In occasione della Giornata della Memoria, in memoria di tutte le vittime dell’Olocausto, il Polo del 900 organizza diversi eventi online grazie al patrocinio della Comunità Ebraica di Torino ed il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale.
Dal 18 gennaio al 7 febbraio, sui canali web, i “Giorni della memoria” con un ricco calendario di eventi.
Giorni della memoria: eventi online del Polo del 900 per onorare le vittime dell’Olocausto nella Giornata della Memoria
Il programma prevede in apertura, il 18 gennaio, un omaggio alla senatrice a vita Liliana Segre, partendo dalla sua autobiografia dal titolo La memoria rende liberi. La vita spezzata di una bambina della Shoah, a cura di Enrico Mentana.
Si tratta di un percorso che tocca le tappe della sua vita, dalla sua infanzia ed il legame con il padre Alberto alle persecuzioni razziali ed il lager, dalla libertà all’identità ebraica e la depressione, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Per gli eventi successivi, dirette streaming, musica, proiezioni, podcast e letture sul tema della memoria, consigliamo di visionare il programma completo sul sito www.polodel900.it.
Gli Istituti storici della Resistenza e della Storia Contemporanea hanno in programma diverse iniziative in tutto il territorio piemontese, coinvolgendo tutti gli istituti storici piemontesi e l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, dal titolo Le deportazioni dal Piemonte (1943-1945).
Gli eventi per la Giornata della Memoria nascono dalla voglia di sensibilizzare i cittadini sulla realtà regionale della deportazione grazie alle memorie storiche presenti negli archivi delle amministrazioni pubbliche e degli istituti locali, perché il Piemonte è tristemente al secondo posto come regione italiana per numero di deportati per ragioni razziali.
Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, commenta gli eventi con queste parole:
“Fare memoria è un obbligo morale e civile per non disperdere la fatica del ricordo e il dolore delle offese che per troppo tempo è stato possibile leggere sui volti dei sopravvissuti. L’internamento nei lager è stata un’esperienza estrema, una discesa negli abissi, inconcepibile per chi ritiene la storia un progressivo cammino di evoluzione e civiltà. Il germe dell’intolleranza e dell’odio è tuttora ancora presente”.
Le parole di Mauro Salizzoni, vicepresidente del Consiglio, richiamano all’importanza della Giornata della Memoria:
“Come è già accaduto per il 25 aprile, questa pandemia ci impedirà di celebrare il Giorno della Memoria come è sempre stato, incontrandoci e ritrovandoci insieme. Non per questo è venuto meno l’impegno del Comitato Resistenza e Costituzione e delle tante realtà associative che ne fanno parte, a cominciare dal Polo del 900. Mai come oggi abbiamo l’urgenza di non dimenticare ciò che è stato, di ‘commemorare’ ovvero condividere una comune Memoria. Contro i fascismi di ieri e di oggi, contro l’intolleranza ed il razzismo, siamo tutti chiamati ad un forte impegno culturale, educativo ed istituzionale”.
Anche Alessandro Bollo, direttore del Polo del 900, commenta il programma per la Giornata della Memoria:
“Un Giorno della Memoria diverso che non permetterà di incontrarsi dal vivo, ma alla luce dell’esperienza maturata nel corso del 2020, il Polo del 900 ha elaborato una programmazione di qualità che sfrutta le opportunità del digitale per permettere, da un lato la partecipazione da remoto attraverso il sistema delle dirette streaming, dall’altro la fruizione nel tempo di contenuti digitali, raggiungendo anche coloro che non essendo di Torino non avrebbero potuto far visita al Polo. Inoltre, abbiamo prestato molta attenzione ai linguaggi che vanno dal podcast alla musica, dal dibattito al cinema, coinvolgendo in particolare studenti ed insegnanti, in questo momento delicato di scuola senza scuola”.
II fatto di non poter partecipare fisicamente ai programmi organizzati per il Giorno della Memoria ci da l’occasione di poter condividere online, da tutto il Paese, le terribili esperienze e la disumanità che hanno dovuto subire le vittime dell’Olocausto, per avvicinarci ancora di più gli uni verso gli altri.