Dal 9 al 18 dicembre al Teatro Arcobaleno di Roma va in scena la celebre tragedia di Euripide, Ifigenia in Aulide, versione italiana di Fabrizio Sinisi, regia di Alessandro Machìa. Il protagonista è Andrea Tidona che interpreta il ruolo di Agamennone, Alessandra Fallucchi nel ruolo di Clitemnestra, Paolo Lorimer nel ruolo di Menelao, Roberto Turchetta nel ruolo di Achille e Carolina Vecchia nel ruolo di Ifigenia.
Una delle più note interpretazioni di Andrea Tidona è quella del Giudice Falcone nella serie TV Mediaset Il capo dei capi. Ha inoltre vinto un nastro d’argento nel 2004 per il film La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana.
Ifigenia in Aulide: note di regia
Ifigenia in Aulide fu l’ultima tragedia euripidea, che fu rappresentata postuma nel 399 a.C.. quando la polis greca stava conoscendo la sua crisi che avrebbe poi portato alla disfatta di Atene contro Sparta.
Il sacrificio di Ifigenia, in realtà solo apparente, poiché la ragazza verrà salvata dalla dea Artemide che metterà al suo posto una cerva, viene inserito all’interno di un mondo la cui dimensione mitica è attraversata da una profonda crisi e gli eroi sono ormai lontani dai modelli dell‘Iliade di Omero e da quelli di Eschilo.
Appare pertanto emblematica la battuta di Achille che dice a Clitemnestra: «Ti sono apparso come un dio e non lo ero. Ma lo diventerò».
Euripide svuota la figura di Achille della dimensione eroica che gli attribuì Omero e lo trasforma in un personaggio comico che insegue in modo vano l’antica grandezza. Inoltre egli abbandona le armi e come un sofista utilizza gli strumenti del dialogo e della persuasione.
Agamennone non vive solo l’inconciliabilità tra l’essere re e l’essere padre, ma vive anche la contraddizione tra l’ambizione e l’incapacità di agire. Euripide rivela ancora una volta la sua modernità nell’introdurre quelli che saranno i dubbi dell’eroe della storia moderna, come saranno ad esempio gli shakespeariani Amleto o Macbeth.
La stessa attrice che interpreta Ifigenia avrà il compito di raccontare nei panni di una straniera velata e deus ex machina di Artemide, la sostituzione della ragazza con una cerva, mentre nella tragedia originale tale compito spettava a un messaggero.
Una volta compiuto il presunto sacrificio, il regista effettua uno slittamento dalla tragedia al dramma borghese, ponendo l’uno di fronte all’altro la coppia formata da Agamennone e Clitemnestrae, spogliandoli così degli abiti tragici.
Ifigenia accetta con coraggio il suo destino, assumendo non tanto un’ottica maschile, quanto la veste di arbitra della sua vita e della sua morte.
Se ami la tragedia greca, non puoi perdere quest’opera di Euripide che ti darà l’occasione di vedere dal vivo Andrea Tidona, volto noto del piccolo e del grande schermo.
Per prenotazioni e informazioni vai sul sito del Teatro Arcobaleno