iCrewPlay ArteiCrewPlay Arte
  • Arte
    • Festività ed eventi
    • Mostre
    • Musical
    • Street art
    • Teatro
  • Rubriche
    • Destinazioni Sconosciute
    • Accadde oggi
    • Arte giapponese
  • Musica
  • Recensioni
  • Tv e Spettacolo
  • Architettura
  • Viaggi e Scoperte
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Cerca
  • Videogiochi
  • Anime
  • Cinema
  • Libri
  • Tech
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Lettura: Il significato di “C’è da fare” di Giorgia: quando una canzone diventa uno specchio dell’anima
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
iCrewPlay ArteiCrewPlay Arte
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Videogiochi
  • Anime
  • Cinema
  • Libri
  • Tech
Cerca
  • Arte
    • Festività ed eventi
    • Mostre
    • Musical
    • Street art
    • Teatro
  • Rubriche
    • Destinazioni Sconosciute
    • Accadde oggi
    • Arte giapponese
  • Musica
  • Recensioni
  • Tv e Spettacolo
  • Architettura
  • Viaggi e Scoperte
    • Cronologia
    • Seguiti
    • Segui
Seguici
  • Chi siamo
  • Media Kit
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Cookie Policy
  • Disclaimer
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
ArteMusica

Il significato di “C’è da fare” di Giorgia: quando una canzone diventa uno specchio dell’anima

Il significato profondo di “C’è da fare” di Giorgia: una canzone intima che racconta l’inquietudine e la fatica di esserci davvero.

Massimo 1 mese fa Commenta! 4
SHARE

Non un semplice ritorno, ma una confessione cantata: cosa ci racconta davvero Giorgia con “C’è da fare”?

Contenuti
Un titolo semplice, un mondo dietro: “C’è da fare” come mantra esistenzialeTesto e interpretazione: quando il quotidiano diventa poeticoMinimalismo sonoro, profondità emotivaUn manifesto del nostro tempo?Una canzone che non chiede risposte

Quando una voce come quella di Giorgia decide di tornare con un brano intimo e asciutto come C’è da fare, non è mai solo musica. È una dichiarazione d’intenti, una mappa emotiva, un dialogo interrotto che riprende in punta di voce.

Pubblicato nel 2019, il brano segna un momento particolare nel percorso dell’artista: dopo collaborazioni internazionali e incursioni nel pop sofisticato, C’è da fare riporta al centro la parola, spoglia l’arrangiamento e ci mette davanti a qualcosa che è più vicino a un pensiero a voce alta che a una hit da classifica.

Leggi Altro

A Piazza Armerina, inaugurata la mostra Equus Inter Lumina
Accadde oggi 20 luglio: nasce Francesco Petrarca, il Pioniere della Poesia in Lingua Volgare
Le donne giapponesi: nascoste, ma che hanno fatto la storia
Accadde oggi 19 luglio: primo bombardamento a Roma, colpito duramente il quartiere di San Lorenzo

Ma cosa ci dice davvero questa canzone? E perché continua a risuonare così forte in chi la ascolta?

Un titolo semplice, un mondo dietro: “C’è da fare” come mantra esistenziale

Il titolo sembra quasi buttato lì: C’è da fare. Quattro parole che usiamo tutti i giorni, a volte per scusarci, a volte per fuggire, a volte per non pensare. Ma Giorgia le trasforma in una lente per guardare la fragilità, l’inquietudine, l’attesa.

La canzone non parla di grandi gesti, né di svolte spettacolari. Parla di tutto ciò che resta in sospeso, di quella sensazione che qualcosa “ci sia da fare” — e nonostante questo, si rimanga immobili.

Testo e interpretazione: quando il quotidiano diventa poetico

Nel testo, Giorgia ci accompagna tra stanze che conosciamo bene: la fatica di esserci, l’ansia del dover essere all’altezza, il bisogno di respirare in un mondo che corre troppo. E lo fa con parole semplici, quasi sussurrate:

“C’è da fare, ancora tanto da fare / E io non so da dove cominciare”

Quante volte ce lo diciamo anche noi? La forza del brano sta proprio qui: non si erge sopra chi ascolta, ma scende accanto, si siede e resta in silenzio. È una canzone che non ti consola, ma ti fa compagnia.

Minimalismo sonoro, profondità emotiva

L’arrangiamento è ridotto all’osso. Pianoforte, archi leggeri, qualche accenno elettronico. Ma proprio grazie a questa sottrazione, la voce di Giorgia emerge in tutta la sua verità.

Non c’è virtuosismo, non c’è la potenza a cui ci aveva abituati. C’è la scelta di mostrarsi umana. E questo rende il brano ancora più forte.

In un tempo in cui tutto tende al rumore, C’è da fare fa del silenzio una dichiarazione.

Un manifesto del nostro tempo?

Ascoltare questa canzone oggi, in un’epoca di sovraccarico emotivo e produttività obbligata, è come leggere un piccolo manifesto dell’anima contemporanea:

  • Abbiamo sempre qualcosa da fare, ma non sappiamo più cosa sentire.
  • Viviamo per compiti, ma perdiamo il senso.
  • Ci muoviamo, ma non ci fermiamo mai abbastanza per capire dove stiamo andando.

Ecco perché C’è da fare tocca corde profonde, al di là della sua apparente semplicità.

Una canzone che non chiede risposte

In un’epoca in cui tutto deve essere risolto, Giorgia ci offre una canzone che non promette salvezza. Non chiude un cerchio. Non dice che andrà tutto bene. Dice solo che c’è da fare.

E in quella frase, così ordinaria, così quotidiana, così umana, troviamo tutta la verità di un’artista che ha saputo ascoltare — prima se stessa, poi chi la ascolta.

Tu come l’hai vissuta la prima volta che hai ascoltato C’è da fare? Hai sentito anche tu quel nodo alla gola che non ha bisogno di spiegazioni? Raccontacelo nei commenti o vieni a parlarne con noi su Instagram.

Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Cosa ne pensi?
-0
-0
-0
-0
-0
-0
lascia un commento lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Chi siamo
  • Media Kit
  • Contatto
  • Lavora con noi
  • Cookie Policy
  • Disclaimer

Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​

  • Videogiochi
  • Anime
  • Cinema
  • Libri
  • Tech
Bentornato in iCrewPlay!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?