Valentino rossi
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Valentino Rossi: quell’addio che proprio non ci va giù

Il Dottore si ritira dopo 25 anni di carriera e 9 mondiali: che sia solo un arrivederci?

L’arte può avere tante forme, mille sfaccettature e innumerevoli modi per essere espressa e quando un essere umano, con forza, tenacia e passione, riesce a creare qualcosa di unico, che sia un quadro, una scultura o un percorso di vita, può definirsi un artista.

Il 16 febbraio 1979, nasce ad Urbino l’artista del motociclismo per eccellenza, il suo nome ĆØ Valentino Rossi, cresce a Tavullia, il suo numero ĆØ il 46 ed ĆØ l’unico pilota nella storia delĀ motomondialeĀ ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti:Ā 125,Ā 250,Ā 500 eĀ MotoGP.

 

Valentino vive fin dal suo primo anno di vita a contatto con i motori:

ā€œAndavamo sul piazzale dellaĀ Berloni, legavo con una corda la sua macchinina dietro al mio motorino e lo trainavo mentre faceva i traversi e il controsterzo. Forse non aveva manco due anni, me lo ricordo perchĆ© a due anni e mezzo ha avuto in regalo un motorino con le rotelle. Che ha tolto quasi subito.ā€

Racconta il padre Graziano Rossi, a sua volta pilota motociclistico.

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Nel corso della sua carriera professionistica, lo abbiamo sempre visto correre con il numero 46, anche nelle annate in cui ha avuto la possibilitĆ  di sfoggiare l’1Ā di campione in carica, perchĆØ questo era il numero precedentemente utilizzato nelĀ motomondialeĀ sia dal padre, sia successivamente da un pilota giapponese di cui era molto appassionato,Ā Norifumi Abe; da quest’ultimo Rossi trae inoltre spunto per il suo primo soprannome agli esordi inĀ classe 125,Ā Rossifumi,Ā cui seguì ValentinikĀ con il passaggio inĀ classe 250Ā e infineĀ The DoctorĀ dopo il primo titolo conseguito nellaĀ classe regina.

L’addio di valentino rossi

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Dopo 25 anni di carriera e 9 mondiali, dopo averci fatto sognare ed emozionare, piangere di gioia e di orgoglio, pochi giorni fa l’annuncio che mai ci saremmo aspettati, ĆØ arrivato dal pilota 42enne durante una conferenza stampa in vista delĀ GP di Stiria, in Austria:

Ā 

ā€œHo deciso di fermarmi a fine stagione, ĆØ dura prendere questa decisione, avrei voluto correre per altri 25 anni ma ĆØ arrivato il momento di dire basta. Purtroppo, quindi, questa sarĆ  l’ultima metĆ  stagione come pilota MotoGP “

Poi ha aggiunto:

“Credo che negli sport i risultati facciano la differenza. Penso che sia la strada giusta. E’ stata difficile perchĆ© avrei l’opportunitĆ  di gareggiare nel mio team assieme a mio fratello, mi sarebbe piaciuto ma va bene cosƬ. Abbiamo ancora metĆ  stagione, credo sarĆ  più difficile quando si arriverĆ  all’ultima gara,Ā non posso lamentarmi della mia carriera. Dall’anno prossimo la mia vita cambierĆ .

Non correrò con la moto, una cosa che ho fatto più o meno per gli ultimi 30 anni, ĆØ stato molto, molto bello”.

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Ventisei anni di carriera, 423 gare disputate (di cui 115 vinte), 235 podi e 9 titoli mondiali, Valentino Rossi si ĆØ distinto negli anni anche per la sua inconfondibile parlata romagnola, i suoi look stravaganti fuori e dentro la pista, il suo modo schietto, sincero e simpaticamente irriverente di esprimere opinioni, critiche e pensieri.

Ma non solo… famosi i suoi momenti di “solitudine” in ginocchio davanti le due ruote, in rigorosa preghiera, come anche i suoi caschi, colorati, sgargianti, strepitosi.

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I messaggi a Valentino Rossi

Questa notizia, che era comunque nell’aria da qualche tempo, ha generato una vera e propria ondata di commenti affettuosi; sia dal mondo del motociclismo che dello spettacolo in genere:

ā€œInnanzitutto devo dire ai miei fan che ho dato tutto per tanto tanto tempo. Ho sempre cercato di dare il massimo per restare al top. ƈ stato un lungo viaggio insieme. Penso che ci siamo divertitiā€.

