Il Terzo Paradiso cresce tra i sentieri secolari del parco della Reggia. Dentro la Gran Galleria, invece, ci si specchia nell’Eternità. Due nuove opere firmate Michelangelo Pistoletto inaugurano oggi, 26 giugno 2025, un nuovo capitolo del dialogo tra arte contemporanea e patrimonio storico, sotto il segno dell’Arte Povera e di una visione etica del futuro.
Un doppio intervento site-specific tra bosco e galleria
Con il suo consueto approccio fatto di materiali semplici, simboli potenti e un pensiero sempre più vicino alla sostenibilità e alla responsabilità collettiva, Pistoletto torna a Caserta per lasciare un segno tangibile nel cuore della Reggia.
Nel Bosco vecchio, prende forma una nuova versione del Terzo Paradiso, lunga ben 25 metri. Non una semplice scultura, ma un organismo integrato con l’ambiente: oltre cinquanta blocchi lapidei e quindici tronchi d’albero, tutti recuperati all’interno dello stesso parco, danno vita al celebre simbolo trinamico — un’invenzione dell’artista che unisce due cerchi (natura e artificio) in un terzo, centrale, simbolo di rigenerazione e equilibrio.
Dentro il palazzo, invece, la scena è per Mirror of Eternity, installazione immersiva e sorprendente, che sfrutta l’intelligenza artificiale per generare immagini-ritratto a partire da due volti umani. Il risultato? Una figura nuova, simbolicamente eterna, che rappresenta l’idea di una “seconda nascita”: la memoria dell’umanità non più solo biologica, ma condivisa e trasformata in opera.
“Metawork”: la mostra che racconta 60 anni di visioni

Le due nuove installazioni si inseriscono all’interno della mostra “Metawork – Michelangelo Pistoletto alla Reggia di Caserta”, un percorso espositivo ampio, che ha già attratto visitatori da tutta Italia e che rimarrà eccezionalmente aperto fino al 1° settembre 2025.
Curata con il supporto della Fondazione Pistoletto e Galleria Continua, la mostra è prodotta da Opera Laboratori e dal Museo Reggia di Caserta, e accompagna il visitatore lungo una narrazione visiva e concettuale che attraversa sei decenni di ricerca.
Insieme al nuovo Terzo Paradiso e a Mirror of Eternity, il pubblico può ammirare oltre sessanta opere, tra cui i noti Love Difference, Divisione Moltiplicazione – Terzo Paradiso, e il monumentale Labirinto, uno dei lavori-manifesto dell’Arte Povera.
Un’arte che non smette di interrogare il presente
Cosa può fare l’arte in un’epoca di crisi ecologica, accelerazione tecnologica e frammentazione sociale? Per Michelangelo Pistoletto, la risposta passa da una rifondazione simbolica, un invito a ridefinire la nostra relazione con il mondo. Ecco perché le due opere appena inaugurate alla Reggia non sono pensate come semplici oggetti da contemplare, ma come dispositivi culturali e partecipativi.
Lo dimostrano le attività collaterali pensate per famiglie, studenti e curiosi: laboratori creativi, visite guidate e workshop coinvolgeranno i visitatori nella creazione di piccoli Terzi Paradisi, costruiti con materiali naturali e di recupero. Un gesto semplice, quasi ludico, ma profondamente educativo, in linea con la visione del maestro biellese: l’arte come atto collettivo, trasformativo, civile.
Perché Pistoletto, ancora oggi, parla al nostro tempo
A quasi 92 anni, Michelangelo Pistoletto continua a reinventarsi, rimanendo fedele a una poetica che non ha mai smesso di evolversi. Le due opere di Caserta non sono il “bis” di una carriera monumentale, ma piuttosto un nuovo inizio, in dialogo con la natura, con la memoria e con le nuove tecnologie.
In un mondo che corre verso l’ipertecnologico, lui ci ricorda che non possiamo perdere il contatto con la materia, con il gesto, con il simbolo. Il Terzo Paradiso si fa sentiero. Lo specchio dell’eternità, invece, ci invita a riflettere — letteralmente — su chi siamo e chi potremmo essere.
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