La Monna Lisa è il quadro più famoso del mondo, nessuno ignora il suo volto, la sua espressione enigmatica, i suoi capelli ed il suo emblematico sorriso.
Con questa “piccola” opera, il quadro è solo 75×53 cm, Leonardo da Vinci oltrepassa la storia entrando di fatto nella leggenda. Sulla Monna Lisa, infatti, si sono espressi esperti di molte discipline, dagli studiosi di arte fino ad arrivare agli psicanalisti.
L’opera è stata ripresa in mano da molti artisti, subendo variazioni ironiche e grottesche [vedi galleria], perché? Semplicemente perché la Monna Lisa, o Gioconda, è ormai un simbolo.
Monna Lisa chi era?
La curiosità sulla donna ritratta da Leonardo perdura nei secoli, sono molti colore che hanno tentato di scoprire la vera identità della Monna Lisa; la versione più accreditata è quella sostenuta dal Vasari e cioè che si tratti di Lisa Gherardini, una ricca nobildonna italiana, facente parte della famiglia aristocratica dei Gherardini di Montagliari. Vasari sosteneva che Francesco del Giocondo (da qui il nome la Gioconda), marito di Lisa, avesse commissionato a Leonardo un ritratto della amatissima moglie. Il quadro doveva essere un regalo alla donna per la nascita del terzo figlio Andrea.:
Prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di Monna Lisa sua moglie; et quattro anni penatovi lo lasciò imperfetto la quale opera oggi è appresso il re Francesco di Francia in Fontanbleo… Et in questo di Leonardo vi era un ghigno tanto piacevole che era cosa più divina che umana a vederlo, Et era tenuta cosa maravigliosa, per non essere il vivo altrimenti. Giorgio Vasari
Il primo mistero irrisolto sul quadro, avviene già nella circostanza della commissione. Lisa Gherardini, infatti, sembra che fosse stata amante di Giuliano de’ Medici figlio di Lorenzo il Magnifico, del quale la quindicenne Lisa, forse rimase incinta. Il nonno della fanciulla la obbligò quindi a sposare Francesco del Giocondo. Tuttavia Giuliano, pare fosse talmente innamorato di Lisa, da commissionare a Leonardo un quadro della ragazza, per poterlo mirare in segreto, nonostante il matrimonio di lei. Lo stesso Leonardo cita ne Il Trattato della Pittura:
«E già intervenne a me fare una pittura che rappresentava una cosa divina, la quale comperata dall’amante di quella volle levarne la rappresentazione di tal deità per poterla baciare senza sospetto, ma infine la coscienza vinse i sospiri e la libidine, e fu forza ch’ei se la levasse di casa».
La querelle sull’identità della Gioconda, tuttavia, a dispetto della dichiarazione del Vasari, continua. Due anni fa, lo storico dell’arte Luca Tomio, il quale ha concentrato i suoi studi proprio sulle opere di Leonardo, ha espresso la sua opinione sulla vicenda. Secondo Tomio, a fornirci ulteriori dettagli sarebbe la copia conservata al Museo del Prado di Madrid. La copia del Prado è coeva a quella del Louvre (l’autentica di Leonardo) e sembra provenga anche dallo stesso laboratorio dell’originale, questo fa supporre che l’esecutore fosse un allievo dello stesso Leonardo.
Ma perché questa copia sarebbe così importante? Perché, secondo Tomio, fornisce più dettagli sul panorama retrostante la Monna Lisa. La location designata da Leonardo veniva associata alle colline toscane, ma osservando la copia, sembra più probabile che si tratti della Valle dell’Adda coi monti lecchesi. Stando alla ricostruzione di Tomio, la Monna Lisa, non sarebbe più toscana, ma lombarda.
Quest’ultima ipotesi conduce quindi ad Isabella d’Aragona Sforza. Sembra che il pittore e trattatista Paolo Lomazzo, quando si trovò di fronte al quadro, definì la donna “la Monna Lisa napoletana”, riferendosi al fatto che Isabella fosse nipote del Re di Napoli.