 

Uno dei primi post arriva dal Roker di Zocca con cui Valentino condivide non solo cognome: sono l’uno fan dell’alto da sempre.

 

ā€œValentino ha vinto, stravinto e vinto ancora. Ha vinto anche oggi, prendendo una decisione molto difficile. ƈ un campione che chiude un’epoca: l’epoca di Valentino Rossi.

Divenimmo amici nel ’96, lui aveva giĆ  iniziato a vincere mondiali… nelle 125, avrĆ  avuto sƬ e no 16 anni. Con lui in pista era sempre uno spettacolo guardare la gara. Il circuito adesso metterĆ  alla prova i giovani che cresceranno con lui… c’è una nuova avventura che lo aspettaā€.

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Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, a suffragare la tesi iniziale scrive:

ā€œMi ĆØ sempre stato simpatico Valentino Rossi: irriverente, imprevedibile, passionale. Nel 2015, nella gara di Sepang, quando ci fu il ā€œduelloā€ con Marquez, presi le sue difese dichiarando: ā€œValentino Rossi ha studiato la regola sgarbiana: se mi provochi, ti scateno la guerra nucleare. Valentino Rossi ĆØ come Tiziano o Caravaggioā€.

Oggi saluto il grande campione che lascia il motociclismo. Forse.ā€

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Guido Meda, giornalista sportivo che lo ha sempre seguito, sostenuto e commentato sin dall’inizio, non facendo mai mistero della sua simpatia per quel vulcano dalla parlata romagnola:

ā€œTutto porterebbe proprio a pensare che questa conferenza straordinaria convocata oggi alle 16:15 sia per comunicare la sua decisione sul futuro. Poi magari parla del suo neo-nascituro team di MotoGP. Di sicuro c’ĆØ che lo aspetta la seconda metĆ  della stagione in pista. PerchĆ© l’impegno preso l’ha sempre portato a termine. Su quello che farĆ  o non farĆ  nel 2022 ce lo dirĆ  lui.

Qualunque cosa dica sarĆ  bene prepararsi a dargli una montagna di rispetto, per ciò che ĆØ stato e che ĆØ, per lo sport, per l’Italia nel mondo e per il motociclismo. E per quello che ha seminato con i suoi ragazzi per il futuro.ā€

Durante la sua carriera, Valentino, ha conosciuto ed affrontato piloti fortissimi, che con il tempo sono divenuti suoi grandi amici, come Morbidelli

 

“L’amicizia che ho con Vale ĆØ qualcosa che va oltre la pista”.Ā 

 

o acerrimi ā€œnemiciā€ dentro e fuori la pista, come Marquez o Max Biaggi

 

“Biaggi mi buttò a terra a 200 all’ora: fu un tentato omicidio”

 

che ha comunque speso bellissime parole per lui:

 

Max Biaggi

ā€œoggi credo sia giusto condividere con voi il mio pensiero sul ritiro di Valentino.
So che oggi per lui ĆØ stato un momento difficile, perchĆ© purtroppo l’ho giĆ  vissuto qualche anno fa. Uno sportivo non vorrebbe mai vivere il giorno del ritiro e la storia dello sport ĆØ piena di esempi di questo tipo. Anch’io mi sono tormentato molto, prima di scegliere di smettere di correre, ma poi mi ĆØ venuto naturale decidere.
Valentino ed io abbiamo animato una delle rivalità più belle del motociclismo, senza mai fingere di essere amici.

Semplicemente eravamo due acerrimi rivali, che lottavano per raggiungere lo stesso obiettivo. Credo per questo che fosse naturalmente impossibile essere amici.
Quando sei un vincente non accetti di arrivare secondo e quando succede prepari subito la prossima battaglia per primeggiare.
Personalmente ho molta nostalgia di quei momenti!
Ragazzi capisco che per voi che mi seguite da una vita possa essere destabilizzante sentire queste parole, ma credetemi nel corso della vita i punti di vista cambiano.
Oggi sono padre, vado in moto per divertimento, vedo correre dei ragazzi nel mio team e quando penso alle scaramucce tra me e Vale ho nostalgia e mi sento felice di aver vissuto quei momenti con quella profonda intensitĆ !
Voglio augurare una Buona Vita ad un mio Grande Avversario con il pensiero che magari un giorno potremo trovarci insieme a sorridere nel ricordo di quei momenti per bere un bicchiere e farci una risata.ā€

