Lo scorso 6 maggio, Banksy, con la sua opera Game Changer, rendeva omaggio ai medici e alle infermiere, che nella prima ondata della pandemia si sono esposti in prima linea per combattere il Covid.
Ne abbiamo parlato nell’articolo scritto da Ileana Picariello, che insieme a tutte noi si addentrava nel mondo dell’arte in un periodo fortemente critico per il settore.
Quest’anno l’opera dell’ignoto artista di Bristol, sarà battuta all’asta e il ricavato della vendita verrà utilizzato per aiutare il Servizio sanitario britannico.
Banksy: Game Changer va all’asta
L’opera di Banksy, che venne esposta al Southampton General Hospital, secondo quanto ha riportato AdnKronos, dovrebbe essere battuta per più di tre milioni di sterline. Ciò avverrà nella 20th Century Art Evening Sale di Christie’s a Londra il 23 marzo. L’asta rappresenta quindi la prima uscita pubblica dell’opera di Banksy. Nel Southampton General Hospital rimarrà una copia.
Ma cosa rappresenta quest’opera? Realizzata su un supporto di 1 metro per 1 metro, essa rappresenta un bambino che getta in un cestino i super eroi tradizionali, come Spiderman o Batman e li sostituisce con un’infermiera nei panni di una super-eroina. L’opera è in bianco e nero ad eccezione della croce rossa presenta sulla divisa della bambola infermiera. Tra l’altro il rosso è un colore predominante nelle opere di Banksy.
Se è vero che l’arte ferma importanti momenti storici, diventando anche una significativa testimonianza dei tempi in cui nasce, o una rievocazione di simboli, concetti, miti o epoche passate, Game Changer entra nel linguaggio della contemporaneità e diventa un simbolo della lotta al Covid. Una lotta vista con gli occhi dei bambini, quelli della speranza, anche se il mondo “adulto”, contamina sempre più l’innocenza e avvelena il senso profondo di ogni lotta che è fatta di un duro lavoro e di mille sacrifici.
Se è vero,come affermava Artaud in Il teatro e il suo doppio :
“Prima di riparlare della cultura, voglio rilevare che il mondo ha fame, e che non si preoccupa della cultura. Solo artificialmente si tende a stornare verso la cultura dei pensieri che si rivolgono verso la fame.
La cosa più urgente non mi sembra dunque difendere una cultura, la cui esistenza non ha mai salvato nessuno dall’ansia di vivere meglio e di avere fame, ma estrarre da ciò che chiamiamo cultura, delle idee, la cui forza di vita sia pari a quella della fame.”
L’opera di Banksy è dunque efficace perchè produce riflessione, interpretazione, sprigiona quelle energie che portano all’azione. E’ l’artista stesso che oltre a produrre arte e a comunicare in maniera efficace, prende delle iniziative. Sembra infatti che l’idea di mandare Game Changer all’asta sia stata fortemente caldeggiata dall’artista.
Girl with the Baloon, opera ormai famosa, è inoltre diventato un messaggio di speranza anche per i migranti in mare, poichè quell’innocente e leggero palloncino si è trasformato in un salvagente.
Banksy è un artista amato e odiato. Un concentrato di critica al sistema e marketing efficace. Ha scelto di rimanere nell’anonimato e far parlare le sue opere. Una manovra furba o una scelta di etica ed estetica? Se vuoi approfondire ulteriormente la figura dell’artista ti consiglio l’articolo di Angela Perillo
E’ un artista che piace molto ai giovani e questo è positivo perchè l’arte visiva è un altro efficace strumento di crescita e di riflessione. Quel che è certo è che questo artista amato e odiato sta inserendo i suoi tasselli nel grande mosaico della storia.
“Ai posteri l’ardua sentenza”!