I castelli, luoghi di miti e di leggende. Vere o inventate che siano, da sempre suscitano curiosità per le storie che le loro mura raccontano, storie che, molto spesso, hanno a che fare con fantasmi e strane presenze.
Il castello di Sorci è una piccola fortezza che si trova ad Anghiari, in provincia di Arezzo e proprio come nelle migliori tradizione, è un luogo ricco di storia e di suggestioni.
Tra il 1234 ed il 1650 fu residenza estiva dell’influente casata ghibellina Tarlati di Pietramala e in particolare fu abitato del famoso condottiero Baldaccio Bruni – detto Baldaccio di Anghiari – con la moglie Annalena Malatesta, donna di superba bellezza.
Chi era Baldaccio di Anghiari?
Nelle sue Storie Fiorentine (6°, VI), così il Machiavelli lo definisce:
“uomo di guerra eccellentissimo, perché in quelli tempi non era alcuno in Italia che di virtù di corpo e d’animo lo superasse; ed aveva intra le fanterie perché di quelle sempre era stato capo, tanta reputazione che ogni uomo estimava con quello in ogni impresa e a ogni sua volontà converrebbono”.
Baldaccio, non era quindi uno stinco di santo, ma era considerato un ottimo soldato, seppur non sempre fedelissimo alla causa.
Figlio di Piero di Vagnone Bruni, Baldaccio nacque a Ranco, presso Anghiari intorno al 1400. A vent’anni già si distingueva per la sua poderosa banda di armati con la quale compiva rapine e saccheggi. Condannato a morte due volte, nel 1420 e nel 1425, riuscì sempre a sfuggire alla cattura.
Quando era capitano generale delle fanterie dello stato fiorentino, Baldaccio denunciò Bartolomeo Orlandini per aver abbandonato il castello di Marradi davanti alle truppe del Piccinino. Diventato Gonfaloniere di Giustizia, l’Orlandini si vendicò dell’affronto subìto con una spietatezza che fa rabbrividire.
Il 6 settembre 1441, convocò Baldaccio a Palazzo Vecchio e lo fece uccidere a tradimento.
“Fu assalito e ferito e gettato a terra dalle finestre nel cortile e subito così, quasi morto, gli feciono tagliare la testa a piè dell’uscio del capitano, su la piazza, e stettevi il corpo alquante hore..”.
Il fattaccio commosse tutta Firenze e lo stesso papa Eugenio IV provò dolore e sdegno per quell’efferato delitto, malamente ricoperto dall’accusa di tradimento, con la quale si uccideva due volte il valoroso Baldaccio d’Anghiari.
Il fantasma di Baldaccio di Anghiari
Il corpo di Baldaccio Bruni fu sepolto nel chiostro di Santo Spirito a Firenze.
Da allora si narra che il fantasma di Baldaccio si aggiri irrequieto nei corridoi di Palazzo Vecchio, dove per le sale si sentono riecheggiare strani rumori, soprattutto dopo l’orario di chiusura, ma non solo.
Ogni 50 anni, alla mezzanotte del 6 settembre, l’anniversario della sua morte, il suo spirito con la testa mozzata si mostra anche nel Castello di Anghiari, il fantasma comparirebbe decapitato, con la testa sotto il braccio.
Qualcuno racconta di averlo visto la notte della vigilia della festa di Ognissanti nella piazza in cui fu assassinato, ma probabilmente questo è solo un racconto legato ad Halloween.
Nel settembre del 1991 pare sia apparso ad un ragazzo fiorentino addirittura su Ponte Vecchio e che a testimonianza di quell’incontro ci sia una fotografia che mostra l’immagine di un uomo in arme.
L’ultimo avvistamento di questa anima inquieta risale al 2001, quando una coppia di fidanzati scattò una foto al panorama fiorentino da piazzale Michelangelo. Oltre ad immortalare il paesaggio, la foto sembra ritrarre anche una presenza inquietante, una figura maschile rivolta verso Palazzo Vecchio.
Il Castello di Sorci tra leggenda e turismo
Il castello di Sorci è naturalmente divenuto famoso, soprattutto per i suoi fenomeni paranormali.
In primo luogo c’è la leggenda del fantasma di Baldaccio che fu fatto uccidere a tradimento. Come conseguenza di quella morte tragica, non stupisce quindi che il suo fantasma si aggiri di notte in cerca di vendetta.
Indipendentemente dal fatto di conoscere la storia del castello, alcuni ospiti sostengono di aver sentito strani rumori; c’è chi dice di aver sentito come il suono di un’ocarina o di un pianoforte. Invece altri addirittura hanno udito urla, pianti e il rumore di un’armatura che si muove.
Ugualmente si registra la presenza di spettri con le sembianze di religiosi, dovuti probabilmente all’esistenza di un antico monastero nei pressi del castello.
All’interno del castello di Sorci, negli anni, son passati innumerevoli gruppi di ricerca e quasi tutti hanno recuperato del materiale.
Alcuni video, raccolti negli anni dai medium che hanno studiato i fenomeni del castello, sono anche visibili durante le visite guidate condotte in maniera egregia e anche un po’ teatrale, da Amos Cartabia, autore di libri sul Castello di Sorci e sui suoi fantasmi.
Chi vi scrive ha visitato il castello, sotto la guida di Amos, e posso dirmi che ne sono uscita notevolmente suggestionata.
Anche se lo stesso Amos afferma di non credere ai fantasmi, e si è casualmente trovato coinvolto in questa misteriosa vicenda, anche se sono ormai 17 anni che frequenta il castello.
All’inizio seguiva Primetto Barelli, colui che ha acquistato il maniero e con il quale ha instaurato un rapporto molto stretto.
Oggi invece, la struttura è gestita dai tre figli, Alessandro, Alberto e Veronica che si occupano anche della vicina locanda (struttura, antichissima, che già al tempo di Baldaccio serviva come cambio cavalli e taverna), il primo agriturismo a sorgere in Italia.
Amos ci ha raccontato aneddoti e storie da far accapponare la pelle, cose che vanno dai più semplici rumori nei muri o battiti contro le pareti a cose più significative come i crocifissi che cadono giù dalle pareti o lampadine che si fulminano in continuazione.
Cartabia parla di cose come urla e gente che sembra correre nei saloni, ospiti venuti fuori con segni al collo e fotografie che mostrano fenomeni non spiegabili in natura.
In una di queste, ad esempio, appare un frammento con una forma di un qualcosa che sembra un uomo sdraiato sul letto di Baldaccio.
Cartabia racconta di come i fenomeni siano aumentati dopo la morte di Primetto e di come, attualmente, se ne verifichino parecchi durante tutta la giornata.
Inquietante la visita delle segrete e atroce il racconto di come venissero utilizzati quegli strumenti di tortura così gelosamente conservati; all’interno di una cella è anche presente (ancora funzionante) uno stratagemma, simile a quello che si può ammirare a Siracusa (Orecchio di Dionisio) per ascoltare i discorsi dei prigionieri.
Che sia vero o no, Amos in quel castello ci dorme, ma non nella stanza rossa di Baldaccio, non da solo almeno.
Uscita da quel luogo così intriso di mistero, morte, passione e leggende, vi assicuro, la sensazione che ho provato era di smarrimento, perché davvero non si riesce a comprendere quanto labile e sottile sia il confine fra il reale e il surreale, fra l’ignoto e il conosciuto, fra la vita e la morte.