 

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Fra tutti gli attestati e le parole di stima non poteva certo mancare la più attesa, sentita e affettuosa, quella di Paolo Simoncelli, il papĆ  di Marco e credo non ci sia bisogno di aggiungere altro…

 

ā€œQuesto ĆØ il ciclo della vita, una storia in cui passiamo tutti per un motivo o per l’altro. Per me ha fatto bene, più di quello che ha dato non poteva dare. Credo che Vale abbia fatto conoscere il motociclismo nel mondo, perchĆ© tu in qualunque posto del mondo che vai, chiedi alla vecchietta e lei parla di Valentino Rossi. Quindi ha dato tantissimo al motociclismo, poi il fatto che si sono combaciati quando ĆØ arrivato lui nel 95/96 c’ĆØ stato anche l’avvento della Dorna e chiaramente tutto ha contribuito, ĆØ stato spettacolare, e questi oggi sono i frutti.

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Da parte mia ho in mente, a parte che ci siamo frequentati quando Marco era ancora con noi, la gara del Sudafrica per me è stata una cosa che ancora mi entusiasma quando ci penso. Fantastica! Ecco, Vale per me è quella gara lì. Poi mi ricordo benissimo nel 1996 quando noi abbiamo iniziato con le minimoto, quando correva Vale in 125 tutti ci si fermava per guardare Vale in televisione.

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Non si può dimenticare queste cose, poi tutto quello che ĆØ successo dopo, l’amicizia che era nata fra lui e Marco. Gli dico di non rattristarsi troppo, questa ĆØ la vita, ha avuto tanto ha dato tanto, prima o poi sarebbe dovuto arrivare. Per me ha fatto bene e grazie di tuttoā€.

 

La vita di Valentino Rossi

Valentino ci ha abituato a tutto, cadute e rimonte, in pista e fuori, fra Tavullia e l’Universo intero:

ā€œIo sono cresciuto con Graziano che ha fatto un grande lavoro, come babbo, a insegnarmi quello in cui era bravo lui però ĆØ stato ancora più bravo a non mettermi mai pressione. Il Ā«GraziaĀ», il babbo corridore, il Ā«guru del traversoĀ», che da giovane girava con una gallina al guinzaglio per scommessa e divertimento, e che quando ero piccolo invece di portarmi ai giardinetti mi legava dietro un motorino con la macchinina di plastica nella zona industriale, a far le derapate.

La mamma, che ha fatto di tutto per non farmi correre, poi si ĆØ rassegnata ed ĆØ diventata tifosa…

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Con gli amici siamo stati sempre scooter-dipendenti, avere una strada come la Panoramica a pochi chilometri da casa ĆØ il massimo, ĆØ come avere un piccolo Nurburgring dove puoi fare i test. Andavamo a bere, a ballare, però il momento del viaggio era il più divertente. PerchĆ© siamo cresciuti in una terra dove la moto tocca il cuore di tuttiā€.

ā€œD’inverno, per ripararsi dal freddo, c’erano le sfide in Ape Piaggio, con Uccio, l’amico di una vita, come quella volta mitica che eravamo andati al bowling a Riccione con altri due nostri amici storici dell’asilo, Caroni e Pirro, facendo a sportellate, tamponandoci. Ci ha inseguito la polizia, ci hanno fermati: “ragazzi, ma che cazzo fate?ā€Ā».

Ape confiscata, ritorno a piedi da Riccione: Ho cercato di non farlo sapere a Graziano, lui l’ha scoperto e mi ha dato un calcio nel culo davanti al Comune di Tavulliaā€.

Una passione per i motori in genere quella di Valentino, non solo per le due ruote:

ā€œSognavo di diventare un pilota di Formula 1, mi piacevano più le macchine, ma l’automobilismo ĆØ uno sport per ricchi, e non ĆØ che noi avevamo molti soldiā€.

