Caro iCrewer, oggi, per il nostro appuntamento con la rubrica di Arte giapponese, ti voglio parlare di Okinaga-tarashi-hime, meglio conosciuta come Jingu, la regina guerriera.
Cerchiamo di capire chi era questa importantissima donna, che oggi viene trattata come un kami.
Jingu: la regina sciamana
Il primo nome femminile che troviamo leggendo la storia nipponica è quello di Okinaga-tarashi-hime o Jingu, una leggendaria sovrana vissuta intorno al II secolo. Il mito la dipinge come un’imperatrice guerriera. Era moglie dell’imperatore Chuai e ha regnato sul Giappone, all’epoca Yamatai, fino alla salita al trono del figlio Ojin.
Si dice che, dopo la morte del consorte, abbia guidato l’esercito di Yamatai fino alla conquista della Corea. Secondo la leggenda, la regina guerriera è riuscita nell’impresa grazie all’ausilio di due gemme magiche che le conferivano il potere di controllare le maree.
Tuttavia, in Corea non sono state trovate ulteriori prove del suo dominio, il che suggerisce che si tratti di un resoconto fittizio o di un resoconto impreciso e ingannevole di eventi avvenuti oltre 400 anni prima della composizione del Nihongi.
Ma la leggenda dell’invasione della penisola coreana da parte di Jingū appare anche nelle antiche cronache giapponesi Kojiki scritte nel 680. Inoltre, il Nihongi afferma che il padre dell’imperatrice Jingū è il nipote dell’imperatore Kaika e sua madre è del clan Katsuragi.
La leggenda narra anche che durante la partenza, la regina era incinta del defunto marito. Il bambino è rimasto nel grembo materno per tre anni, in modo da consentire alla madre di completare l’impresa di conquista.
Tornata vittoriosa, diede alla luce il figlio Ojin, in seguito venerato come kami della guerra e protettore dei samurai, con il nome di Hachiman.
In alternativa, l’imperatrice Jingu viene identificata come Himiko, la regina sciamana del Giappone. Secondo documenti cinesi, l’imperatrice Himiko regnò su più di trenta stati, unificandoli e trasformandoli nell’odierno Giappone. Himiko era una guerriera e una sciamana in costante comunicazione con gli spiriti. Non si è mai sposata; suo fratello l’ha aiutata a governare.
L’imperatrice Jingu potrebbe essere lo spirito che ha ispirato le bellissime bambole Hina Daruma, che possono essere usate per rappresentarla su un altare. Le bambole Hina Daruma sono costruite analogamente alle bambole tumbler Daruma e si ritiene che forniscano buona fortuna a tutti, soprattutto ai bambini. Accarezzare la bambola la attiva e ti permette di ricevere le sue benedizioni. Hina Daruma è tipicamente accompagnata da una bella bambola principe.
L’imperatrice Jingu ha anche il dominio sulla divinazione. È considerata una Koyasuga, uno spirito che protegge la gravidanza, il parto e i bambini. Potrebbe essere richiesta la sua protezione anche per la fertilità femminile.
Le preghiere all’imperatrice Jingu vengono spesso fatte per invocare la vittoria, che sia in amore, affari, guerra o vita in generale. Inoltre, dona abbondanza e buona fortuna ai suoi devoti. Anche nell’aldilà resta una sciamana attiva, che mette in comunicazione i medium spirituali con gli spiriti.