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Lettura: Il mercato dell’arte sta cambiando: cosa rivela l’ultimo report di Art Basel e UBS (una trasformazione in corso)
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ArteComunicati Stampa

Il mercato dell’arte sta cambiando: cosa rivela l’ultimo report di Art Basel e UBS (una trasformazione in corso)

Scopri i nuovi trend del mercato dell'arte, dal calo delle vendite di alto livello al ruolo dei collezionisti giovani, in un report che svela come il mondo dell’arte stia cambiando.

Massimo 6 mesi fa Commenta! 5
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Se sei un appassionato d’arte o un collezionista, probabilmente avrai notato una trasformazione nel mercato negli ultimi tempi. Il 2023 ha portato una nuova ondata di cambiamenti, tra inflazione, tassi d’interesse elevati e tensioni geopolitiche. Il recente Global Collecting Survey di Art Basel e UBS ha analizzato i comportamenti di acquisto di oltre 3.600 collezionisti in 14 mercati principali, rivelando tre tendenze chiave che stanno rimodellando il mercato dell’arte.

Contenuti
1. Calo delle vendite di alto livello: dove si concentrano ora i collezionisti?2. La grande distribuzione della ricchezza e i nuovi collezionisti3. Il ritorno agli eventi dal vivo: un nuovo modo di vivere l’arte

1. Calo delle vendite di alto livello: dove si concentrano ora i collezionisti?

Le vendite nel mercato dell’arte sono scese a 65 miliardi di dollari nel 2023, con un calo del 4% rispetto al 2022. Questa flessione è dovuta principalmente a una riduzione degli acquisti di opere di altissimo valore, quei pezzi milionari che trainavano il mercato negli ultimi anni. Al contrario, il volume delle vendite di opere di fascia media e bassa è aumentato, un segnale di maggiore stabilità.

Art basel

Come spiega Dr. Clare McAndrews, economista dell’arte e autrice del report: “Nel corso degli ultimi 18 mesi, abbiamo visto che la fascia alta ha perso terreno, mentre la fascia medio-bassa si è rivelata più solida. Non significa che il segmento più alto sia in crisi, ma ci sono meno vendite di opere da cifre stratosferiche.”

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Inoltre, si sta diffondendo una nuova tendenza: i collezionisti dedicano più tempo alle negoziazioni, preferendo vendite private rispetto alle aste pubbliche. Questo permette loro di negoziare i prezzi in modo più aggressivo, un cambiamento significativo rispetto a qualche anno fa, quando il mercato era dominato da vendite-lampo e presales spettacolari.

2. La grande distribuzione della ricchezza e i nuovi collezionisti

Uno dei dati più interessanti del report è la grande distribuzione del patrimonio che vedremo nei prossimi 20 anni. Con il passaggio di circa 84 trilioni di dollari dalle generazioni più anziane (i baby boomer e la generazione Silent) a quelle più giovani, il mondo dell’arte si trova in una fase di passaggio unico. Ma come gestiranno i collezionisti giovani queste eredità d’arte?

Secondo il report, il 91% dei giovani collezionisti possiede già opere d’arte ereditate dai familiari, e il 72% di loro sceglie di conservarle nelle proprie collezioni. Gli altri motivi che spingono alla vendita? Mancanza di spazio e tasse di successione. Il 55% dei collezionisti decide di vendere per problemi di spazio, mentre il 47% per coprire le imposte.

Un dato curioso emerge dalle parole di Paul Donovan, economista di UBS, che sottolinea come i governi, trovandosi in difficoltà finanziarie, potrebbero aumentare le imposte patrimoniali e di successione. Questo potrebbe accelerare il turnover nelle collezioni d’arte, portando i giovani collezionisti a vendere opere importanti per fronteggiare nuove esigenze fiscali.

3. Il ritorno agli eventi dal vivo: un nuovo modo di vivere l’arte

La pandemia ha costretto tutti a limitare la partecipazione a fiere e mostre, ma ora gli eventi dal vivo stanno tornando in auge, anche se con modalità diverse. Se nel 2019 i collezionisti partecipavano a 41 eventi all’anno, ora la media è salita a 49 eventi nel 2023 e si prevede che il numero resterà stabile nel 2024.

Tuttavia, è interessante notare come la regionalizzazione degli eventi stia plasmando il modo in cui i collezionisti si muovono nel mercato. Molti preferiscono partecipare a fiere e mostre nella propria area geografica: Art Basel Miami è diventata il punto di riferimento per i collezionisti latinoamericani, Basilea attrae soprattutto europei, mentre Parigi si conferma come la più internazionale tra le fiere.

Nonostante il ritorno agli eventi dal vivo, molti collezionisti acquistano sempre più online. Solo il 20% degli acquirenti preferisce concludere una transazione in persona in galleria, mentre molti altri scelgono l’online per la comodità e la possibilità di trattare i prezzi. Questa dinamica crea un contrasto interessante: i collezionisti VIP, più legati al mondo delle fiere e delle gallerie, continuano a dare importanza agli acquisti in presenza, mentre una fetta crescente di nuovi acquirenti opta per le soluzioni digitali.

E tu, cosa ne pensi di queste nuove tendenze nel mercato dell’arte? Preferiresti acquistare un’opera dal vivo o tramite una galleria online? Lascia il tuo commento e segui i nostri aggiornamenti per rimanere al passo con le ultime novità del mondo dell’arte!

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