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Lettura: Jorit: Gramsci rivive in un murale in un quartiere popolare di Firenze
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Jorit: Gramsci rivive in un murale in un quartiere popolare di Firenze

Elisa Pellegrini 5 anni fa Commenta! 7
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Jorit, a due anni di distanza dalla realizzazione di un murale raffigurante Nelson Mandela, torna a Firenze e realizza un grande ritratto di Antonio Gramsci al numero 25/22 di via Canova sulla facciata di un palazzo dell’edilizia popolare, messo a disposizione dal Comune di Firenze e da Casa Spa. L’opera misura 213 metri quadri di superficie.

“Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio… La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere”.

(da Lettere dal carcere di Antonio Gramsci)

Jorit
Ph marco borrelli

Questo è il punto di partenza di Jorit, che nella fase preliminare di realizzazione dell’opera, ha scritto questa frase con la bomboletta, sulla parete da affrescare. Grande voce del passato quella di Gramsci, in un momento storico in cui è fortemente necessario ricostruire salvaguardando tutti quei valori che una pandemia non può assolutamente spazzar via.

Jorit: il suo contributo per il progetto Odio gli indifferenti

Con la realizzazione di questo murale Jorit dà il suo contributo al progetto Odio gli indifferenti,  promossa dal Teatro Puccini che è stato sostenuto dall’Assessorato Sport, politiche giovanili, Città della notte, terzo settore, immigrazione, lotta alla solitudine del Comune di Firenze, il Quartiere 4 del Comune di Firenze e Casa spa. Fornitori ufficiali sono Ariete srl, CBF Impianti, Dante Maggesi srl, Euro Impianti, Fiorentina Costruzioni srl, Kelm Costruzioni, Minuto Gioacchino srl, Nuova Ergo Impianti. Si ringrazia per il sostegno Betti Rent e CAF srl.

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Odio gli indifferenti è il titolo di celebre articolo di Antonio Gramsci del 1917, pubblicato su La Città Futura. Egli si scagliava contro l’indifferentismo politico e il disimpegno:

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano”

Il significato profondo di questa idea di Gramsci, alla luce di questo tragico e crudele 2020, si traduce quindi nell’implementare il senso civico e una maggiore solidarietà dei cittadini, chiamati ad affrontare l’emergenza sanitaria con responsabilità e buon senso.

 “E’ ancora più rilevante valorizzare e rigenerare gli spazi abitativi di Firenze, dove i cittadini sono chiamati a restare per fronteggiare la pandemia. E con questa iniziativa artistica pertanto vogliamo far sentire la presenza di istituzioni, realtà culturali cittadine e artisti di fama internazionale tutti uniti nel trasmettere il messaggio di Gramsci contro l’indifferenza e per una comunità solidale, partecipativa, sensibile verso il disagio che tutti stiamo vivendo”.

Questo è quanto afferma Cosimo Guccione, assessore alle politiche giovanili. Un messaggio di speranza e bellezza non solo per il quartiere fiorentino, ma per il mondo intero, che attraverso i messaggi dei grandi della storia, deve ripristinare quei valori sommersi dagli eccessi: eccessi di immagini, bombardamento di informazione, pensiero che rischia costantemente di addormentarsi, chiusura in una “bolla” senza avere più la reale capacità di condivisione.

L’opera ha scatenato anche qualche polemica soprattutto da parte di Alessandro Draghi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia:

“Adesso tocca ad Antonio Gramsci. L’artista Jorit lo aveva annunciato e lo ha ottenuto. La Firenze di Nardella si sta riempiendo di enormi murales dal palese richiamo ideologico: un’iconografia che ricalca quella dei regimi totalitari, ma in assenza di coerenza e di coraggio. Commissionati dalle Istituzioni e pagati da noi, in questo caso 7.000 euro dati all’associazione Teatro Puccini, che ha proposto il progetto.

E così il murales tutto a un tratto appare su una parete di un edificio di Casa spa in via Canova; doveva essere in Piazzetta Sansepolcro ma poi per qualche motivo è stata cambiata la location. Sebbene sdoganata negli ultimi anni, la street art da molta opinione pubblica era considerata alla stregua del vandalismo e dell’imbrattamento dei graffiti, oggi ha assunto un’immagine diversa. Tuttavia, se può essere utile per coprire i muri di cemento dei sottopassi ferroviari o dei cavalcavia, rimane di dubbio gusto sui palazzi residenziali; siamo a Firenze non ad Harlem.

Altra cosa interessante da sottolineare, dato che la giunta fiorentina è molto attenta alle tematiche ambientali, è il perché non abbia scelto di far realizzare il murales in vernice ‘airlite’, la pittura che utilizza la luce per ridurre l’inquinamento dell’aria ed elimina batteri e muffe in modo naturale, senza l’utilizzo di sostanze chimiche, come viene fatto in molte città europee e del nord Italia.

Appreso poi che il Pd ha a cuore la riqualificazione artistica e culturale della città, proporremo al consiglio comunale qualche figura novecentesca da rappresentare nei prossimi murales, magari in linea con la storia fiorentina; perché non dedicare un’opera di street art proprio a D’Annunzio che ha convissuto con l’attrice Eleonora Duse per più di un decennio sulle colline di Settignano? Perché – conclude Draghi – la maggioranza a Palazzo Vecchio ha bocciato una mia mozione che chiedeva di dedicare un murales a Norma Cossetto sul muro esterno di Villa Basilewsky, a costo zero, in largo Martiri delle Foibe?”.

Al di là delle polemiche e strumentalizzazioni, noi di arte.icrewplay.com sosteniamo la bellezza, seguiamo Jorit e riteniamo Antonio Gramsci un intellettuale importante da studiare ed approfondire. Le voci del passato devono illuminare il nostro presente oscuro.

Concludiamo con una nota di colore. Jorit ha aggiunto al suo murale uno striscione in cui saluta Diego Armando Maradona, scomparso qualche giorno fa. “Hasta sempre Diego”!

Jorit

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