Quando pensiamo a Maurizio Cattelan, la prima cosa a cui pensiamo è ad una banana attaccata al muro con del nastro adesivo, oppure ad un gigantesco dito medio davanti alla Borsa di Piazza Affari a Milano, oppure all’opera La Nona Ora, che rappresenta papa Giovanni Paolo II abbattuto da un meteorite. Potremmo andare ancora avanti, ma perché non andare a vedere queste opere e tante altre in un museo o in una galleria?
L’occasione giusta si presenta quest’estate, a Milano, dove l’artista padovano presenta una personale dedicata al ciclo della vita. La mostra si terrà negli spazi del Pirelli HangarBicocca.
Cattelan torna a Milano per Breath Ghosts Blind
Dopo dieci anni di assenza dalla città meneghina, Maurizio Cattelan torna in grande stile con una mostra personale negli spazi delle Navate del Pirelli HangarBicocca. Cattelan ha sempre fatto parlare e riflettere le persone con le sue opere, più o meno irriverenti, come The Comedian conosciuta meglio come la Banana, oppure America, il water interamente in oro 18 carati.
Si potrebbero elencare tutte le opere di Maurizio Cattelan, ma non si finirebbe più. La personale è una vera e propria summa di tutta la trentennale produzione artistica, e che unirà opere già conosciute ad opere nuove ed inedite.
La personale di Cattelan, Breath Ghosts Blind a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí, sarà allestita dal 15 luglio 2021 al 20 febbraio 2022, e si tratta di un progetto espositivo site-specific pensato appositamente per gli spazi della sede museale milanese. Come spiegano gli organizzatori:
La mostra si sviluppa in una sequenza di atti distinti che affrontano temi e concetti esistenziali come la fragilità della vita, la memoria e il senso di perdita individuale e comunitario. L’inedito progetto site-specific metterà in discussione il sistema di valori attuale, tra riferimenti simbolici e immagini che appartengono all’immaginario collettivo.
La retrospettiva è nata con l’intento di mostrare il punto di vista dell’artista sul ciclo della vita, attraverso una sua rappresentazione simbolica. Cattelan affronta temi e concetti esistenziali come la fragilità della vita, la memoria ed il senso di perdita comunitario. L’inedito progetto espositivo metterà in discussione il sistema di valori attuale, tra riferimenti simbolici e immagini che fanno parte dell’immaginario collettivo.
Nel corso della sua carriera artistica, Cattelan è spesso stato considerato provocatorio e irriverente; le sue opere sottolineano i paradossi della società e riflettono su scenari politici e culturali. Nel concepire opere a partire da immagini che attingono a momenti, eventi storici, figure o simboli della società contemporanea, evocata talvolta nei suoi aspetti più traumatici e disturbanti, l’artista invita lo spettatore a cambiare punto di vista e a riconoscere la complessità e l’ambiguità del reale.
In occasione della personale sarà pubblicato un volume, realizzato con Marsilio Editori, che include contributi critici di Francesco Bonami e Nancy Spector sulla pratica di Maurizio Cattelan insieme a una conversazione tra l’artista e i curatori, oltre a una ricca documentazione fotografica delle opere installate, riflessioni sui temi affrontati in mostra attraverso lo sguardo di filosofi, teologi e scrittori, tra cui Arnon Grunberg, Andrea Pinotti e Timothy Verdon.
Per tutte le informazioni sulla mostra, potete accedere direttamente al sito della Fondazione Pirelli HangarBicocca attraverso il seguente link.
Cattelan e l’arte irriverente
Milano è la città che ha ospitato il genio artistico di Maurizio Cattelan. Resteranno memorabili nella storia delle installazioni le sue gigantesche e toccanti opere. Nel 2004, abbiamo visto Untitled (2004), opera che vede tre bambini impiccati al più importante albero di Milano, in Piazza XXIV Maggio.
In Piazza Affari, dal 2010, è presente un gigantesco dito medio, L.O.V.E. Libertà, Odio, Vendetta, Eternità. Il dito è l’unico rimasto integro di una mano intenta nel saluto romano, mentre le altre dita sembrano siano erose dal tempo. Il luogo scelto, proprio davanti la Borsa di Milano non è casuale, ma ha un duplice significato. Il dito è sia una critica al sostrato dell’edificio, sia un gesto irriverente verso ciò che oggi rappresenta: il mondo della finanza, visto come apolide, globalista e metafora di un nuovo fascismo.
L’unghia del Dito, quest’anno, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, è stata dipinta di rosa da Ivan Tresoldi, che ha trasformato l’opera in L.OV.E. assai. Il colore designato è il rosa, una scelta non casuale che richiama il simbolo utilizzato dall’associazione femminista NUDM – NON UNA DI MENO a cui l’opera è dedicata, assieme a SMS – Spazio di Mutuo Soccorso, il centro sociale di piazza Stuparich.
Nel 2016, invece, è stata realizzata la retrospettiva al Guggenheim di New York con il water in oro 18 carati, opera provocatoriamente intitolata ‘America’, seguita nel 2019 dall’esposizione alla Blenheim Art Foundation a Woodstock nel Regno Unito, che fece scalpore proprio per il furto del prezioso water.
Sempre nel 2019 la partecipazione all’ Art Basel Miami Beach con The Comedian, opera realizzata attaccando un banana al muro con il nastro adesivo. In quest’ultimo caso si trattava di un’autocitazione da un’altra controversa installazione del 1999 nella quale aveva letteralmente appiccicato al muro, sempre con un nastro adesivo argento, il gallerista Massimo De Carlo, trasformato così in opera vivente (e l’esperimento fece molto parlare anche perché alla fine della giornata per il gallerista fu necessario il ricovero in ospedale).