Proud Little Pyramid, è un’installazione che è stata inaugurata a Londra, a King’s Cross Station per il mese del Pride E’ stata creata dal designer Adam Nathaniel Furman e vi rimarrà collocata per tutta l’estate.
La piramide è alta 9 metri ed è caratterizzata da motivi colorati. L’intento dell’artista è quello di celebrare sia il movimento LGBT, sia festeggiare il ritorno alla convivialità dopo la pandemia. Il suo è un monumento che si prefigge quindi come obiettivo quello di suscitare la gioia nel fruitore:
“È un monumento divertente e sopra le righe, quasi un anti-monumento”.
Questo è quanto dichiara Furman a proposito della sua installazione che è composta su una struttura riciclata di un vecchio albero di Natale, un basamento a specchio e quattro torri che invitano il fruitore alla seduta per godere di quella ritrovata e preziosa libertà. Le emoij colorate, simbolo della nostra comunicazione contemporanea e virtuale contribuiscono a creare un clima gioioso che dal virtuale vuole tornare a una dimensione concreta e reale.
Il designer si è ispirato all’architettura industriale e all’architettura vittoriana. La Proud little Pyramid è stato il momento finale di una residenza estiva a King’s cross stations, alla quale Furman ha partecipato.
Proud Little Pyramid e Kings Cross: quando l’arte diventa rigenerante
Proud Little Pyramid, diventa così un esempio di arte come mezzo di rigenerazione urbana. Nel mese del Pride diventa così un forte messaggio di inclusività e di amore per la vita.
L’arte nelle sue forme deve infatti educare lo sguardo e il cuore alla bellezza e ai gesti gentili, deve muovere l’amore per la vita e per lo spazio che ci ospita, o nel quale siamo nati. Kings Cross in origine era un quartiere degradato, dove si viveva di prostituzione e gli edifici erano fatiscenti. Negli anni 90 del 900 venne avviata un’opera di risanamento del quartiere e le linee ferroviarie della King’s Cross station vennero privatizzate.
Ben presto l’area è diventata protagonista di celebri pellicole e videoclip musicali. La King’s Cross station è diventata infatti una meta di attrazione turistica per il famoso binario 9/3/4 che Harry Potter utilizzava per recarsi a Hogwarts.
Adam Nathaniel Furman
Questo tripudio di colori è un elemento tipico di Adam Nathaniel Furman, classe 1982. Egli si muove con disinvoltura tra design, installazioni, progetti di interni, loghi televisivi. Il suo background multietnico costituisce quindi una forte base che caratterizza la sua vivacità artistica e intellettuale.
Il suo multiculturalismo attinge alla cultura pop nipponica e all’ambiente queer londinese in cui è cresciuto e si è formato.
“Riguardavo dei dipinti che ho fatto da adolescente, e ho ritrovato gli stessi colori che uso oggi, la stessa vivacità incredibile, che istintivamente arriva dal mio background familiare. Dalle mie origini giapponesi e argentine e dalle donne della famiglia – mia madre, mia nonna, la zia – che vestivano tutte coloratissime. Anche per il fatto di essere cresciuto nella scena gay di Londra degli Anni 90, esplosiva e variopinta. Un po’ come le copertine dei dischi di Bjork, come quella che ho appeso lì alla parete, frutto della scena di quell’epoca. Fin dall’età di 18 anni, l’intreccio di queste influenze mi hanno trasmesso la consapevolezza che il mondo dovesse essere un bellissimo caleidoscopio selvaggio di colori”
Questo è quanto l’artista ha dichiarato in un’intervista dello scorso anno del “Corriere della sera”, prima del salone di Milano del 2020.
Se vuoi conoscere meglio questo eclettico artista puoi seguirlo sui suoi canali social:
https://www.instagram.com/adamnathanielfurman/
https://twitter.com/Furmadamadam/status/1409222653995536389/photo/2