Tra le “candidate” all’identità della donna ritratta, troviamo anche Bianca Giovanna Sforza la primogenita di Ludovico il Moro [vedi video di Carla Glori in basso]e Pacifica Brandani amante del Duca Giuliano de’ Medici.
Il dilemma è tutt’ora aperto e nonostante la fama degli studiosi che hanno reclamato la risoluzione dell’enigma, di fatto esso rimane irrisolto.
La Monna Lisa e i misteri
I rumors che riguardano la Gioconda, nonostante i secoli, non accennano dunque a spegnersi.
Vittorio Sgarbi, in un’intervista dopo l’uscita del suo libro su Leonardo, aveva dichiarato che non c’era nulla di occulto nei quadri del genio:
Ma non parliamo di mistero, Leonardo è il pittore meno misterioso del mondo, non ci nasconde nulla.
Tuttavia, pur rispettando la preparazione di Sgarbi, ci piace ascoltare anche le altre “voci”, perché per mantenere vivo l’interesse sull’arte, il dibattito ha la sua importanza.
Indubbiamente a porre l’attenzione del grande pubblico sull’aspetto occulto ed esoterico di Leonardo, fu il best seller di Dan Brown Il Codice da Vinci, ma in verità lo scrittore ha solamente ripercorso strade già battute e poco conosciute, secondo le quali il padre della Monna Lisa era collegato alla massoneria, organizzazione riconducibile ai templari e alla ricerca del Santo Graal.
In realtà non sembra che esistano documenti storici che avallino tale collegamento, anche se è molto probabile che Leonardo da Vinci abbia fatto parte delle corporazioni dei mestieri della città di Firenze. La corporazione è lontana dall’idea che tutti ci facciamo di organizzazione massonica, ma il solo fatto che anche Giuliano e Lorenzo de Medici facessero parte di queste organizzazioni, lascia adito ai più “sospettosi” di continuare a pensare il da Vinci in questi termini.
Ad accrescere il mistero del quadro, è stata la scoperta che all’interno degli occhi di Monna Lisa, siano incise delle lettere e dei numeri. In uno la lettera L e la V, che probabilmente sono le iniziali dell’artista, nell’altro, alcuni sostengono che ci siano altre due lettere, la B e la G che starebbero per Bianca Giovanna [Sforza n.d.r.], anche se altri sostengano che nell’altro occhio siano contenuto il numero 149, forse l’anno in cui il quadro è stato ultimato? Nel 2010 un comitato, era convinto che invece nell’occhio della Monna Lisa ci fosse una S che avrebbe ricondotto agli Sforza.
Sappi che altri studiosi sostengono che queste lettere, siano in realtà un processo mentale secondo il quale, la mente umana andrebbe a trovare quello che vorremmo vedere. Che ne pensi?
Il sorriso di Monna Lisa
Di recente, l’ultimo mistero “svelato”, riguarda il sorriso della Gioconda.
Gli aggettivi associati al famoso sorriso sono disparati, ma tutti fanno coppia con enigmatico. Sono state fatte molte ipotesi su quella espressione, persino che la modella non avesse i denti!
Ai raggi x hanno scoperto che sotto quella bocca, Leonardo ne aveva dipinta un’altra, ma triste.
La Gioconda continua quindi a sorprendere, ad emozionare e incuriosire, attraverso la sua bellezza senza tempo. Il mistero che ha in se nascosto, sempre che esista davvero, ricorda quello che ogni donna si porta dentro. Forse la risoluzione dell’opera, sta nel fatto che l’artista abbia carpito l’universo femminile racchiuso nella modella che aveva di fronte e se così fosse, la risoluzione dell’enigma dipenderebbe dal fatto che nessuno sia mai riuscito veramente a capire le donne, escluso Leonardo con la sua Monna Lisa.
Bellissimo articolo
Articolo interessantissimo, adoro questa modalità di approccio alla scrittura, per cui il mistero viene mantenuto pur proponendo le varie teorie che possano scioglierlo. Mi pronuncio anche sul famoso sorriso e sull’intero volto di Monna Lisa: assolutamente ipnotico, da vicino.
Grazie Sonia, l’intento è proprio quello di percorrere diverse strade senza definirne una corretta. Grazie per il tuo commento.