È in mostra, al Museo Poldi Pezzoli di Milano, “La Forma de Tempo”, un’esposizione che sarà visitabile fino al 29 di Settembre del corrente anno.
Il tempo è un’unità invisibile, è un qualcosa che passa e va via, senza nemmeno che ce ne accorgiamo. Ed è proprio questa unità che è in mostra al Poldi Pezzoli, dove viene esplorato il rapporto tra l’uomo e il tempo nel corso delle varie epoche (da quella più antica a quella contemporanea), attraverso le opere d’arte, la tecnologia e la letteratura.
Il Museo Poldi Pezzoli è uno dei più conosciuti di Milano. È, per la precisione, una casa museo situata in via Manzoni, voluta dal conte Gian Giacomo Poldi Pezzoli che, nel 1871 istituì la Fondazione artistica Poldi Pezzoli con lo scopo di raccogliere e conservare nella sua dimora le opere d’arte che egli stesso collezionava.
La collezione è vastissima e ricca delle opere dei più grandi artisti italiani tra cui ricordiamo: Michelangelo, il Perugino, Botticelli, Piero della Francesca, Canaletto, Andrea Mantegna e Luca Giordano. Oltre alle opere pittoriche di questi artisti il museo ospita anche arazzi, una grande collezioni di armi, ceramiche, vetri e opere di oreficeria.
Nel corso di questi secoli il Poldi Pezzoli è diventato uno dei musei più rinomati di Milano, sia per la sua preziosa collezione, sia perché le case museo sono molto apprezzate oggigiorno visto che riuniscono in sé opere d’arte tradizionale ma anche suppellettili, mobili e vari oggetti di arredamento che attirano molto il grande pubblico.
La mostra sul tempo al Poldi Pezzoli
In questo museo si avvicendano tantissime esposizioni temporanee che fanno compagnia alla collezione permanente. Accanto alle mostre dedicate a tutti i fruitori vi sono anche quelle pensate e realizzate appositamente per le scuole.
“La Forma del Tempo” è stata voluta e realizzata dallo staff del Museo e ha visto come partner Migliore+Servetto Architects che ne ha curato l’allestimento.
Essa è divisa in tre sezioni: La misura del Tempo e dello spazio; Le immagini del Tempo; Nottetempo. In queste sezioni vi sono all’incirca trenta opere tra orologi, sculture, dipinti e codici.
La parte più importante dell’intera esposizione è sicuramente quella con una serie di orologi notturni italiani del XVII secolo. Questi furono inventati dai fratelli Campani per il pontefice Alessandro VII Chigi, il quale soffriva di insonnia. Essendo orologi creati per conciliare il sonno del Papa essi non potevano avere rintocchi, per cui i fratelli utilizzarono un sistema di scappamento a mercurio che non facesse rumore. Il quadrante è stato dipinto con delle allegorie, realizzata da famosi artisti barocchi dell’epoca.
Christiaan Huygens depositò il brevetto dell’orologio a pendolo nel 1656. Grazie a questa invenzione non solo questo tipo di orologi sono entrati a far parte della vita di tutti i giorni delle persone, ma molti pensatori e letterati hanno sviluppato varie riflessioni filosofiche ed artistiche intorno a questo strepitoso oggetto. E, visto che questa mostra è ambientata nel periodo barocco, non potevano mancare in esposizione anche tantissimi orologi a pendolo.
Ma, i pezzi sicuramente più pregiati della mostra sono tre: l’Allegoria della Prudenza di Tiziano Vecellio, una statua di Papa Alessandro VII realizzata da Gian Lorenzo Bernini e una grande scultura per orologi notturni a proiezione che è opera dell’artista Johannes-Jacobus Reyff.
Una mostra davvero originale, nella quale si potranno ammirare opere d’arte diverse dal solito e calate in un contesto particolare, tra cui spiccano quelle che hanno sullo sfondo un secolo molto amato come il seicento. È sicuramente tutta da vedere e a scoprire!
Per ulteriori informazioni al riguardo consultare il sito del Museo Poldi Pezzoli al seguente link: https://museopoldipezzoli.it/ .