Il 6 maggio 1937 è una data impressa nella storia per uno dei disastri aerei più scioccanti del XX secolo: l’esplosione del dirigibile Hindenburg. Durante l’atterraggio alla base navale di Lakehurst, nel New Jersey (Stati Uniti), il gigantesco dirigibile tedesco LZ 129 Hindenburg prese fuoco e si schiantò, causando 35 vittime tra i 97 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo, oltre a un operaio a terra.

Un colosso del cielo
Costruito dalla compagnia tedesca Zeppelin, l’Hindenburg era lungo 245 metri, più di tre volte un Boeing 747. Alimentato da idrogeno, gas altamente infiammabile, era stato pensato per offrire viaggi transatlantici di lusso tra Europa e America.
Al suo interno ospitava cabine private, sale da pranzo, aree relax e persino un pianoforte in alluminio per ridurre il peso. Il volo tragico era il primo della stagione 1937, con partenza da Francoforte e destinazione New York.
Cosa accadde il 6 maggio
Poco prima delle 19:25 ora locale, l’Hindenburg si apprestava a compiere l’atterraggio finale. All’improvviso, un’esplosione devastante squarciò la parte posteriore del dirigibile, che si incendiò in pochi secondi davanti a giornalisti e cineoperatori. Le immagini delle fiamme che inghiottivano il gigante d’aria fecero rapidamente il giro del mondo.
Celebre divenne la testimonianza radiofonica di Herbert Morrison, cronista della NBC, che gridò tra le lacrime “Oh, the humanity!” mentre descriveva la scena in diretta.
Le possibili cause del disastro dell’Hindenburg
Le cause ufficiali dell’esplosione non sono mai state chiarite con certezza. Le ipotesi principali includono:
- Scintilla elettrostatica durante l’atterraggio che accese l’idrogeno;
- Sabotaggio, mai confermato;
- Errore di progettazione o danni strutturali.
Tuttavia, la teoria della scarica elettrostatica combinata con una perdita di idrogeno è quella più accreditata dagli esperti moderni.
La fine dell’era dei dirigibili
Il disastro dell’Hindenburg segnò la fine dell’epoca dei dirigibili passeggeri. Fino ad allora considerati mezzi lussuosi e sicuri per le tratte intercontinentali, furono abbandonati in favore dei velivoli ad ala fissa e dei voli commerciali aerei, considerati più efficienti e, col tempo, più sicuri.
Un simbolo tragico della modernità
Oltre alla sua portata storica e tecnologica, il disastro dell’Hindenburg è anche diventato un simbolo della vulnerabilità del progresso umano. La sua immagine resta una delle più iconiche del Novecento e continua a suscitare emozione e riflessione ancora oggi.