“Roma stupenda e misera città“, così scriveva Pasolini vivendo fortemente i contrasti della capitale.
Il racconto del rapporto fra l’Acea, prima azienda municipalizzata e Roma, il museo a cielo aperto, bella, orgogliosa, ma fragile perché da sempre dilaniata dalle contingenze storiche.
È appunto una storia di contaminazioni tra nuovo e antico, tra uomo e ambiente, tra energie umane ed energie delle macchine.
Un racconto che ha lasciato testimonianze tangibili e si dipana tra le sale della Centrale Montemartini ex sede dell’Acea.
Divenuto il secondo polo museale dei Musei capitolini nel 1996, l’edificio, testimone della lotta uomo-macchina, nonché del passaggio da un’economia rurale a un’economia industriale rappresenta la cornice ideale di questa mostra.
All’esposizione hanno contribuito mettendo a disposizione foto, documenti, filmati mostrati al pubblico nelle varie sale, l’Archivio centrale dello Stato, l’Archivio storico capitolino, l’Archivio della Presidenza della Repubblica, l’Archivio Acea, l’Archivio RAI, l’Archivio dell’istituto Luce.
Fu il referendum del 1909 fortemente voluto dall’allora sindaco Ernesto Nathan a decretare il processo di municipalizzazione dell’azienda, accompagnato anche da Montemartini. Uomini molto preparati in campo economico e che avevano conosciuto le idee di Mazzini, nonché i vari processi di industrializzazione nelle varie città europee. Roma da poco promossa capitale del Regno d’Italia nel 1870 aveva avuto un notevole incremento demografico dovuto alle migrazioni provenienti dalle altre regioni d’Italia. Gli impianti dovevano adattarsi alla complessa struttura della città e soddisfare le esigenze di una popolazione variegata. Un’ azienda che dovette adeguarsi alle due guerre e alla nascita delle nuove borgate e all’espansione della popolazione fuori dalle mura nel secondo dopoguerra come possiamo osservare nelle foto di archivio. Attraverso gli oggetti e i modelli dei lampioni possiamo osservare come L’Acea abbia cercato negli anni di conciliare funzionalità e bellezza. Importante il suo contributo nella creazione dei primi negozi di elettrodomestici, nonché di nuovi posti di lavoro dal 1929, anno della grande crisi. A un atteggiamento propositivo, corrispondeva un altro volto a sensibilizzare i fruitori al risparmio energetico, come si evince dai filmati. Attraverso i documenti possiamo verificare la determinazione nel trattenere la forza lavoro durante i periodi bellici, come testimoniano le richieste di esonero dagli obblighi militari per i suoi dipendenti. Molto forte e attiva nella richiesta di un rimborso dei danni di guerra allo Stato. L’ultimo piano della centrale Montemartini chiude l’esposizione all’insegna della bellezza. Foto e video dei monumenti di Roma, documenti relativi ai principali eventi della capitale ci mostrano un’azienda rivolta a un futuro di rivalorizzazione del patrimonio artistico e culturale e di un’economia sostenibile per l’ambiente attraverso l’aumento dell’illuminazione a LED.
Una mostra che si rivela un ottimo spunto di riflessione sulle interazioni tra paesaggio naturale e paesaggio antropico.