Luca Ronconi: hai mai visto un suo spettacolo? Dal 6 maggio fino a domenica 20 giugno dal giovedì al sabato dalle 17 alle 20 e la domenica dalle 11 alle 18 al Teatro Valle, sarà possibile visitare la mostra dal titolo Ronconi e Roma–Gli esordi al Teatro Valle, a cura di Sandro Piccioni e con il contributo del Centro Teatrale Santacristina-Archivio Luca Ronconi.
Il Teatro Valle, dopo il periodo di sospensione dovuto alla pandemia, ospita questo doppio allestimento dedicato al regista Luca Ronconi. Gli esordi al Teatro Valle, che si svolge nel foyer, ospita le testimonianze degli spettacoli d’esordio del regista, andati in scena proprio al Teatro Valle. La mostra prosegue poi all’interno del teatro nell’allestimento Lo sguardo di Luca, a cura di Gianfranco Capitta. Qui sarà possibile vedere delle fotografie di scena di Marcello Norberth che sono state ristrutturate e che illustrano il rapporto di Luca Ronconi con il Teatro di Roma.
Luca Ronconi attore al Valle
Cinque furono gli spettacoli nei quali Luca Ronconi debuttò come attore. Nel 1953 ci fu lo spettacolo di esordio, Tre quarti di luna, per la regia di Luigi Squarzina. Luca Ronconi era allievo dell’Accademia d’arte drammatica e recitò come spalla di Vittorio Gassman; Candida di G.B. Shaw per la regia di Orazio Costa; nel 1954 il Lorenzaccio da De Musset, regia di Squarzina, nel 1954; nel 1955 Tè e simpatia di Robert Anderson, regia di Squarzina; Romagnola nel 1959.
Dopo quest’ultimo spettacolo, Luca Ronconi decise di abbandonare la carriera dell’attore e di intraprendere la strada della regia.
Luca Ronconi regista al Valle
Luca Ronconi curò la sua prima regia nel 1963 al Teatro Valle con la compagni formata dalla Gravina, dalla Occhini, da Corrado Pani e da Gianmaria Volontè. La buona moglie di Carlo Goldoni fu un grande successo.
Nel 1969 Vito Pandolfi, Direttore del Valle, lo chiamò per commissionargli la regia della Fedra di Seneca. Quest’ultimo spettacolo fu l’inizio di un percorso che lo avviò verso il successo dell’Orlando Furioso con il quale conquistò la fama a livello internazionale, numerose tournèe mondiali e infine la direzione artistica del Teatro di Roma.
Ogni sezione di questa mostra raccoglie degli estratti dai libri di Franco Quadri, Giovanni Agosti e Gianfranco Capitta e recensioni teatrali tratte dai principali quotidiani e settimanali. Nel Foyer si può inoltre assistere alle proiezioni video degli spettacoli prodotti per il Teatro di Roma.
Luca Ronconi: lo sguardo di Luca
Percorrendo una specie di corridoio di ricordi si entra all’interno della Sala del Teatro Valle, dove lo spettatore viene accolto all’ingresso da una serie di immagini proiettate su due pannelli, che fermano quegli attimi indimenticabili delle 12 opere che il regista rappresentò sul palco del Teatro Argentina: Due commedie in commedia (1984), Aminta (1994), Dio ne scampi (1995), Re Lear (1995), Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1996), Il lutto si addice a Elettra (1997), Davila Roa (1997), Questa sera si recita a soggetto (1998), I Fratelli Karamazov (1998), Alcesti di Samuele (1999), Diario Privato (2005).
Tra gli spettacoli citati, ricordo ancora Diario Privato, nel quale ho potuto ammirare l’abilità del regista nel disegnare una storia con il solo utilizzo di due sedie da ufficio e l’abilità di due grandi mattatori, allora poco più che ottantenni, Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer nel farsi corpo e voce e nel fondersi con grande abilità con queste sedie attraverso le quali muovevano le fila di questa vicenda.
Sul palcoscenico i due video-artisti Luca Brinchi e Daniele Spanò hanno realizzato un’installazione che consiste in una particolare animazione che sembra donare nuova vita a questi spettacoli del passato.
Luca Ronconi: le altre iniziative
La programmazione di RAI 5 è dedicata a Ronconi e dall’8 maggio prenderà vita Essere attori. Al lavoro con Luca Ronconi, una serie di 10 interviste realizzate dal Centro Teatrale Santacristina ai suoi attori: Massimo De Francovich, Anna Maria Guarnieri, Laura Marinoni, Franca Nuti, Umberto Orsini, Maria Paiato, Paolo Pierobon, Massimo Popolizio, Galatea Ranzi, Fausti Russo Alesi.
Non manca inoltre un progetto laboratoriale dal titolo La memoria del teatro – Luca Ronconi e Roma, a cura del Teatro di Roma e con il Dipartimento SPFS dell’Univeristà di Tor Vergata. Il progetto prende il nome di Ormete (Oralità, Memoria, Teatro). Sono stati coinvolti 8 studenti universitari e 20 persone tra attori e tecnici.
Raccontare il teatro e i suoi protagonisti
Il teatro rispetto alle arti figurative è labile e precaria e vive nella memoria e nella forma mentis dei testimoni, ossia attori, spettatori e tutti coloro che in quelle sere hanno compiuto una vera e propria “liturgia laica”.
Questa mostra ha quindi il pregio di amplificare questa memoria e farsi testimonianza e oggetto di studio anche per coloro che non c’erano. Perchè quando si vuole ricostruire il teatro bisogna sempre andare alla ricerca dei maestri.
Per ulteriori informazioni consultate il sito del Teatro di Roma.