Esce venerdì 8 ottobre, a 45 anni di distanza dall’originale, una nuova speciale edizione di un capolavoro di Edoardo Bennato: La Torre di Babele, pubblicato in doppio CD, in LP+CD e in digitale per Sony Music/Legacy Recordings.
La Torre di Babele da un punto di vista biblico rappresenta il caos. L’album, pubblicato nel 1976. attraversa e precede un periodo storico pieno di inquietudini, ossia quello degli anni di piombo.
“Con La torre di Babele volevo provare a spiegare il senso biblico di un’umanità cieca nella sua rincorsa alle armi, tale da arrivare a sfidare la divinità stessa in un escalation incontrollata ed incontrollabile. Gli uomini arrivarono a concepire di costruire un torre talmente alta da arrivare al cielo ed a Dio”.
Questo è quanto afferma il cantautore a proposito di quest’album, la cui copertina è stata disegnata dallo stesso Bennato e le cui storiche registrazioni del 76 e 77 sono impreziosite dalla collaborazione con Roberto Ciotti e Tony Esposito, recuperate dal fratello Giorgio e inserite in questa nuova edizione.
Dopo 45 anni, l’umanità ancora viaggia nel caos determinato da una pandemia e dall’irrazionalità.
Edoardo Bennato e La Torre di Babele
La copertina di Bennato rappresenta l’evoluzione dell’uomo attraverso le armi. E’ il quarto album in studio ed è stato registrato presso gli studi Ricordi di Milano.
I testi, la musica e gli arrangiamenti sono tutti a cura di Edoardo Bennato tranne Venderò, scritta da Eugenio Bennato. La direzione d’orchestra, la scrittura e l’orchestra di archi sono a cura del maestro Antonio Sinagra.
La canzone trainante è Cantautore, l’unica non registrata in studio, ma dal vivo con il fratello Giorgio. Il brano ironizza sui musicisti impegnati.
Gli altri testi riguardano la crisi di Berlino divisa dallo storico muro che verrà abbattuto nel 1989 e la connivenza tra regimi democratici occidentali e dittature sudamericane.
Nella canzone di apertura, La Torre di Babele, Bennato deride l’uomo che aspira al cielo e alla perfezione per mostrare la propria superiorità.
Edoardo Bennato: “Ogni cosa ha un suo prezzo e nessuno lo sa quanto costa la mia libertà”
La canzone Venderò, scritta con il fratello Eugenio verso la fine degli anni 70, in cui la società dei consumi faceva da padrona con i suoi alti e i suoi bassi, rappresenta l’anima commerciale delle cose:
“Raffaele è contento non si è mai laureato, ma ha girato e conosce la gente. E mi dice stai attento o resti fuori dal gioco, se non hai niente da offrire al mercato”
Nella società non contano i contenuti, ma il modo in cui li commercializzi. E dopo 40 anni, la lezione di Raffaele si è ulteriormente evoluta perdendosi nei meandri dei social media.
Eaa, è ambientata in un pulmann dove il conducente guida e gli altri cantano. Il conducente si rende conto che i freni hanno smesso di funzionare, i passeggeri no. Il pulmann diventa quindi la metafora del progresso che non si arresta, che prende strane direzioni, mentre la gente non se ne accorge e si lascia guidare senza spirito critico in un mondo illusorio in direzione delle luci accecanti, senza considerare le ombre e le conseguenze negative.
Edoardo Bennato: Franz è il mio nome. Franz come l’omino di burro del Paese dei Balocchi
La canzone è stata scritta nel 76, quindi prima della caduta del Muro di Berlino. Edoardo Bennato, in questo singolo che anticipa le tematiche del concept album Burattino senza fili, immagina Franz come l’omino di burro della favola di Pinocchio. Franz è il traghettatore delle persone che vanno da Berlino Est a Berlino Ovest.
Berlino Est è visto come il mondo dell’austerità e del rigore, mentre Berlino Ovest diventa il Paese dei balocchi. Se finisci i soldi vai “In vetrina”.
Quanti beceri personaggi in vetrina hanno oggi il diritto di parola?
Edoardo Bennato e quegli spaccati di vita creati nelle sue canzoni: Ma chi è? Quante brave persone, Fandango
Ma chi è? E’ un brano in cui la città di Napoli e i suoi disturbatori notturni, sottolineati dalle percussioni di Tony Esposito, prendono vita. Il disordine, contro l’apparente perfezione della classe medio-borghese in Quante brave persone.
Fandango è una canzone che lo stesso Bennato definisce “Follia” e “Nonsense”. Essa sottolinea la connivenza tra regimi democratici occidentali e dittature sudamericane.
Edoardo Bennato: Viva la guerra, e la risposta agli Autoriduttori con Cantautore
E dal feroce Saladino ai giorni nostri la Guerra non è mai finita. Bennato ritorna così al tema principale dell’album, che è la corsa alle armi e l’interesse affinchè le guerre non abbiano mai fine.
Ma in quegli anni la guerra non si combatteva solo sul fronte, ma nelle tensioni della vita quotidiana. Fare un concerto dal vivo diventava un atto eroico, perchè spesso gli artisti venivano interrotti dagli Autoriduttori. Paolo Maiorino, il discografico che ha curato questo progetto, ricorda una serie di aneddoti dedicati a questo fenomeno.
Nel 1970 si era così creato questo gruppo di giovani, gli Autoriduttori, legati ad Autonomia operaia, che pretendevano concerti gratis, poichè la musica nella loro visione non doveva essere commercializzata e doveva essere accessibile alle masse. Ogni volta questo gruppo si rendeva protagonista di violenti scontri.
