“Almost Home”, the Rosa Parks house è il nome di impatto e malinconico del progetto della fondazione Morra Greco. L’ artista statunitense Ryan Mendoza, con il sostegno della Regione Campania e in collaborazione con la direzione regionale musei Campania, ha realizzato l’esposizione della casa dell’attivista afroamericana Rosa Parks, simbolo della lotta antirazzista. Nel 1955 ha dato via al boicottaggio dei mezzi di trasporto nella città di Montgomery con un gesto di ribellione, non facendo sedere un “bianco” al suo posto, ancora oggi simbolo delle attuali lotte in nome dello slogan del Black lives matter. Almost home si inserisce nell’ambito del più ampio progetto Global Forum for Education and Integration.
Almost Home, in giro per il mondo per poi ritornare a casa
L’edificio Almost Home, è situato nel cortile d’onore di Palazzo Reale, e ha dovuto affrontare un lungo viaggio prima di arrivare a Napoli. Originariamente, la casa era collocata a Detroit, abbandonata da tempo. In seguito è stata acquistata dalla nipote di Rosa Parks, Rhea McCauley, che, però, non aveva una disponibilità economica sufficiente per poterla mantenere. E’ proprio Rhea, che dopo essere a venuta a conoscenza del progetto The white house, in cui l’artista aveva ridipinto un’abitazione di Detroit di bianco, si è rivolta a Mendoza.
L’artista ha quindi salvato la casa da una demolizione certa nel 2016, montandola nel proprio giardino di casa a Berlino e per poi esporla a Providence, in America, al WaterFire arts Center.
Il progetto Almost home, (quasi a casa), ha come obiettivo principale dell’artista, quello di far ritornare l’abitazione nel proprio luogo d’origine a Montgomery, il posto da dove è nato tutto. Un forte esempio di forza, contro le ingiustizie subite.
Rosa Parks, con il suo “no” diventa simbolo dei diritti civili
Rosa Parks si avvicina al movimento anti segregazione agli inizi degli anni ’40. Nel 1955 dopo una giornata di lavoro, sale su un autobus per ritornare a casa. Nella città di Montgomery, i posti sono divisi in base al colore della pelle. Non essendoci sedili liberi nel settore riservato ai neri, Rosa Parks si siede in una delle file dove i bianchi hanno per una legge cittadina la priorità. Dopo poche fermate, sale sul bus un passeggero bianco e l’autista chiede alla donna di cedere quel posto. Rosa Parks dice “no” e resta al suo posto. Il conducente decide allora di fermare la corsa e di chiamare due agenti, che salgono a bordo e la arrestano.
Dopo questo episodio, nella città dell’Alabama si verificano i primi scontri. Alcuni leader del movimento, tra i quali Martin Luther King, cominciano a protestare. I cittadini di colore si rifiutano di salire sui mezzi pubblici dando vita al Montgomery Bus Boycott. Il boicottaggio dura più di un anno e s’interrompe solo con l’abrogazione della legge sulla segregazione. Nel 1956, si arriva fino alla Corte Suprema, che giudica la segregazione incostituzionale e conferma la decisione dopo il ricorso dello Stato dell’Alabama e del comune di Montgomery.
Almost home di Ryan Mendoza al Palazzo Reale di Napoli
Con il progetto Almost Home i curatori sottolineano l’importanza del concetto antirazziale e dell’intento di Ryan Mendoza di mantenere in vita la memoria di Rosa Parks e di tutti coloro che hanno abitato la casa in un momento storico drammatico e conflittuale della storia americana, la cui identità, oggi rimessa in discussione dal ritorno del Black Lives Matter, appare sempre più fragile e contraddittoria per le ferite di un passato coloniale ancora aperte. L’ingresso all’installazione, dopo l’inaugurazione del 15 settembre sarà visitabile fino al 31 dicembre, gratuitamente.