Quadro rubato a Stresa: una storia incredibile di arte perduta e finalmente ritrovata. Sono passati più di quindici anni dal furto che ha sconvolto la comunità di Stresa, e oggi, dopo lunghe e complesse indagini, il dipinto seicentesco “La Presentazione di Maria al Tempio” torna finalmente a casa.
Ti sei mai chiesto che fine facciano le opere d’arte rubate? A volte sembrano svanire nel nulla, inghiottite da un mercato clandestino inaccessibile e spietato. Eppure, qualche volta, il destino riserva sorprese inaspettate, come è successo in questo caso.
Il quadro, di autore ignoto e dalle dimensioni imponenti (oltre due metri di altezza), fu sottratto nella notte dell’8 maggio 2009 dalla chiesa di Passera, una piccola frazione di Stresa, nel Verbano-Cusio-Ossola. Dopo anni di silenzio, la svolta è arrivata nel dicembre 2023, quando un carabiniere di Cagliari ha individuato un’opera sospetta sul catalogo online della casa d’aste tedesca Hampel, in vendita a 30mila euro.
Un’indagine complessa e tenace
Dietro il ritrovamento c’è un lavoro investigativo certosino, coordinato dal pm di Verbania Gianluca Periani e condotto dai carabinieri dei nuclei tutela patrimonio culturale di Torino, Cagliari e Genova, insieme alla sezione di polizia giudiziaria della procura di Verbania. È stato proprio il monitoraggio costante delle aste online a portare alla scoperta del quadro rubato.
L’opera era stata sottoposta a un restauro e aveva cambiato proprietario diverse volte nel corso degli anni, facendo perdere ogni traccia delle sue origini. Tuttavia, grazie alle fotografie salvate nel database dei beni culturali trafugati, è stato possibile risalire alla provenienza del dipinto e bloccarne la vendita prima che finisse nuovamente in mani sconosciute.

La cerimonia e la restituzione alla comunità
Oggi il quadro è stato ufficialmente riconsegnato alla diocesi di Novara durante una cerimonia a Verbania, tra la commozione e la gratitudine dei presenti. Monsignor Fausto Cossalter, vicario generale della diocesi, ha espresso un sincero ringraziamento alle forze dell’ordine per aver riportato alla comunità un pezzo di vita e di storia locale.
Il parroco di Stresa, don Gian Luca Villa, ha ricordato come l’opera fosse stata donata dalla famiglia Borromeo e come tra le figure ritratte vi sia anche la contessa Isabella d’Adda, moglie di Carlo III Borromeo. Un ritorno simbolico e prezioso, che riporta al suo luogo d’origine un’opera tanto amata.
L’ultima tappa: chi c’è dietro il furto?
Resta ancora un enigma da risolvere: la posizione dell’ultimo possessore, un uomo di 66 anni originario della provincia di Roma, è al vaglio degli inquirenti. La catena di passaggi dell’opera non è ancora del tutto ricostruita e resta da chiarire come il quadro sia finito sul mercato tedesco.
La vicenda del quadro rubato a Stresa ci ricorda quanto sia complesso e delicato il recupero del patrimonio artistico sottratto. E tu, cosa ne pensi di questa storia? Pensi che riusciranno a risalire a tutti i responsabili del furto?
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