Nel 1970 durante un concerto dei Rolling Stones al Palalido di Milano vennero effettuati 65 arresti. Il 5 luglio 1971 al Velodromo Vigorelli di Milano i Led Zeppelin abbandonarono il palco e si barricarono dietro le quinte. Santana a Milano subì lanci di molotov e sampietrini, nel 1975 fu preso come ostaggio il manager di Lou Reed.
Tra gli artisti italiani anche Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Antonello Venditti furono aggrediti e costretti a lasciare i loro incassi.
In un’intervista rilasciata al “Re Nudo” il 21 febbraio 1975, gli Autoriduttori dichiararono a proposito dei cantautori di sinistra:
“La musica proposta è una mistificazione, è falsamente progressista, serve a non far pensare e a far guadagnare le case discografiche. La verità è che diciamo no alla musica e basta. Se qui a Milano e a Roma non si faranno più concerti li faremo noi, alternativi e autogestiti.”
Bennato inizialmente riuscì a farsi largo tra i cantautori, poichè il Prog era in una fase di declino e l’artista che si presentava con una chitarra, voce, armonica, Kazoo e tamburello costa meno all’organizzazione. Ma dal 1975 cominciò ad essere contestato anche lui dagli autoriduttori.
Al teatro comunale di Rovereto nel 1975 un autonomo gli urlò in faccia:
“Ma lo sai, tu, cantante dei miei coglioni, quanto guadagna un operaio? E tu vorresti che ti dessimo 200mila lire? Non ti diamo un cazzo!”
In reazione a questo clima nasce il brano Cantautore che condensa swing e rock e narra di un ambiguo rapporto tra il cantautore e il suo pubblico. Si moltiplicano quindi le voci del pubblico che prima lo esalta e lo eleva ad essere superiore e poi lo contesta:
“No, non è giusto che tu hai tutto e noi invece no!”
Bennato guadagnava poco, pagava i tecnici e i musicisti che l’accompagnavano, ma riuscì ad acquistare un furgone per spostarsi e trasportare l’attrezzatura, cercava di barcamenarsi, ma dopo l’ennesima contestazione al Palasport di Pesaro reagì.
La torre di Babele: la nuova edizione
La nuova edizione è stata rimasterizzata, pubblicata in doppio CD, in digitale e in LP+CD. Il tutto è quindi composto dalla rimasterizzazione dei nastri originali e da versioni live. Ti lascio qui le tracce:
TRACKLIST 2CD – DIGITALE
DISC 1 – CD
- LA TORRE DI BABELE
- VENDERÒ
- EAA
- FRANZ È IL MIO NOME
- MA CHI È
- VIVA LA GUERRA
- CANTAUTORE
- QUANTE BRAVE PERSONE
- FANDANGO
- CANTAUTORE “MA NON È GIUSTO”
DISC 2 – CD
- LA TORRE DI BABELE (Live in Roma, 31/05/1976)
- CANTAUTORE (Live in Roma, 31/05/1976)
- MA CHI È (Live in Roma, 31/05/1976)
- VENDERÒ (Live in Pavia, 07/12/1976)
- FRANZ È IL MIO NOME (Live in Pavia, 07/12/1976)
- VIVA LA GUERRA (Live in Zurigo, 09/10/1981)
- IN FILA PER TRE (Live in Università di Palermo, 11/03/1977)
- CANTAUTORE (Live in Università di Palermo, 11/03/1977)
- DEPORTEE (Live in L’aquila, 15/05/1976)
- MA CHI È (Live in Caserta, 31/10/1976)
- VENDERÒ (Live in Sorrento, 30/07/1976)
- QUANTE BRAVE PERSONE (Live in Sorrento, 30/07/1976)
- LA TORRE DI BABELE (Live in Adria, 19/12/1977)
- MANGIAFUOCO (Live in Palazzetto Sport di Pesaro, 16/09/1977)
- MA CHI È (Live in Palazzetto Sport di Pesaro, 16/09/1977)
- CANTAUTORE (Live in Palazzetto Sport di Pesaro, 16/09/1977)
TRACKLIST LP + CD
DISC 1 – LP – SIDE B
- LA TORRE DI BABELE
- VENDERÒ
- EAA
- FRANZ È IL MIO NOME
- MA CHI È
DISC 1 – LP – SIDE B
- VIVA LA GUERRA
- CANTAUTORE
- QUANTE BRAVE PERSONE
- FANDANGO
- CANTAUTORE “MA NON È GIUSTO”
DISC 2 – CD
- LA TORRE DI BABELE (Live in Roma, 31/05/1976)
- CANTAUTORE (Live in Roma, 31/05/1976)
- MA CHI È (Live in Roma, 31/05/1976)
- VENDERÒ (Live in Pavia, 07/12/1976)
- FRANZ È IL MIO NOME (Live in Pavia, 07/12/1976)
- VIVA LA GUERRA (Live in Zurigo, 09/10/1981)
- IN FILA PER TRE (Live in Università di Palermo, 11/03/1977)
- CANTAUTORE (Live in Università di Palermo, 11/03/1977)
- DEPORTEE (Live in L’aquila, 15/05/1976)
- MA CHI È (Live in Caserta, 31/10/1976)
- VENDERÒ (Live in Sorrento, 30/07/1976)
- QUANTE BRAVE PERSONE (Live in Sorrento, 30/07/1976)
- LA TORRE DI BABELE (Live in Adria, 19/12/1977)
- MANGIAFUOCO (Live in Palazzetto Sport di Pesaro, 16/09/1977)
- MA CHI È (Live in Palazzetto Sport di Pesaro, 16/09/1977)
- CANTAUTORE (Live in Palazzetto Sport di Pesaro, 16/09/1977)
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