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La strada giusta invece, a quanto sembra, era proprio quella del motociclismo, ma non sembra sia stato chiaro sin da subito:

 

ā€œPrima gara, a Magione, sono uscito dai box nel primo turno di prove libere, ho fatto la curva a destra e sono caduto. Altri tre giri, e mi sono risteso dall’altra. Graziano ai box mi ha guardato e mi ha detto, “siamo sicuri che sia stata una buona idea?”.

Pensate se non ci avesse più provato. Invece: nel ’95 il terzo posto nell’Europeo, classe 125, l’anno dopo il debutto nel Mondiale. Il primo podio a Zeltweg, la prima vittoria a Brno. A fine anno l’Aprilia gli offre una moto ufficiale per passare alla 250, ma a Carlo Pernat Vale risponde secco:

 

ā€œMi vuoi far andare in 250 senza vincere il Mondiale, ma sei matto! Io rimango in 125. PerchĆ© i piloti campioni del mondo e i piloti non campioni del mondo sono due categorie totalmente differenti, c’ĆØ una linea profondissima nel mezzoā€.

Ma Valentino ĆØ testardo, caparbio e soprattutto ci sa fare e quella linea la passa nel ’97; da lƬ i Mondiali iniziano a piovere: nel ’99 in 250, nel 2001 con le 500, nel 2002 e 2003 con la Honda in Moto Gp

ā€œmoto fantastiche, se non l’avessi vinto nella mia carriera ci sarebbe stata una casella vuotaā€.

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Arrivano anche i momenti bui, nel 2007

 

ā€œNella cosa delle tasse non credo di aver sbagliato, alla fine ho pagato quello dovevo pagare. E nessuno mi ha fatto sconti perchĆ© mi chiamo Valentino Rossiā€.

 

Nel 2008 però The Doctor ritorna e il sorpasso al Ā«cavatappiĀ» contro Stoner, diventa il simbolo della sua rinascita: Il 28 settembre 2008, a Motegi, il Dottore si laurea campione del mondo per l’ottava volta in carriera e nel 2009 conquista il nono titolo.

Nonostante la commozione e la profonda nostalgia che come abbiamo visto tutti hanno dimostrato, durante la conferenza stampa, come sempre ĆØ successo nei suoi 26 anni di carriera e prime delle innumerevoli battaglie in pista, ĆØ stato proprioĀ Valentino Rossi.

valentino rossi

Si è presentato sereno, in pace con sé stesso, capace di comunicare forse la cosa più difficile per un atleta con una leggerezza che solo i grandi hanno.

 

ā€œSmetto di correreā€

 

senza fronzoli, senza darsi quella importanza che nei fatti ha ricoperto nella sua carriera. È ovvio che non è stato facile dire basta e che lo sarà ancora meno quando a marzo ripartirà il mondiale senza di lui, ma Valentino Rossi, anche nel giorno del suo addio alle corse, ha dimostrato una semplicità e un carisma che in pochi hanno avuto nella storia dello sport, qualità che mancheranno terribilmente nel motomondiale.

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C’è chi dice, o forse sperava, che Valentino avrebbe potuto continuare a gareggiare; certo, la classe non gli manca e l’esperienza lo avrebbe aiutato a compensare quel gap che avrebbe potuto patire a causa dell’etĆ .

ā€œCi ho pensato, avrei potuto correre con il mio Team VR46 lo avrei fatto con mio fratello e mi sarebbe piaciuto tanto, ma va bene cosƬ. Ho preso la mia decisione e di certo non posso lamentarmi della mia carrieraā€.

Una carriera che lo ha accompagnato nella crescita, da ragazzino prodigio a uomo, insieme a tantissimi tifosi che lo hanno sostenuto da tutte le parti del mondo.

ā€œĆˆ stato un lungo viaggio insieme, molte persone che oggi tifano per me non erano nemmeno nate quando io ero giĆ  in pista. Il loro supporto mi rende orgoglioso, penso che ci siamo divertiti molto insiemeā€.

Un altro spiraglio però Vale lo lascia aperto

ā€œAdoro correre con leĀ auto, forse solo un pizzico meno che con le moto, ma ĆØ ancora un processo in corso. Vedremo. In fondo mi sento un pilota in moto e un pilota in auto. Penso che correrò comunqueā€.

Che non sia un addio ma un arrivederci quindi?

Un Artista nel suo campo, un personaggio, un campione. Sei d'accordo?

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