Il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze aveva ripreso la sua attività a maggio, aprendo gradualmente i suoi monumenti, dalla Cupola del Brunelleschi, al Campanile di Giotto, il Duomo e il Battistero. Questa estate in molti hanno scelto di rimanere in Italia e di trascorrere le vacanze nel nostro Paese. Infatti, nei mesi di luglio e agosto il Museo ha accolto un gran numero di turisti. La decisione di riaprire tutti i giorni è derivata proprio da questi dati.
Il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze: 720 anni di storia italiana
Il Museo dell’Opera del Duomo, possiede una delle collezioni più importanti al mondo della scultura del Medioevo e del Rinascimento. Conta 750 opere tra statue, di marmo, bronzo e argento dei maggiori artisti del tempo. Basti citare Michelangelo, Donatello, Lorenzo Ghiberti, Andrea Pisano, Antonio del Pollaiolo.
Capolavori che, furono realizzati per gli esterni ed interni del complesso sacro che ancora oggi sorgono davanti al Museo: il Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto. Nell’insieme costituiscono “Il Grande Museo Del Duomo”.
Il grande Museo del Duomo
Il complesso museale, gestito dall’Opera di Santa Maria del Fiore è nato nel 1296 per la costruzione della Cattedrale, è stato, nel tempo, rinnovato e arricchito dalle opere di centinaia di artisti, aperto al pubblico da novembre 2015. Con il termine dei lavori, l’attività principale dell‘Opera del Duomo divenne quella di conservare e tutelare i monumenti, compreso il Battistero di San Giovanni.
Il Salone del Paradiso
Nell’esplorare il museo ed i piani superiori, potrai ammirare da ogni angolo e prospettiva le sculture e le incisioni; nel cortile centrale, inoltre, si trovano anche le originali Porte del Paradiso del Battistero del Ghiberti ristrutturate. La Porta del Paradiso rappresenta un capolavoro, nonché una delle opere più famose del Rinascimento fiorentino. Completamente dorata, fu soprannominata del Paradiso da Michelangelo Buonarroti. Danneggiati durante l’alluvione di Firenze, i pannelli originali, dopo essere stati sottoposti a restauro, sono conservati nel Museo dell’Opera del Duomo.
Tra le numerose opere, Michelangelo Buonarroti e Donatello
Negli spazi al piano terreno del Museo dell’Opera del Duomo, nel 1501 Michelangelo trovò un grandissimo ed imperfetto blocco di marmo bianco di Carrara, depositato lì ormai da anni, destinato a diventare una delle sculture a decorazione dei contrafforti della Cattedrale. Il grande artista, proprio in questi spazi lo lavorerà dando infine vita alla più famosa scultura della storia dell’arte: il David di Donatello. Inoltre dello stesso artista troviamo all’interno del Museo dell’Opera del Duomo, una delle ultime sculture nella figura di Nicodemo si pensa ad un proprio autoritratto, la Pietà Bandini. A piano terra, invece, possiamo ammirare la “Maddalena Penitente di Donatello“.
Quando si entra nel Museo dell’Opera del Duomo, uno dei particolari che punteggiano l’intero percorso museale è la segnaletica orizzontale luminosa che conduce i visitatori di sala in sala: una sagoma raggiata molto particolare e significativa.
Si tratta, infatti, di un dettaglio iconografico ripreso da due opere del celeberrimo maestro della prospettiva del Quattrocento, Paolo Uccello, entrambe presenti in Cattedrale, nella vetrata del tamburo con l’adorazione dei magi: è la stella che li guida dal Bambinello; e si ripete anche nella sagoma delle lancette del grande orologio collocato all’interno.
Era la stella che indicava le ore liturgiche, la stessa stella che indica ai Magi il cammino: è nata così l’idea che guidasse anche gli attuali visitatori attraverso l’esperienza di visita del Museo. (fonte: Opera Santa Maria del Fiore)
“Emozioni al Museo”, un tour sensoriale
Bisogna prendere il buono da tutte le situazioni. Al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, parte “Emozioni al Museo”, un’iniziativa che nasce dalla riflessione sul periodo di isolamento che, ognuno di noi ha avuto durante il lockdown. Visite gratuite, nelle quali il visitatore, libero nell’osservazione delle opere si lascia guidare dalla propria emotività e dal sentimento che viene suscitato per poi esprimerlo liberamente in un reciproco scambio con le altre persone in visita. Un percorso in cui tutti i sensi vengono messi in gioco. Per partecipare basta acquistare il biglietto di ingresso al museo.