudolento una zucca simile a quelle della Kusama ad un acquirente per $ 1,3 milioni.

Un’altra zucca di Kusama è stata danneggiata durante una mostra del 2017 intitolata Infinity Mirrored Room—All the Eternal Love I Have for the Pumpkins, all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, DC. Un visitatore è inciampato nella scultura mentre si scattava un selfie.

Delle zucche molto sfortunate, ma non è questo a fermare l’artista e i suoi punti neri, che invadono musei e gallerie di tutto il mondo. Attraverso la zucca Yoyoi esprime se stessa, come se fosse un autoritratto. Un simbolo che è il filo conduttore tra la piccola Yoyoi e le sue origini rurali e semplici, e l’attuale estrosa artista internazionale.

Sono tante altre le opere da mostrarvi, ma le approfondiremo insieme in un’altra occasione. Magari, riuscirò ad informarvi meglio sulle condizioni della zucca.

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